Raid degli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement, l’agenzia federale per il contrasto all’immigrazione clandestina, in sette fabbriche addette alla lavorazione del pollo nel Mississippi. Il bilancio è di 680 persone arrestate, per lo più ispanici, in quella che risulta essere la maggiore operazione in almeno 10 anni. Fra gli impianti visitati dagli agenti c’è quello di Koch Food a Morton: i lavoratori fermati sono stati caricati su tre autobus e trasportati in un hangar per i controlli. “In un giorno in cui cerchiamo parole e azioni unificanti per guarire il cuore spezzato della nazione, il presidente Trump permette a tante famiglie e comunità di essere distrutte”, ha affermato Angelica Salas, direttore esecutivo della Coalizione per i diritti umani immigrati. Le incursioni, programmate mesi fa, sono avvenute poche ore prima che il presidente Donald Trump tornasse a El Paso, dopo la strage compiuta alcuni giorni fa. Un’altra mossa di Trump, questa volta a sorpresa, per riacquistare le simpatie di chi lo ha tanto criticato in questi giorni incolpandolo di aizzare l’odio razziale.
“Un ragazzo di 13 anni, è scoppiato in lacrime, quando ha visto portare via sua mamma, una lavoratrice di Koch, mentre si trovava accanto a suo padre. Alcuni impiegati invece hanno cercato di fuggire a piedi, ma sono stati catturati nel parcheggio”, racconta Ap. Il Mississippi è il quinto stato produttore di pollame della nazione e i lavori di trasformazione delle carni sono svolti perlopiù da immigrati latini desiderosi di svolgere qualsiasi lavoro pur di ottenere un salario minimo. Koch, con sede a Park Ridge, nell’Illinois, è uno dei maggiori produttori di pollame negli Stati Uniti.