[gtranslate] ISTAT, INFLAZIONE CONTENUTA IN AGOSTO - WHAT-U

Nel mese di agosto l’inflazione rimane contenuta, con la componente di fondo che registra nuovamente una variazione solo di poco più elevata di quella riferita all’intero paniere. Quasi tutti i comparti confermano sostanzialmente il dato di luglio, con l’eccezione dei prezzi dei Beni non durevoli, che risultano in accelerazione di quattro decimi di punto. L’aumento dei prezzi su base congiunturale, tipico del mese di agosto, è imputabile prevalentemente a fattori stagionali, legati per lo più alla filiera dei servizi turistici e in particolare dei trasporti.

Divisione della spesa

Nel quadro di stabilità che caratterizza l’inflazione nel mese di agosto, si registrano pochi scostamenti per le diverse divisioni di spesa rispetto al mese di luglio (Prospetto 2 e Figura 2). L’inflazione generale continua quindi a essere dovuta per la gran parte ai Prodotti alimentari e bevande analcoliche, ai Servizi ricettivi e di ristorazione e agli Altri beni e servizi, i cui contributi alla variazione dell’indice generale, sommati insieme, sono pari a 0,414 punti percentuali. I contributi negativi sono ascrivibili ad Abitazione, acqua, elettricità e combustibili e alle Comunicazioni (rispettivamente -0,022 e  -0,196 punti percentuali).

Le tipologie di prodotto

La dinamica inflazionistica del mese di agosto anche per le diverse tipologie di prodotto è caratterizzata da scostamenti contenuti rispetto a luglio: da un lato i prezzi dei beni registrano una variazione tendenziale nulla (da -0,1% di luglio), dall’altro quelli dei servizi rallentano (da +1,0% a +0,8%) (Prospetto 3 e Figura 3). Il differenziale inflazionistico tra servizi e beni è quindi positivo e pari +0,8 punti percentuali (era +1,1 a luglio). Tra i beni, è da segnalare solamente l’accelerazione di quelli non durevoli (da+0,2% a +0,6%, +0,3% in termini congiunturali), dovuta principalmente ai prezzi dei Prodotti farmaceutici (da +0,2% a +0,5%, con una variazione nulla su base mensile), dei Giornali e periodici (da +1,2% a +2,2%, +0,8% rispetto al mese precedente) e all’inversione di tendenza dei Beni non durevoli per la casa (da -0,4% a +0,1%, +0,6% il congiunturale). Nell’ambito dei servizi, rallentano di un decimo di punto tutte le tipologie, con l’eccezione dei Servizi relativi alle comunicazioni, che riducono la flessione da -6,6% a -6,5%. Andamenti più vivaci, dovuti alla peculiarità del mese di agosto, si osservano in alcuni aggregati dei Servizi relativi ai trasporti per i quali i fattori stagionali dispiegano i loro effetti in modo più marcato rispetto allo scorso anno, determinando accelerazioni su base annua; in particolare i prezzi del Trasporto aereo passeggeri accelerano da +6,9% a +8,5% (+31,7% su base mensile): i Voli nazionali invertono al tendenza da -0,9% a +2,4% (+25,2% il congiunturale) e i Voli internazionali passano da +9,7% a +10,4% (+33,8% su base mensile). Diversamente, i prezzi del Trasporto marittimo e per vie d’acqua interne, pur crescendo del +25,0% rispetto al mese precedente, in termini tendenziali passano da +0,1% di luglio a -0,8% di agosto. Il ruolo delle diverse tipologie di prodotto nel determinare l’inflazione del mese di agosto è rappresentato dai contributi alla variazione dell’indice generale dei prezzi al consumo riportati nella figura 4.

I dati del territorio

Ad agosto osservando i dati nelle ripartizioni geografiche (Figura 5), l’inflazione è al di sopra della media nazionale al Sud (i cui prezzi accelerano da +0,6% di luglio a +0,8%) e nelle Isole (stabili a +0,5%); nel Nord-Est e nel Nord-Ovest la crescita dei prezzi è stabile e pari al dato nazionale (+0,4%); il Centro presenta invece un’inflazione ancora al di sotto della media sebbene in leggera crescita da luglio (da +0,1% a +0,3%).

Nei capoluoghi delle regioni e delle province autonome e nei comuni non capoluoghi di regione con più di 150mila abitanti (Figura 6) l’inflazione più elevata si osserva a Bari (+1,3%), Modena (+1,1%) e Bolzano (+1,0%), mentre i capoluoghi che registrano una flessione, seppur lieve, sono Bologna e Ravenna (-0,3% per entrambe), Trento (-0,2%) e Ancona (-0,1%)

Le divisioni di spesa

Ad agosto, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo registra una variazione nulla su base mensile, per effetto di dinamiche opposte (Prospetto 6): da un lato i prezzi di Abbigliamento e calzature diminuiscono del 6,6% per l’approfondirsi dei saldi estivi, dall’altro si registrano aumenti dei prezzi sia nelle divisioni di spesa dei Trasporti (+2,1%) e Ricreazione, spettacoli e cultura (+1,4%), dovuti per lo più a fattori stagionali, sia in quella delle Comunicazioni (+1,2%).

In termini tendenziali la lieve accelerazione è dovuta prevalentemente all’inversione di tendenza dei prezzi di Abbigliamento e calzature (da -2,0% a +0,2%), imputabile in parte al fatto che da gennaio 2019, l’Istat rileva i prezzi di queste merceologie (oltre che di Articoli tessili per la casa e Articoli da viaggio) contestualmente al giorno di avvio dei saldi stagionali, escludendo quindi i giorni del mese immediatamente precedenti.

Gli aggregati speciali

Ad agosto la lieve accelerazione della crescita su base annua dell’indice generale IPCA è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni non durevoli (da +0,4% a +0,8%), all’inversione di tendenza di quelli dei Beni semidurevoli (da -1,1% a +0,5%) e, in misura più contenuta, ai prezzi degli Alimentari non lavorati (che passano da +1,6% a +1,8%); tale dinamica è stata solo in parte mitigata dal rallentamento dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,3% a +1,1%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,8% a +1,6%) e dall’ampliarsi della flessione dei prezzi dei Combustibili liquidi, carburanti e lubrificanti (da  -1,8% a -2,2%). L’inflazione della componente di fondo, calcolata al netto di energia e alimentari freschi, e quella al netto di energia, alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi si portano entrambe a +0,6% (da +0,4%), mentre quella al netto dei soli beni energetici passa da +0,5% a +0,7%. Le stime preliminari e definitive delle variazioni congiunturali e tendenziali degli indici generali NIC e IPCA relative al mese di agosto 2019 sono messe a confronto per valutare l’eventuale revisione intercorsa e, quindi, l’accuratezza della stima preliminare (Prospetto 8).


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