[gtranslate] MANOVRA, STOP AUMENTO IVA, CEDOLARE SECCA, PLAZTIC TAX, BONUS EDILIZI, MOBILI E FACCIATE - WHAT-U

Il premier Giuseppe Conte
Matteo Renzi, leader di Italia Vivaph. today.it
Nicola Zingaretti, sefretario nazionale del Partito Democratico
e Luigi di Maio, ministro degli Esteri

di Marco Corvini

Dopo la pubblicazione del Decreto Fiscale 2019 (cd. Collegato Fiscale), pubblicato il 31 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale col DL 124/2019 “Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili, (che dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni e, quindi, potrà essere integrato e/omodificato rispetto alla sua attuale versione Sulla Manovra Finanziaria), tanti sono stati i leader che con un ping pong di accuse hanno espresso pareri, tra i più dibattuti quello di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che in un’intervista al Messaggero, ha criticato pesantemente la manovra definendola “una mazzata per la classe media”.  Una battuta che il M5s non ha voluto lasciare lettera morta rispondendo con fermezza su Fb: “Non esiste futuro per questa legislatura se qualcuno prova a mettere in discussione il presidente Conte con giochini di palazzo, immaginando scenari futuri decisamente fantasiosi. Lo stesso vale anche se si continua a indebolire quest’esecutivo attraverso messaggi che fanno male al Paese e che lo mettono continuamente in fibrillazione”.”Il governo è forte se lavora unito e compatto” si legge ancora nel post. Poi la conclusione: “Tutti dobbiamo lavorare seguendo la stessa strada, perché non esistono scorciatoie. L’accordo sulla legge di bilancio è stato raggiunto da tutte le forze politiche di maggioranza. Ora andiamo a meta e miglioriamo la qualità della vita degli italiani”. Riguardo al commento di Renzi, il premier Conte invece ha voluto fare sapere tramite una nota ufficiale di Palazzo Chigi che non avrebbe rilasciato alcun commento: “In merito alle dichiarazioni rilasciate oggi ( N.d.R. ieri 2 novembre 2019) in un’intervista dal senatore Matteo Renzi e in merito ad ogni altra polemica” si legge nella nota, “Palazzo Chigi informa che non ci sono commenti o dichiarazioni da parte del presidente Conte. Ogni dichiarazione o commento attribuito a Conte, è da ritenersi infondato”.

D’altra parte Conte ha sempre espresso grande entusiasmo per la manovra ribadito anche nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera del 17 ottobre: «È una manovra coraggiosa”, ha detto il premier Conte al Corriere della Sera, che con una nota ufficiale di Palazzo Chigi ha fatto sapere che non replicherà direttamente a Renzi, “nel segno della crescita pur avendo risorse limitate. Solo chi non l’ha letta può definirla pallida. E spinge l’Italia nel futuro. Abbassiamo le tasse e con il cuneo fiscale diamo più soldi in busta paga ai lavoratori, circa 500 euro l’anno a persona. Eliminiamo il super ticket. Ci sono 600 milioni in più per le famiglie, asili nido gratuiti e 100 milioni in più per i disabili. E poi c’è la madre di tutte le battaglie: la lotta all’evasione fiscale, che rappresenta un cambio di passo mai visto prima. E tutto questo senza aumentare l’Iva e non toccando quota 100”.

Ma se Conte si è trincerato dietro un ufficiale no comment, anche per evitare ulteriori polemiche che avrebbero solo fatto il gioco di Renzi, il leader di Italia Viva è riuscito a sollevare le ire dei vecchi compagni di partito che a partire da Franceschini lo hanno criticato aspramente. “Repetita iuvant: il Governo Conte è l’ultimo di questa legislatura. Chi lo indebolisce con fibrillazioni, allusioni, retroscena di palazzo, fa il gioco della destra. Forse sarebbe ora di smetterla”, ha detto il ministro della Cultura. Ma il leader di Italia Viva controbatte: “Chi elimina autogol come quello sulle auto aziendali non sta attaccando il governo: sta facendo un favore al Governo. Invece mantenere quelle microtasse dannose non significa fare un regalo al Governo, ma significa fare un regalo a Salvini”, ha replicato Renzi. Il Pd, come il premier Conte, ha preferito rispondere con una nota ufficiale, in segno di maggiore interesse e disaffezione per il Renzi-pensiero. “C’è qualcosa che sfugge a Matteo Renzi che, in linea con un certo populismo fiscale che da tempo contagia una certa politica, continua a rivendicare la sua presunta crociata contro le tasse”, si legge nella nota del Pd.  “No Tax vuol dire no ospedali pubblici, no istruzione pubblica, no trasporti, no servizi sociali, no case popolari, no sostegno ai comuni. Ovvero minare alle fondamenta dello stato sociale repubblicano. Un grave errore metterla su questo piano per chi è stato segretario di un partito di centrosinistra”.

Il senatore Matteo Salvini, intervistato da La7 ha dichiarato: “Noi saremmo andati avanti con la pace fiscale saldo e stralcio delle cartelle di Equitalia allargato a società imprese avrebbe portato in casa almeno 6 miliardi di euro in più e con 6 miliardi un taglio di tasse sostanzioso per famiglie e imprese si sarebbe potuto fare, senza parlare gli di un’ipotesi legata al deficit per fare infrastrutture abbiamo già pronto un piano da 3 miliardi che ci hanno portato le province italiane per le scuole superiori e per le strade provinciali che non hanno manutenzione da troppi anni”. Esono di pochi minuti fa i ringraziamenti via Twitter di Matteo al cardinal Ruini che in un’intervista al Corriere della sera ha speso buone parole per lui dicendo: «Non condivido l’immagine tutta negativa di Salvini che viene proposta in alcuni ambienti. Penso che abbia notevoli prospettive davanti a sé; e che però abbia bisogno di maturare sotto vari aspetti. Il dialogo con lui mi sembra pertanto doveroso, anche se personalmente non lo conosco e quindi il mio discorso rimane un po’ astratto. Sui migranti vale per Salvini, come per ciascuno di noi, la parola del Vangelo sull’amore del prossimo; senza per questo sottovalutare i problemi che oggi le migrazioni comportano». E riguardo al bacio suk rosario ha aggiunto: “Il gesto può certamente apparire strumentale e urtare la nostra sensibilità. Non sarei sicuro però che sia soltanto una strumentalizzazione. Può essere anche una reazione al “politicamente corretto”, e una maniera, pur poco felice, di affermare il ruolo della fede nello spazio pubblico”.


ECCO IN SUNTO GLI 11 PUNTI FONDAMENTALI DELLA BOZZA DELLA LEGGE DI BILANCIO (non ancora in vigore) E DEL DECRETO FISCALE 2019 (DL 124/2019 – in vigore ma da convertire in legge


Legge di Bilancio 2020 (bozza 29/10/2019 non ancora in vigore)

  1. stop aumento Iva: cancellazione dell’aumento dell’iva di 23 miliardi nel prossimo anno;
  2. cedolare secca: per i contratti d’affitto a canone concordato non sale al 12,5%, ma si è fatto uno sforzo per lasciarla al 10% e renderla permanente;
  3. rimborsi per pagamenti con bancomat: rimborsi in denaro per i consumatori che decidono di pagare con la moneta elettronica. Le condizioni e le modalità saranno stabilite con un decreto del Mef, entro il 30 aprile 2020, e lo stanziamento pari a tre miliardi di euro scatterà dal 2021;
  4. plastic tax: imposta sul consumo dei manufatti con singolo impiego, che hanno o sono destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari. L’imposta è fissata nella misura di 1 euro per chilogrammo di materia plastica e non è dovuta per i prodotti risultino compostabili;
  5. proroghe dei bonus edilizi – Ecobonus, bonus ristrutturazioni e bonus mobili: prorogata anche per il 2020 la detrazione per le spese di riqualificazione energetica e di ristrutturazione edilizia;
  6. bonus facciate: per le spese documentate, sostenute nell’anno 2020, relative agli interventi edilizi, ivi inclusi quelli di manutenzione ordinaria, finalizzati al recupero o restauro della facciata degli edifici è prevista una detrazione del 90%;
  7. fondo investimenti territoriali: è istituito un fondo da ripartire con una dotazione di 735 milioni di euro per l’anno 2020, di 1.078 milioni di euro per l’anno 2021, di 1.670 milioni di euro per l’anno 2022 e di 2.300 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2032. Il fondo è destinato al rilancio degli investimenti degli enti territoriali per lo sviluppo sostenibile e infrastrutturale del Paese (in particolare, nei settori di spesa dell’edilizia pubblica, inclusa manutenzione e sicurezza, nonché degli asili nido e delle altre infrastrutture sociali, della manutenzione della rete viaria, del dissesto idrogeologico, della prevenzione rischio sismico e della valorizzazione dei beni culturali e ambientali). Ancora da
  8. fondo progettazione comuni: saranno assegnati ai Comuni, per spese di progettazione definitiva ed esecutiva, relativa ad interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, di messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole, degli edifici pubblici e del patrimonio comunale, nonché per investimenti di messa in sicurezza di strade, contributi soggetti a rendicontazione nel limite di 85 milioni di euro per l’anno 2020, di 128 milioni di euro nell’anno 2021, di 170 milioni di euro per l’anno 2022 e di 200 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2023 al 2034.
  9. edilizia sanitaria: al programma pluriennale di interventi di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico degli edifici di edilizia sanitaria, saranno assegnati 30 miliardi di euro aggiuntivi rispetto alle risorse stanziate dalla legge 67/1988 e rimodulate dalla Legge 145/2018;
  10. programma innovativo nazionale per la rinascita urbana: finalizzato a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, a rigenerare il tessuto socio – economico, a incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, nonché a migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini, in un’ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i principi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea;
  11. regime forfettario: conferma per chi ha conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a euro 65.000, ma aumento delle cause ostative e impossibilità di accedervi per coloro che hanno sostenuto spese per un ammontare superiore a 20.000 euro non potranno accedere al regime di tassazione agevolato

Decreto Fiscale 2019 (DL 124/2019 – in vigore ma da convertire in legge)

  1. accollo del debito d’imposta altrui e divieto di compensazione: le norme vietano esplicitamente il pagamento del debito accollato mediante compensazione. Nel caso di violazione del divieto, il pagamento si considera non avvenuto e sono irrogate sanzioni differenziate per l’accollante e l’accollato. In deroga alla disciplina generale, le sanzioni per la violazione del divieto di compensazione nell’accollo tributario sono irrogate entro l’ottavo anno successivo alla presentazione della delega di pagamento (in luogo di cinque anni dalla violazione);
  2. cessazione partita IVA ed inibizione compensazione: si stabilisce l’esclusione dei destinatari di provvedimenti di cessazione della partita IVA, ovvero di esclusione dalla banca dati dei soggetti che effettuano operazioni intracomunitarie, dalla possibilità di avvalersi della compensazione dei crediti;
  3. contrasto alle indebite compensazioni: si limita la possibilità di compensare per importi superiori a 5.000 euro annui solo a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione o dell’istanza da cui emerge il credito; estende l’obbligo di utilizzare modalità di pagamento telematiche a tutti i soggetti che intendono effettuare la compensazione; introduce una specifica disciplina sanzionatoria;
  4. ritenute e compensazioni in appalti e subappalti e reverse charge manodopera: inserite svariate misure in materia di contrasto all’omesso versamento delle ritenute, in particolare disponendo l’obbligo per il committente al versamento delle ritenute (senza possibilità di utilizzare in compensazione proprie posizioni creditorie) in tutti i casi di affidamento di un’opera o un servizio. Si estende inoltre l’inversione contabile in materia di Iva (reverse charge) alle prestazioni effettuate mediante contratti di appalto, subappalto, affidamento a soggetti consorziati o rapporti negoziali comunque denominati, che vengono svolti con il prevalente utilizzo di manodopera presso le sedi di attività del committente e con l’utilizzo di beni strumentali di proprietà del committente;
  5. Precompilata IVA: spostato alla data del 1° luglio 2020 l’avvio della predisposizione da parte dell’Agenzia delle entrate, per i soggetti passivi dell’IVA residenti e stabiliti in Italia, delle bozze precompilate dei registri IVA nonché delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche. La bozza della dichiarazione annuale dell’IVA è invece messa a disposizione a partire dalle operazioni IVA 2021;
  6. Incentivi Conto Energia: si interviene sul divieto di cumulo degli incentivi alla produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici – riconosciuti dal III, IV e V “Conto energia” – con la detassazione fiscale per investimenti ambientali prevista dalla Legge finanziaria 2001. Si prevede, in particolare, che i soggetti interessati dalle misure possano mantenere il diritto a beneficiare delle tariffe incentivanti riconosciute dal Gestore dei Servizi Energetici, subordinatamente alla restituzione di una somma relativa ai benefici fiscali goduti ai sensi della Legge finanziaria 2001. I soggetti che intendono avvalersi della definizione di cui sopra devono presentare apposita comunicazione all’Agenzia delle entrate, indicando l’eventuale pendenza di giudizi aventi ad oggetto il recupero delle agevolazioni non spettanti in virtù del divieto di cumulo e l’impegno a rinunciare agli stessi giudizi. La definizione si perfeziona con il pagamento degli importi dovuti entro il 30 giugno 2020.
  7. POS obbligatorio professionisti ed esercizi commerciali: previste sanzioni per l’inottemperanza dell’art. 15 del decreto-legge 179/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 221/2012, dove si prevede l’obbligo per i commercianti e professionisti di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito e di credito. NB – le multe scatteranno dal 1° luglio 2020.
  8. limite all’uso del denaro contante: si abbassa da 3.000 a 1.000 euro la soglia ammessa per l’utilizzo del denaro contante ma, diversamente dalla prima versione più ‘strong’, ci sarà un passaggio graduale:
    • il limite ai contanti passerà a 2.000 euro dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021;
    • dal 1° gennaio 2022 sarà invece pari a 1.000 euro.
  9. crediti in compensazione per i titolari di partita IVA: previste due fondamentali novità: obbligo di preventiva presentazione della dichiarazione dalla quale emerge il credito, per importi del credito superiori a 5 mila euro annui; obbligo di presentare il modello F24 esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, anche per i soggetti non titolari di partita IVA;
  10. controlli a tappeto sulle fatture elettroniche: tutti i dati delle fatture elettroniche, compresi quelli relativi a natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi che formano l’operazione, saranno memorizzati dall’Agenzia delle Entrate e condivisi con la Guardia di Finanza per le proprie attività di indagine;
  11. imposta di bollo fatture elettroniche: in caso di omesso, insufficiente o tardivo versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche inviate tramite il Sistema di interscambio (SdI), l’amministrazione finanziaria comunicherà con modalità telematiche al contribuente l’ammontare dell’imposta da versare nonché delle sanzioni per tardivo versamento e degli interessi.

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