[gtranslate] COSA INFLUENZA LE NOSTRE SCELTE? LO SPIEGANO MEDIACOM E L'UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO, CO-PARTNER IN UNA RICERCA SUL TEMA DELL'INFLUENZA - WHAT-U

Che cosa influenza le nostre scelte? I fattori sono tantissimi. A partire dai nuovi mezzi di comunicazione, alle nuove modalità d’interazione con i consumatori e soprattutto i nuovi “luoghi” fiduciari all’interno dei quali i consumatori cercano consigli e suggerimenti e fanno esperienze sensoriali differenti. In questo scenario si inserisce poi la tecnologia, che muta di continuo le nostre percezioni, i comportamenti e soprattutto le esperienze di acquisto.

A prendersi la briga di spiegare questi complessi meccanismi ci hanno pensato MediaCom, l’agenzia media che l’anno scorso è stata nominata ‘Agency Network dell’anno’ al Festival of Media Global Awards 2018, dove ha ritirato diciannove premi in totale: otto ori, otto argenti e tre bronzi, e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, tra le più attive nel campo della ricerca e del marketing, che assieme, attraverso un lavoro in partnership che vuole essere solo il primo di una serie, hanno studiato il fenomeno.

Erik Rollini, Managing Director di MediaCom e Direttore di MediaCom Lab

  “Siamo certi di comprendere quanto la scelta, al momento dell’acquisto, sia condizionata e influenzata dal contesto e dall’opinione delle persone che ci circondano, genitori, figli, amici, conoscenti, esperti, addetti ai lavori, ma anche “sconosciuti digitali”?, dice Erik Rollini, Managing Director di MediaCom e Direttore di MediaCom Lab, unit di ricerca interna all’agenzia. “Questa analisi ci porta a riflettere su quanto la nostra attività di comunicazione debba essere diretta ad un target più allargato, e non limitato esclusivamente alla persona che vogliamo raggiungere, e quanto sia importante che tali attività siano personalizzate”. “Non può più esistere attività di brand building che prescinda dall’approfondimento di questo aspetto”.

Il concetto di Influence è stato anche approfondito attraverso un ciclo di interviste che ha visto coinvolti, tra gli altri, Enrico Mentana, Simone Marchetti, Le Perle di Pinna e Bebe Vio e molti altri personaggi provenienti dal mondo del giornalismo, della moda, dello sport, del tech e dei social che hanno espresso la loro opinione sul concetto di “influenzabilità”, con particolare attenzione al fenomeno dell’influencer marketing

Ma in questo meccanismo non agiscono solo i rapporti interpersonali

In questa sede il tema ‘Influence’ è inteso in senso lato come fenomeno che attiene alla comunicazione in molteplici declinazioni: dalla definizione di target influenti e di target influenzabili, all’utilizzo dei talent come veicoli di comunicazione, alla definizione di quali canali sono più utilizzati dagli opinion leader come strumento di influenza, a come la tecnologia diventa influenza invisibile. Attraverso una ricerca quantitativa si è studiato e misurato il fenomeno per molte categorie merceologiche e diversi target di riferimento. Per ogni categoria analizzata è stato possibile misurare un livello di Influence: quanta influenza subiscono gli acquisti di una determinata categoria. Quanto più elevato sarà l’Influence Score per quella categoria/prodotto tanto più sarà importante veicolare il messaggio pubblicitario su un cluster di individui più ampio, e non solo sul soggetto ultimo che effettuerà l’acquisto.

Fausto Colombo, direttore del dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo dell’Università Cattolica

Una seconda ricerca qualitativa ha concentrato l’attenzione sull’influenza algoritmica delle piattaforme digitali, evidenziando come le interfacce, e in particolare gli assistenti vocali degli smart speakers, interagiscono con i processi decisionali dei consumatori (orientamento, scelte, pratiche di acquisto). “Quando e quanto ci affidiamo alle macchine per essere guidati nei nostri processi di scelta?”, sottolinea Fausto Colombo, direttore del dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo dell’Università Cattolica. “Sembra una domanda paradossale, ma negli ambienti fortemente avanzati che abitiamo capita e capiterà sempre più spesso che siano calde voci tecnologiche o elaborate inferenze algoritmiche a suggerirci cosa comprare o almeno cosa apprezzare. Una sfida cui bisogna rispondere per tempo attraverso indagini sugli early adopters per individuare opportunità e punti critici dell’evoluzione in corso”. (C.O.)


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