Con una mossa a sorpresa, riferisce Ap, oggi la Federal Reserve ha tagliato il suo tasso di interesse di riferimento di un considerevole mezzo punto percentuale nel tentativo di sostenere l’economia di fronte alla diffusione del Coronavirus. Il presidente Jerome Powell ha osservato che il virus “pone rischi in evoluzione per l’attività economica”, giustificando di fatto la rapidità e l’eccezionalità di questa manovra. Non tutti però interpretano questa iniziativa come una buona mossa perché a dire di molti potrebbe anche innescare una recessione. Eppure, ancor prima dell’azione della Fed oggi gli economisti avevano messo in guardia sul fatto che tassi di interesse più bassi non sono la ricetta ideale per la minaccia rappresentata dal Coronavirus per il semplice motivo che i tassi più bassi potrebbero indurre le persone e le imprese a indebitarsi e spendere, il che potrebbe favorire l’economia, ma solo nel breve periodo. Quindi i problemi causati dal virus, dalle fabbriche chiuse ai viaggi di lavoro cancellati fino alle catene di approvvigionamento aziendali interrotte resterebbero irrisolti. Il Dow Jones Industrial Average, che era sceso di ben 356 punti poco prima dell’annuncio della Fed, è aumentato solo di poco dopo mezz’ora. Lunedì, tuttavia, il Dow ha registrato un aumento di quasi 1.300 punti – il suo più grande guadagno percentuale dal 2009. Il gruppo dei principali paesi industriali, ossia dei G-7, ha dichiarato di essere “pronto a intraprendere misure fiscali appropriate per sostenere l’economia”. “Dati i potenziali impatti di COVID-19 sulla crescita globale, ribadiamo il nostro impegno a utilizzare tutti gli strumenti politici adeguati per conseguire una crescita forte e sostenibile e salvaguardare dai rischi al ribasso”, ha affermato il G-7. L’OCSE ha abbassato le sue previsioni di crescita globale nel 2020 di mezzo punto percentuale, al 2,4%, e ha affermato che la cifra potrebbe scendere fino all’1,5% se l’epidemia sarà sostenuta e diffusa.