[gtranslate] ISTAT FA I CONTI ALL'ITALIA - WHAT-U

La stima completa dei conti economici trimestrali conferma la riduzione dello 0,3% del Pil nel quarto trimestre anticipata a fine gennaio. Per contro, in termini tendenziali si registra una crescita dello 0,1%, in rallentamento rispetto ai periodi precedenti. La diminuzione del Pil è stata determinata dalla domanda interna, in particolare dalla variazione delle scorte. La domanda estera netta ha fornito un ampio contributo positivo (+0,6 punti percentuali) derivante da una lieve crescita delle esportazioni a fronte di una marcata riduzione delle importazioni. La contrazione dell’attività economica si è accompagnata a una riduzione congiunturale dell’input di lavoro sia in termini di ULA (Unità Lavorative per Anno) sia di ore lavorate.

Andamento del Pil negli altri Paesi

Nel quarto trimestre, il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,5% negli Stati Uniti, mentre è diminuito dello 0,1% in Francia ed è risultato stazionario in Germania. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 2,3% negli Stati Uniti, dello 0,6% in Germania e dello 0,9% in Francia. Nel complesso, il Pil dei paesi dell’area Euro è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nel confronto con il quarto trimestre del 2018.

Il Pil e le componenti della domanda

Dal lato della domanda, le esportazioni di beni e servizi sono aumentate in termini congiunturali dello 0,3%, mentre sia gli investimenti fissi lordi sia i consumi finali nazionali sono risultati in calo, rispettivamente dello 0,1% e dello 0,2%. Anche le importazioni si sono ridotte dell’1,7%. Nell’ambito dei consumi finali, la spesa delle famiglie residenti e delle ISP è diminuita dello 0,2% e quella delle AP è scesa dello 0,1%. La diminuzione degli investimenti è stata determinata dalla spesa per impianti, macchinari e armamenti, che si è ridotta dello 0,1% e da quella per le abitazioni e per i fabbricati non residenziali e altre opere ridottesi rispettivamente dello 0,3% e dell’1,0%. Gli investimenti in risorse biologiche coltivate sono rimasti stazionari, mentre quelli in prodotti di proprietà intellettuale sono cresciuti dello 0,8%. La spesa delle famiglie sul territorio economico ha registrato una riduzione in termini congiunturali dello 0,2% (si veda la tabella 13 allegata). In particolare, gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti dell’1,4%, quelli di beni non durevoli dello 0,2%, quelli dei beni semidurevoli dell’1,6%, mentre la spesa in servizi è cresciuta dello 0,3%.

Il valore aggiunto per settore

Nel quarto trimestre si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto dell’industria in senso stretto pari a -1,3%, delle costruzioni (-0,7%), delle attività finanziarie e assicurative (-0,4%), delle attività professionali (-0,7%) e dell’amministrazione pubblica, difesa, istruzione e sanità in calo dello 0,3%. Il comparto del commercio, riparazione di veicoli, trasporto, magazzinaggio, alloggio e ristorazione è risultato stazionario, mentre il valore aggiunto è in ripresa nell’agricoltura dell’1,4%, nel comparto dell’informazione e comunicazioni, cresciuto dello 0,8%, nelle attività immobiliari (+0,3%), e nelle attività artistiche, di intrattenimento e degli altri servizi dello (+0,1%).

Il PIL ai prezzi correnti e i prezzi impliciti

Rispetto al trimestre precedente, il Pil ai prezzi correnti è aumentato dello 0,1% e il corrispondente deflatore dello 0,4%. Il deflatore della spesa delle famiglie residenti e delle ISP è cresciuto dello 0,2% e quello degli investimenti è risultato stazionario. Il deflatore delle importazioni è aumentato dello 0,6% e quello delle esportazioni dello 0,1%. In termini tendenziali il Pil ai prezzi correnti è aumentato dell’1,3%, il corrispondente deflatore dell’1,2%, quello della spesa delle famiglie residenti e delle ISP dello 0,3%.

Occupazione e redditi da lavoro

Nel quarto trimestre del 2019 le ore lavorate hanno registrato una riduzione dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Questo risultato è dovuto ad una riduzione dello 0,8% nell’industria in senso stretto e dello 0,4% nei servizi, mentre si registrano aumenti sia in agricoltura, silvicoltura e pesca, sia nelle costruzioni rispettivamente dell’1,9% e dello 0,3%. Le unità di lavoro sono diminuite nel complesso dello 0,2% per effetto di una riduzione dello 0,6% nell’industria in senso stretto e dello 0,4% nei servizi, mentre registrano un risultato positivo del 2,0% in agricoltura, silvicoltura e pesca e dello 0,2% nelle costruzioni. Riguardo ai redditi da lavoro dipendente pro capite, la crescita complessiva è risultata pari a +0,5% per effetto dell’aumento registrato nell’industria in senso stretto (+0,6%), nell’agricoltura (+0,4%) e nei servizi (+0,6%). Il reddito pro-capite nelle costruzioni si è ridotto dello 0,2%.


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