[gtranslate] I 5 MOTIVI CHE HANNO FATTO SALTARE IL TAGLIO DEI VITALIZI, RESTA APERTA LA STRADA DELL'IMPUGNAZIONE - WHAT-U

di Matteo Ciacci

Ribaltone sulla decisione assunta nell’ottobre 2018 con la delibera del Consiglio di presidenza nell’ottobre del 2018 sul taglio dei vitalizi agli ex parlamentari. Con 3 voti a favore e 2 contrari, quelli dei senatori della Lega, Simone Pillon e l’ex Cinquestelle Alessandra Riccardi, la Commissione Contenziosa del Senato cancella questa decisione in un’aula dov’erano presenti 5 senatori.

Vito Crimi, capo politico ad interim del Movimento 5 Stelle

“La Commissione Contenziosa del Senato ha appena annullato la delibera sul taglio dei vitalizi agli ex parlamentari. Ci provavano da mesi: lo hanno fatto di notte, di nascosto”, ha detto il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi che ha definito la decisione assunta “uno schiaffo a un Paese che soffre. La casta si tiene il malloppo, noi non molleremo mai per ripristinare lo stato di diritto e il principio di uguaglianza”.

“Abbiamo ripristinato lo Stato di diritto”, ha precisato Maurizio Paniz, ex deputato e avvocato che ha difeso e si è messo a capofila degli ex senatori contro la decisione del Consiglio di presidenza, diventando il portavoce di quelli contro il taglio dei vitalizi , spiegando che “la cancellazione della delibera è stata un passo obbligato perché mancavano cinque requisiti essenziali, previsti dalla giurisprudenza consolidata della Corte Costituzionale e del diritto dell’Unione europea, “nessuno dei quali era stato rispettato”.

I 5 motivi che hanno permesso la cancellazione del taglio dei vitalizi
  • Le decisioni non potevano essere retroattive, mentre questo taglio lo era
  • Il taglio non poteva avere effetti perenni, come invece li aveva la delibera
  • Questo provvedimento doveva essere “erga omnes”, mentre in questo caso riguardava una sola categoria, quella degli ex parlamentari
  • Il fatto che questo taglio raggiungesse una percentuale dell’8% degli importi da decurtare lo ha reso una decisione ‘poco ragionevole’
  • Nessuna indicazione sulla destinazione dei risparmi

Paniz non ha ovviamente nascosto la sua soddisfazione e ha dichiarato all’ANSA: “Una soddisfazione professionale, ma anche sul piano dei rapporti personali che ho intrattenuto con centinaia di ex senatori che ho assistito. È un risultato che mi ripaga dell’impegno e degli insulti e minacce ricevuti. Io non ho difeso un privilegio ma un diritto e in uno Stato di diritto questa è una vittoria di tutti”.

Giacomo Caliendo, il senatore di Forza Italia a capo della commissione, dopo le dichiarazioni di Paniz, ha precisato “che il Senato ha accolto in parte i ricorsi e ha annullato la delibera sui vitalizi in alcune parti” ma ha chiesto di aspettare “di leggere le motivazioni” per vedere “se ci saranno eventuali impugnazioni”.

La reazione di Di Maio

“Anche oggi dichiarazioni e interviste di ex parlamentari che rivendicano il diritto, e la necessità, di riavere il vitalizio. C’è anche chi vorrebbe gli arretrati e magari pensa di chiedere gli interessi”, ha scritto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che a lungo si è battuto per il taglio dei vitalizi.
Tra questi ci sono ex parlamentari che nella loro storia politica hanno più volte cambiato casacca, saltando da una parte all’altra con estrema semplicità. Ce ne sono alcuni che sono stati in parlamento per pochi giorni.
Poi ci sono quelli che adesso con “soli 3000 euro al mese” dicono di avere difficoltà economiche. La politica è passione, impegno, dedizione. Fare politica significa servire il proprio Paese, il proprio popolo. Nel corso degli anni”, ha aggiunto Di Maio, “c’è stato chi ha pensato solamente a guadagnare dalla politica. A trarne benefici e fare profitti. Una politica abituata a privilegi inauditi che pian piano, una volta arrivati al governo, abbiamo eliminato. Per equità, per evitare ingiustizie sociali. Oggi, alla luce di una crisi senza precedenti che sta segnando la nostra vita, i rappresentanti delle istituzioni devono dare il buon esempio. E tra questi anche gli ex parlamentari. Mentre invece hanno dimostrato di essere solamente attaccati ai soldi. Peccato, perché hanno ancora una volta ferito un Paese che per anni ha sofferto per le negligenze della politica e oggi subisce gli effetti del Coronavirus”, ha concluso Di Maio.


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