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CONTE, CON UN DECRETO LEGGE OBBLIGA LA PUGLIA AD ACCETTARE LA PARITÀ DI GENERE NELLE CONSULTAZIONI ELETTORALI


Ieri il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia e del Ministro per la famiglia e le pari opportunità Elena Bonetti, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di parità di genere nelle consultazioni elettorali delle regioni a statuto ordinario.

Al fine di assicurare il pieno esercizio dei diritti civili e politici e l’unità giuridica della Repubblica,  il testo dispone l’esercizio del potere sostitutivo dello Stato, disciplinato dall’articolo 120 della Costituzione, nei confronti della Regione Puglia, che si è resa inottemperante all’invito ad adeguarsi ai principi relativi alla promozione delle pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive, fissati dalla legge 15 febbraio 2016, n. 20, per le elezioni dei consigli regionali.

In particolare con questo decreto si è disposto che:

  • ciascun elettore possa esprimere due voti di preferenza di cui uno riservato a un candidato di sesso diverso dall’altro e le schede utilizzate per la votazione sono conseguentemente predisposte;
  • nel caso in cui siano espresse due preferenze per candidati del medesimo sesso, si procede all’annullamento della seconda preferenza.

Al termine del Consiglio dei Ministri, al quale ha partecipato anche il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, Conte ha scritto in un post su Facebook: “Oggi abbiamo scritto una nuova pagina nella storia italiana dei diritti politici e, in particolare, dei diritti delle donne.

Per la prima volta il Governo è intervenuto per adottare un decreto-legge che introduce nella legislazione della Regione Puglia il vincolo della doppia preferenza, offrendo a tutti gli elettori pugliesi la garanzia di poter scegliere, in occasione della prossima competizione elettorale, tra candidati di sesso diverso.

Per il Governo l’empowerment femminile è un imperativo morale, politico e giuridico. Non siamo disposti a consentire ulteriori discriminazioni a carico delle donne. Questo vale anche per le altre Regioni che ancora non hanno adeguato i rispettivi sistemi elettorali al principio di parità di genere. Rivolgiamo adesso un appello a tutte le forze parlamentari, senza distinzioni tra maggioranza e opposizioni: sarebbe davvero un bel segnale che il decreto-legge appena approvato dal Consiglio dei Ministri riunito in seduta straordinaria fosse convertito in legge all’unanimità dal Senato e dalla Camera dei Deputati”.

Insomma Conte dopo l’approvazione del taglio del cuneo fiscale appena entrato in vigore (a luglio 2020), grazie al quale 16 milioni di lavoratori avranno un aumento in busta paga, anche fino a 100 euro in più al mese, buca di nuovo la porta questa volta sostenendo la promozione delle donne nella vita politica. (G.S.)



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