[gtranslate] CASO NAVALNY, RUSSIA NON TEME LE RIPERCUSSIONI DELL'EU - WHAT-U

di Alessio Michajlovič

La Russia non ha ancora reagito alle proclamate intenzioni dell’Unione Europea di imporre sanzioni dopo che la notizia dell’avvelenamento del dissidente russo Alexey Navalny, è divenuta di dominio pubblico. 

I legislatori russi hanno criticato il comportamento dell’UE facendo leva sullo Stato di Diritto che “stabilisce la presunzione di innocenza e un’indagine approfondita sui casi prima che qualsiasi decisione venga adottata”. Che è esattamente l’opposto di ciò che l’UE sta cercando di fare ora”, ha detto Konstantin Kosachev, che dirige la commissione per gli affari esteri del Consiglio della Federazione.

Nalvalny il veleno non era nella tazza di té

Finora sembrava che il veleno che Alexey Navalny aveva ingerito fosse stato messo dentro la famosa tazza di té che il dissidente ha bevuto in un bar dell’aeroporto di Tomsk prima di imbarcarsi sull’aereo, dove poi ha accusato un malore. Per settimane, la foto scattata qui sopra a Navalny è stata considerata il momento in cui ha ingerito l’agente nervino Novichok che lo ha ridotto in fin di vita. Ma secondo quanto sostengono i suoi colleghi del Fondo Anticorruzione su Instagram, ad avvelenarlo pare sia stata una bottiglietta d’acqua offerta gratuitamente dall’hotel nel quale alloggiava prima della partenza. Da qui la necessità manifestata dal Parlamento europeo di aprire un’indagine internazionale approfondita e chiedere ai Paesi membri di imporre sanzioni contro la Russia che consentano il congelamento dei beni europei di individui corrotti.

Secondo gli esperti, le potenziali sanzioni dell’UE che prevedono divieto di ingresso e un congelamento dei beni,  non innescherà conseguenze macroeconomiche negative per la Russia.

L’analista di Finam, Alexey Korenev ha osservato che le notizie sulle potenziali restrizioni non hanno modificato le dinamiche positive dei mercati azionari. Tuttavia, la Russia dovrà affrontare alcune ripercussioni, perché queste sanzioni portano inevitabilmente al declassamento del rating degli investimenti della Russia da parte di agenzie internazionali come Moody’s, Fitch e S&P.


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