[gtranslate] DRAGHI IN ITALIA DIPENDENZA DAL GAS RUSSO SCESA DAL 40% AL 25% - WHAT-U

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, oggi ha partecipato alla Riunione dei Leader dell’Ue e dei Balcani occidentali, al Consiglio europeo e all’Eurosummit, la seconda delle due giornate a Bruxelles, al termine della quale ha tenuto la conferenza stampa conclusiva.

“L’Unione, che è una dimensione piena di sfide”, ha detto il premier. “È quella che ha che fare con l’inflazione, con l’economia. L’economia italiana”, ha proseguito, “ancora sta andando benino, anche grazie al turismo che sta crescendo certamente molto di più delle aspettative. Ma in generale nell’area dell’Euro – soprattutto a causa dei prezzi dell’energia e dell’inflazione in generale – le previsioni per l’economia sono di un rallentamento un po’ in tutti i paesi. Quello che è importante ricordare per noi, in Italia, è che siamo impegnati a proteggere, a sostenere il potere d’acquisto degli italiani. Questo è importante ed è essenziale per tanti aspetti. Uno dei quali è la pace sociale, la pace nelle relazioni industriali. A questo proposito è mia intenzione convocare l’incontro con le parti sociali al più presto, la prossima settimana o entro 15 giorni, al ritorno del Summit”.

Al Consiglio si è parlato molto anche di energia, di cosa fare per i prezzi così alti. E in merito a questo Draghi ha aggiungo: “Noi ci stiamo preparando per l’inverno naturalmente e gli stoccaggi stanno andando molto bene. Per quanto riguarda la dipendenza dal gas russo, l’anno scorso era il 40% mentre oggi è il 25%. Quindi le misure che il governo ha messo in campo, già proprio dall’inizio della guerra, cominciano a dare i risultati. In altre parole altri fornitori di gas cominciano a sostituire il gas russo”.

Sui prezzi e l’inflazione in aumento ha detto: “L’energia è aumentata di prezzo anche prima della guerra. Quello che sta succedendo, quindi, è che da un’inflazione che dipendeva essenzialmente dall’energia ora l’inflazione dipende anche da altre cose. Come è successo sempre negli anni ’70, ogni volta che c’è stato un forte, protratto aumento di prezzo di una materia fondamentale nella produzione pian piano questi aumenti si spargono e diventano, a loro volta, aumenti nei prezzi di altre merci, di altri beni.
In particolare un numero è stato dato dalla Presidente della Commissione: il 70% dei beni che sono presenti nell’indice dei prezzi e dei beni che vengono acquistati dalla gente ha avuto aumenti di prezzo, a seguito dell’aumento di prezzo dell’energia. È quindi necessario agire subito. Ovviamente non ho fatto commenti sul fronte della politica monetaria. Oggi però l’energia conta ancora per il 40% di questi aumenti. Se noi riusciamo a fare qualcosa su quel fronte otteniamo anche un progresso in termini di riduzione o contenimento dell’inflazione e, quindi, otteniamo anche un progresso in termini di contenimento del rialzo dei tassi di interesse. È per questo che avevo chiesto che si agisse subito su questo fronte” ha sottolineato. “Naturalmente ci sono tanti timori rispetto a questo, alcuni Paesi sostanzialmente sono stati molto esitanti nell’agire. All’inizio del Consiglio europeo ho chiesto un Consiglio straordinario sull’energia a luglio. Giustamente mi è stato fatto osservare che non abbiamo ancora uno studio su cui discutere. Quello che abbiamo ottenuto è che nella risoluzione finale ci sia scritto che il Consiglio invita la Commissione che, a sua volta, ha promesso uno studio, un rapporto completo sul controllo dei prezzi, sul tetto al prezzo del gas, ma anche sulla riforma del mercato dell’elettricità che vede l’elettricità ormai tutta calibrata sul prezzo del gas. Tutto questo per settembre, da discutersi nel Consiglio di ottobre. È un risultato soddisfacente per noi, perché fino a poco tempo fa sostanzialmente si pensava a un’ulteriore dilazione, un’ulteriore esitazione”.

A luglio la Commissione europea presenterà un piano europeo per affrontare l’emergenza energetica attraverso la riduzione della domanda. Lo ha annunciato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen al termine del vertice a Bruxelles. “Lavoreremo con i Paesi per evitare frammentazioni”, ha detto la presidente, “e il ritorno ai combustibili fossili”.


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