[gtranslate] ITALIA, MELONI AL VERTICE CON I SINDACATI, BISOGNA PREMIARE CHI ASSUME - WHAT-U

Oggi Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato a Palazzo Chigi i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Al tavolo per i sindacati, Maurizio Landini (Cgil), Luigi Sbarra (Cisl), Pierpaolo Bombardieri (Uil) e Paolo Capone (Ugl). All’incontro hanno partecipato i ministri del Lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone, della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

Tante le priorità discusse. La difesa dei salari, la morsa del carovita, la lotta al precariato che ha raggiunto livelli record, la sicurezza sui posti di lavoro, la riforma delle pensioni e quella del fisco, il taglio del cuneo, argomento spinoso su cui sindacati e Confindustria hanno posizioni divergenti”. Capone al vertice ha spinto sul fronte delle misure volte a contrastare l’aumento dell’inflazione e dei costi energetici

“Siamo nel mezzo di una crisi internazionale sociale, usciamo da una pandemia, c’è una crisi energetica in corso, un aumento dei costi delle materie prime, una inflazione vicina al 10%, salari perlopiù inadeguati, pensioni di oggi basse, e quelle future rischiano di essere inesistenti”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, spiegando che in questo momento, hla priorità delle priorità è il lavoro, la grande criticità italiana. L’Italia ha tra i tassi più bassi di occupazione dell’Occidente, ha tra i più bassi tassi di lavoro femminile, tra i più alti tassi di lavoro nero. Per Meloni va affrontata anche la questione della tassazione sul lavoro “che è un grande freno”. Domani il governo varerà il nuovo decreto Aiuti da 9 miliardi. Il leader della Cgil Maurizio Landini oggi ha bocciato di nuovo la flat tax. “Bisogna occuparsi piuttosto  della lotta all’evasione”, lasciando intendere che la strada non è quella di abbassare le tasse a tutti, ma mantenere il modello progressivo. Secondo i dati della ricerca Cgil/ActionAid  il nostro paese ha un  numero record europeo di Neet. Sono 3 milioni i giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni che non lavorano e non studiano e i dati diffusi dall’Inapp lanciano un campanello d’allarme su precariato e lavoro povero. Sul fronte salari l’Italia è l’unico Paese dell’area Ocse in cui il salario medio annuo è calato dal 1990 al 2020. Quale la ricetta della premier? Una super deduzione che potrebbe partire dal 120% e toccare il 150% per le aziende che incrementano il personale assumendo anche fragili. Lo sgravio del cuneo fiscale di due punti dei contributi previdenziali fino a 35mila euro di reddito, per arrivare a un futuro taglio di 5 punti per due terzi a beneficio dei lavoratori e per un terzo a favore delle aziende.

“È il tempo di un Patto Sociale per rilanciare investimenti e rinnovare i contratti, per la coesione. Serve dialogo e concertazione, un cammino da sostenere insieme, nella corresponsabilità. Questa è la via per riforme eque e durature”, ha detto Maurizio Sbarra leader della CISL.

Il Segretario Generale Pierpaolo Bombardieri ha dato il via alla campagna #NoPattoStabilita che accende i fari sul dibattito riguardo il ritorno dell’austerity. Diciamo NO al ritorno del Patto di Stabilità e SÌ alla costruzione di un nuovo modello fondato su un’Europa sociale.


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