[gtranslate] REDDITO DI CITTADINANZA, 423MILA BENEFICIARI AL NORD, 321MILA AL CENTRO, 1 MILIONE 72MILA AL SUD E NELLE ISOLE - WHAT-U

Nel mese di novembre 2022, i nuclei beneficiari di Reddito di Cittadinanza (RdC) e Pensione di Cittadinanza (PdC) sono stati 1,15 milioni in totale (1,03 milioni RdC e 122mila PdC), con 2,46 milioni di persone coinvolte (2,33 milioni per il RdC e 138mila per la PdC) e un importo medio mensile erogato a livello nazionale di 552 euro (583 euro per il RdC e 285 euro per la PdC). L’importo medio varia sensibilmente con il numero dei componenti il nucleo familiare, e va da un minimo di 453 euro per i nuclei costituiti da una sola persona a un massimo di 738 euro per le famiglie con cinque componenti.La platea dei percettori di reddito di cittadinanza e di pensione di cittadinanza è composta da 2,18 milioni di cittadini italiani, 198mila cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno UE e 78mila cittadini europei (residuale la quota di familiari delle precedenti categorie e titolari di protezione internazionale). Per i nuclei con presenza di minori (364mila, con 1,3 milioni di persone coinvolte), l’importo medio mensile è di 683 euro, e va da un minimo di 594 euro per i nuclei composti da due persone a un massimo di 743 euro per quelli composti da cinque persone. I nuclei con presenza di disabili sono oltre 202mila, con 454mila persone coinvolte. L’importo medio è di 494 euro, con un minimo di 390 euro per i nuclei composti da una sola persona e un massimo di 705 euro per quelli composti da cinque persone.

La distribuzione per aree geografiche vede 423mila persone beneficiarie al Nord, 321mila al Centro e 1,72 milioni nell’area Sud e Isole.

Nel corso dei primi undici mesi dell’anno, le revoche hanno riguardato 57mila nuclei e le decadenze sono state 254mila. Facile dai numeri comprendere che la situazione ha quasi del paradossale. “Occorreva rimodulare questa misura e il presidente del Consiglio ha fatto un passo avanti”, ha detto il capogruppo di Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli. E parlando degli attacchi alla Meloni ha aggiunto: “Pensiamo che certe minacce”, come quelle arrivate alla presidente del Consiglio, “siano armate da cattivi maestri che stanno andando in piazza a raccontare cose non vere. Qualcuno sta fomentando queste piazze, sta armando le mani di questi folli. Andare a raccontare che questo governo toglierà o abolirà il reddito di cittadinanza è una palese distorsione della realtà. Questo governo non toglie il reddito di cittadinza, lo andrà a rimodulare nei tempi giusti. Noi vogliamo essere molto chiari: prima non c’era il reddito di cittadinanza ma altri strumenti che aiutavano le famiglie in indigenza, questi strumenti continueranno a esserci. Quindi andare a raccontare che tra otto mesi le persone che avevano necessità di ricevere il reddito non lo riceveranno più è un modo per aizzare le folle, per raccogliere le piazze e armarle. Questo governo”, ha concluso, “non vuole lasciare indietro nessuno, continuerà ad aiutare queste fasce più deboli. Quindi dire che non ci sarà più una misura di sostegno alle persone indigenti è una fake news”.

«Al Mezzogiorno devi dare le infrastrutture, non sussidi» ha detto Matteo Renzi a Padova, durante la presentazione del suo libro “Il Mostro”. «Conte difendendo la cultura del sussidio porta le persone a fuggire dal Sud per cercare opportunità» aggiunge Renzi. «Conte e gli assistenzialisti chiedono alla politica. La politica per noi invece deve dare opportunità e chiedere ai cittadini di rimboccarsi le maniche – conclude Renzi -. Poi mi chiedo: Giuseppe “condono” Conte questa guerra civile in difesa del reddito la fa da solo o chiama i soldati russi?». Il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte in un’intervista su Repubblica, ha spiegato che con lo smantellamento del sussidio verranno colpite le fasce più deboli: “I giornali hanno anticipato che l’esecutivo sta lavorando per tagliare questo sostegno vitale ai cosiddetti occupabili. Una formula dietro la quale la destra prova a dipingere un universo sociale composto da giovani scansafatiche, che fanno di tutto per evitare di lavorare e restare sul divano a incassare l’assegno”.  “Va lasciato a chi non può lavorare ma non può essere strumento di disincentivo al lavoro”, ha detto il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini.


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