Dal profilo Instagram di Maria Rosaria Boccia
“Ringrazio sinceramente Gennaro Sangiuliano, una persona capace e un uomo onesto, per lo straordinario lavoro svolto finora, che ha permesso al Governo italiano di conseguire importanti risultati di rilancio e valorizzazione del grande patrimonio culturale italiano, anche fuori dai confini nazionali. Ho preso atto delle dimissioni irrevocabili di Sangiuliano e ho proposto al Presidente della Repubblica di nominare Alessandro Giuli, attualmente Presidente della Fondazione MAXXI, nuovo Ministro della Cultura”. Con queste parole il capo del governo italiano Giorgia Meloni ha di fatto scritto la parola fine su una vicenda che ha coinvolto un suo ministro, quello della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e l’imprenditrice nel settore degli eventi Maria Rosaria Boccia (che vanta una lunga esperienza nel settore del wedding) e che continua ad avere clamore mediatico, anche dopo le sue lapidarie parole: al Teha Forum di Cernobbio: “Non credo di dovermi mettere a battibeccare con questa persona, lo dico per le tante donne che hanno guardato a questa vicenda come me. La mia idea su come una donna deve guadagnarsi uno spazio nella società è diametralmente opposta da quella di questa persona”.
Per quale motivo? Perché è venuta a galla un’amicizia particolare tra il ministro e questa affascinante imprenditrice che lo ha affiancato per mesi in numerosi viaggi ed eventi culturali, e che quando ha compreso che non solo non avrebbe mai avuto una nomina cui anelava, e che a suo dire le sarebbe stata pure confermata dalle alte sfere, ma che il suo cavaliere voleva darle pure il benservito, è passata al contrattacco.
Ma facciamo qualche passo indietro. Il caso di Maria Rosaria Boccia e del ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano è nato il 26 agosto, quando la Boccia ha pubblicato su Instagram un post, con tanto di foto col ministro, in cui lo ringraziava per la propria nomina a “consigliere del ministro per i Grandi eventi”. Un annuncio che ha provocato molta curiosità e che è poi stato rapidamente smentito dal capo ufficio stampa del ministero, Andrea Petrella, che ha affermato che non c’era “nessuna nomina”. E mentre Renzi attaccava via Social il ministro scrivendo: “Il peggio deve ancora arrivare, basta amichettismo”, la Boccia per smentire Petrella ha poi deciso di condividere gli screenshot delle conversazioni intercorse con lui, e di gruppi da cui era stata rimossa pochi giorni prima, via Instagram. Ovviamente aggiungendo ulteriore benzina sul fuoco, alimentando le speculazioni e le discussioni sia nei media sia nell’opinione pubblica. Il ministro Sangiuliano, da parte sua, ha sempre respinto le accuse assicurando che la Boccia non era stata messa al corrente di informazioni sensibili concernenti il suo ministero, tesi che ha continuato a sostenere anche quando Dagospia ha pubblicato la foto di una mail inviata dal sovrintendente del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel al consigliere diplomatico Clemente Contestabile e al capo della segreteria del ministro con oggetto “Percorso G7 Anfiteatro”, nella quale la Boccia era in copia, ed era anche citata nel testo della mail, e che conteneva informazioni sull’organizzazione del G7 – naturalmente legata a regole di sicurezza stringenti. Questo a ulteriore conferma che Boccia era una figura inserita nelle dinamiche del ministero.
Ad oggi però sono rimaste molte incongruenze tra le due versioni raccontate dal ministro e dalla donna, soprattutto perché Sangiuliano ha continuato a essere poco chiaro sull’esatta natura della collaborazione con Boccia. Il ministro ha insistito dicendo di aver “fermato la nomina quando la nostra reciproca stima è diventata un fatto privato”, ma Boccia ha risposto postando le immagini di una mail ricevuta dal personale del ministero. Una mail in cui si legge: “Le allego i contatti miei e del mio collega per qualsiasi esigenza legata alla sua nomina quale consigliere del ministro “per i grandi eventi””.
Sul fronte spese….
Sangiuliano ha poi detto che neanche un euro del ministero era stato usato per i viaggi della donna, ma Boccia ha condiviso la foto di carte d’imbarco, sua e del ministro, affermando di non aver mai pagato nulla e di essersi interfacciata con la segreteria del ministero per le trasferte. Su questo punto, Sangiuliano ha poi detto di aver pagato personalmente per i viaggi di Boccia, e che l’auto blu sia stata usata per trasportarla solo per brevi tratti. Altra cosa che lei ha smentito, poiché avrebbero fatto lunghi viaggi in macchina, incluso da Roma a Pompei. Inevitabili venerdì 6 settembre le sue dimissioni irrevocabili che ha presentato alla Meloni senza esitazioni. E nella lettera che ha sancito il suo passo indietro, l’ex ministro ha anche scritto: “Ora sarò libero di difendermi, ho bisogno di tranquillità e di stare con mia moglie”. Per la Boccia un’altra provocazione che non l’ha fatta restare zitta. “Genny non mi ha ancora chiesto scusa e continua a minacciare una denuncia. Le denunce non si minacciano, si fanno, e queste continue minacce hanno il sapore di un’estorsione“, ha poi scritto provocatoriamente la Boccia via Instagram. Facendo sorridere chi nel frattempo aveva letto che proprio Sangiuliano aveva deciso di denunciarla a causa delle sue rivelazioni sui Social. “Mi chiedo: una persona che si è dimessa da ministro e che ha detto tante bugie può tornare a lavorare nel servizio pubblico televisivo? Può chi manipola la verità lavorare per la tv di Stato, per di più in ruoli di comando?”. E in conclusione un post scriptum al veleno rivolto direttamente a “Genny”: “Hai fame di verità o di soldi?”.
Insomma il feuilleton continua….
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.