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Papa Leone pubblicherà un’enciclica sull’intelligenza artificiale


Papa Leone XIV ha scelto di mantenere attiva la presenza sui social media attraverso gli account papali su X e Instagram. Da oggi, fa sapere il Dicastero per la Comunicazione, eredita su X gli account @Pontifex in nove lingue che erano già stati utilizzati da Papa Francesco e prima ancora da Benedetto XVI (52 milioni di follower complessivi). Su Instagram l’account si chiama @Pontifex – Pope Leo XIV, unico account ufficiale del Papa sulla piattaforma, in continuità con l’account di papa Francesco @Franciscus.

Un papa moderno e tecnologico

Sicuramente seppure non abbia la verve argentina di papa Francesco, anche questo papa ci riserverà molte sorprese. Perché anche lui è uno che vuole costruire ponti, stare fra la gente e non ha sorpreso che fin dai primi giorni del suo Pontificato uno degli argomenti da lui più dibattuti sia stato la rivoluzione nell’intelligenza artificiale. >Un argomento particolare per un Pontefice. Dopo la sua elezione avvenuta giovedì, il papa ha subito insistito affinché la Chiesa cattolica affrontasse le questioni relative alle nuove tecnologie esprimendo però anche la sua preoccupazione per i cambiamenti culturali che coinvolgeranno sempre di più “intelligenza artificiale, robotica, relazioni umane”. “Penso in particolare all’intelligenza artificiale, con il suo immenso potenziale, che tuttavia richiede responsabilità e discernimento affinché possa essere utilizzata per il bene di tutti, così che possa portare beneficio all’intera umanità”, ha detto il Papa. Aggiungendo una chicca parlando al Collegio cardinalizio del suo nuovo nome papale. Prevost ha detto di aver scelto il nome papale di Leone XIV “principalmente perché papa Leone XIII nella sua storica enciclica, ‘Rerum Novarum’, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale”. Alcuni osservatori che seguono l’evoluzione della politica in materia di intelligenza artificiale in tutto il mondo prevedono che il Papa pubblicherà un’enciclica o altre linee guida sulla relazione tra esseri umani e macchine in concomitanza con l’avvento di nuovi strumenti di intelligenza artificiale.

Will O’Brien, fondatore dell’azienda di sistemi autonomi Ulysses Ecosystem Engineering, ha affermato che la Chiesa cattolica è pronta a intervenire rapidamente sulle questioni relative alla potenziale comparsa di un’intelligenza artificiale generale che superi gli standard umani. “Papa Leone XIV, uno studioso di matematica, pubblicherà un’enciclica sull’intelligenza artificiale e la Chiesa cattolica sborserà miliardi di dollari in organizzazioni no-profit per la ricerca sulla ‘sicurezza dell’intelligenza artificiale, diventando una delle voci autorevoli nell’affrontare i risultati dell’intelligenza artificiale e il cambiamento globale che ne consegue”, ha previsto O’Brien su X. “Lo farà in un modo molto meno folle e più filosoficamente ricco della sfilza utilitaristica di ‘forse dovremmo semplicemente bombardare i data center'”.

Il ritorno a casa

Oggi Papa Leone XIV  fa fatto per così dire ” ritorno a casa”, andando a pranzo dai suoi confratelli agostiniani che vivono nella curia generalizia dell’ordine di Sant’Agostino, in Via Paolo VI nel cuore di Roma quindi appena fuori dalle mura vaticane, dove ha celebrato anche messa. Dopo il blitz di sabato scorso a Genazzano per pregare nel Santuario della Madre del Buon Consiglio, retto anch’esso dai padri agostiniani, Prevost continua dunque il suo tour affettivo nei luoghi dell’ordine di appartenenza, cui si sente sempre legatissimo. La sede degli Agostiniani è infatti letteralmente a due passi dallo stesso palazzo del Sant’Uffizio dove per ora il nuovo Papa continua ad alloggiare come faceva già da cardinale. Ci è andato comunque in auto, alle 11.50, rimanendo poi oltre tre ore, fino alle 15.55 quando lungo il breve percorso a fianco del colonnato di San Pietro per rientrare in Vaticano è stato salutato da una folla festante di fedeli.

Insomma anche adesso che è vestito da Papa lui desidera mantenere un forte legame con la comunità agostiniana. “E’ sempre un uomo di fede e di preghiera. E vuole fare bene, come già qui da padre generale qui, anche come Santo Padre”, racconta padre Ian Wilson, uno degli assistenti generali presso la Curia degli agostiniani. “E’ stata un bella sorpresa”, aggiunge, ricordando che Prevost era stato alla sede dell’ordine già la sera prima del Conclave. “Abbiamo parlato anche di Sant’Agostino: quando siamo insieme noi frati agostiniani lo facciamo sempre. E nel suo magistero penso che il Papa porterà di Sant’Agostino un senso della comunità, perché al centro della nostra vita di agostiniani c’è la comunità. Penso che lui voglia creare questa idea per tutta la Chiesa, una comunità di fede. E al centro di questa comunità di fede c’è Gesù Cristo”, ha concluso Wilson.

Il pranzo di oggi era per venti persone, seduto a fianco del Papa il priore generale Alejandro Moral Anton. Monsignor Lizardo Estrada Herrera, ausiliare di Cuzco e segretario generale del Consiglio Episcopale latino-americano (Celam), che ha detto di Prevost: “Lui è un agostiniano come tutti noi. Era formatore, ha avuto tanti, tanti seminaristi, per 12 anni è stato nostro padre generale. Ha girato il mondo, quindi conosce frati agostiniani dappertutto e per la sua grande esperienza è un dono per la Chiesa”. Ma la giornata del Papa non si è fermata all’incontro con i suoi confratelli. Un segnale importante della volontà di rafforzare i rapporti col mondo ebraico, negli ultimi tempi in crisi per quanto accaduto dal 7 ottobre in poi con la guerra a Gaza, è arrivato dal messaggio al rabbino capo di Roma per informare della sua elezione. Leone XIV si impegna infatti “a continuare e a rafforzare il dialogo e la cooperazione della Chiesa con il popolo ebraico nello spirito della dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano II”.



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