
Domenica 25 e lunedì 26 maggio si svolge il turno ordinario di elezioni amministrative per i comuni interessati delle regioni a statuto ordinario. Domenica 8 e lunedì 9 giugno, in concomitanza con l’eventuale turno di ballottaggio delle amministrative, i cittadini italiani sono chiamati a partecipare alla votazione di 5 referendum popolari abrogativi (articolo 75 della Costituzione)indetti su altrettanti quesiti in materia di disciplina del lavoro e di cittadinanza.
In entrambe le tornate elettorali si potrà votare la domenica dalle ore 7 alle ore 23 e il lunedì dalle ore 7 alle ore 15.
Notizie, info utili e documentazione, a cura della direzione centrale per i Servizi elettorali del dipartimento per gli Affari interni e territoriali del ministero, sono disponibili online su questo sito nello speciale Elezioni 2025.
Affluenza e risultati saranno disponibili online sulla piattaforma Eligendo e sulla app Eligendo Mobile, a cura dei Servizi elettorali.
I referendum in Italia hanno l’obiettivo principale di permettere ai cittadini di esprimere direttamente la loro volontà sull’abrogazione, ossia sulla cancellazione, di leggi o atti aventi valore di legge. Questo strumento di democrazia diretta consente di coinvolgere il popolo nella decisione su questioni davvero importanti.
Ecco quali sono i referendum, indetti con decreti del Presidente della Repubblica 25 marzo 2025 (Gazzetta ufficiale, Serie Generale, n.75 del 31 marzo 2025):
quesito n. 1: «Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione»: Si propone l’abrogazione di uno dei decreti del Jobs act che riguarda il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, introdotto dal Jobs Act. L’obiettivo è ripristinare la possibilità di reintegrazione del lavoratore nel suo posto di lavoro, in tutti i casi di licenziamento illegittimo.
quesito n. 2: «Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale»: Questo quesito mira a eliminare il tetto massimo all’indennità per licenziamenti illegittimi nelle aziende con meno di 15 dipendenti, consentendo al giudice di determinare l’importo senza limiti predefiniti.
quesito n. 3: «Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi»: Questo quesito si propone l’abrogazione di alcune norme contenute nel Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81, che regolano la possibilità di instaurare contratti a tempo determinato e le condizioni per le proroghe e i rinnovi.
quesito n. 4: «Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione»: Il quesito chiede l’abrogazione della norma che esclude la responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore, per gli infortuni sul lavoro derivanti da rischi specifici dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici
- quesito n. 5: «Cittadinanza italiana – Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana»; Con questo quesito si propone di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per poter richiedere la cittadinanza italiana .
Cosa accadrebbe se si votasse sì:
Licenziamenti illegittimi e contratto a tutele crescenti
Si propone l’abrogazione del Decreto Legislativo 4 marzo 2015, n. 23, che disciplina il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, introdotto dal Jobs Act.
Riguarda le aziende con oltre 15 dipendenti e in particolare gli assunti a partire dal 2015
Si chiede in pratica di ripristinare la possibilità di reintegrare nel posto di lavoro il dipendente in caso di licenziamento giudicato illegittimo dai giudici, come previsto in precedenza dall’art 18 dello Statuto dei lavoratori. Questa modifica è stata raccomandata dalla Corte costituzionale e da molte sentenze della Corte di Cassazione.
Di fatto il datore di lavoro no avrebbe più l’opportunità di liquidare il lavoratore con una somma di denaro, ma dovrebbe reintegrarlo nell’organico in azienda.
Per approfondire vedi Licenziamenti e reintegra: novità dalla Corte costituzionale
Indennità in caso di licenziamento nelle piccole imprese
in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora una/un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto, cioè priva di giustificato motivo o di giusta causa. CGIL ricorda che i dipendenti delle piccole imprese (fino a 15 dipendenti) sono circa 3 milioni e 700mila . Votando sì, si cancella il limite massimo di sei mensilità all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato e si affida al giudice l’incarico di determinare il giusto risarcimento (la reintegra nel posto di lavoro non è prevista per le piccole imprese). Anche in questo caso la corte di cassazione spesso si è espressa per una maggiore tutela dei lavoratori.
Contratti a termine
Si propone l’abrogazione di alcune disposizioni del Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81, che regolano la possibilità di instaurare contratti a tempo determinato con proroghe e rinnovi , Nello specifico di vorrebbe reintrodurre l’obbligo di una “causale”, cioè di indicare il motivo per cui si ricorre a tale forma di contratto anche per i contratti fino a 12 mesi. Oggi infatti l’obbligo scatta dai 12 mesi in su. (Vedi in merito Contratto a tempo determinato le regole)
Responsabilità solidale negli appalti
Il quesito chiede l’abrogazione della norma che esclude la responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per gli infortuni sul lavoro derivanti da rischi specifici dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici. Con la vittoria dei sì, sia chi affida i lavori che a chi li esegue o li fa eseguire per suo conto deve rispondere in caso di infortunio.
Cittadinnanza per gli stranieri
Di fatto si dimezzerebbe da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per poter richiedere la cittadinanza italiana.
Le schede
I modelli riproducono fedelmente le schede che saranno utilizzate nei seggi, con il testo integrale di ciascun quesito e le opzioni di voto.
Nel dettaglio, le schede saranno di colore diverso per ciascun referendum:
- scheda verde chiaro per il quesito n. 1: «Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione»
- scheda arancione per il quesito n. 2: «Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale»
- scheda grigia per il quesito n. 3: «Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi»
- scheda rosso rubino per il quesito n. 4: «Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione»
- scheda gialla per il quesito n. 5: «Cittadinanza italiana – Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana»
L’elettore potrà esprimere il proprio voto tracciando un segno sul “Si” o sul “No”, accanto al quesito riportato sulla scheda.
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