
Il cardinale Becciu tornerà in aula lunedì 22 settembre, a giudizio nell’ambito del cosiddetto processo di Londra sui fondi riservati della Santa Sede. Dopo la condanna in primo grado a 5 anni e mezzo, è ora il turno del processo di appello. Nel processo potrebbero entrare anche le famose chat tra la lobbista Francesca Immacolata Chaouqui e la sodale di mons. Alberto Perlasca, ‘accusatore’ di Becciu, Genoveffa Ciferri, nelle quali Chaouqui anticipava dettagli dell’inchiesta e interrogatori. Le stesse chat hanno già portato all’apertura di due inchieste penali, una a Roma dopo un esposto dello stesso Becciu contro Chaouqui e un’altra presso l’ufficio del promotore di giustizia d’Oltretevere, dove Chaouqui è accusata di traffico di influenze, falsa testimonianza e subornazione. Le chat, omissate nel corso del primo grado, “smascherano la macchinazione ai miei danni”, aveva detto il cardinale Becciu, che continua a dichiararsi innocente.
Ecco i punti chiave
- Sentenza di primo grado: Il 16 dicembre 2023, il cardinale Becciu è stato condannato in primo grado a 5 anni e 6 mesi di reclusione per peculato e altri reati legati alla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, in particolare per l’acquisto di un immobile a Londra.
- Appello: Il processo di appello è iniziato oggi, 22 settembre 2025. La difesa del cardinale Becciu sostiene di avere nuove prove a supporto della sua innocenza e spera di ribaltare il verdetto.
- Processo storico: Si tratta del primo processo in Vaticano che ha visto un cardinale imputato e condannato. La sentenza di primo grado è stata considerata un evento significativo nella storia giudiziaria della Santa Sede.
- Tempi: È stato anticipato che la sentenza di appello non arriverà prima del 2026.
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.