



Si stima che solo ieri oltre 6.000 persone abbiano visitato la camera ardente di Giorgio Armani allestita presso l’Armani/Teatro in via Bergognone 59, a Milano per rendergli omaggio. Una lunga fila, tra le transenne poste per delimitare il percorso, quella dei milanesi e non solo che hanno voluto esserci per l’ultimo saluto. Una fila composta che poi all’entrata del teatro confluiva con quella dei dipendenti dell’azienda, le personalità del mondo della moda, dello spettacolo e le istituzioni tutti commossi e a testa china in senso reverenziale per uno stilista che non a caso veniva chiamato re Giorgio. Un re della moda che ora ci ha lasciati lasciandoci senza parole perché in barba all’età , 91 anni, compiuti lo scorso 11 luglio, ha sempre avuto una tempra che lo faceva sembrare immortale, da quando il 24 luglio 1975, ha dato vita alla Giorgio Armani. Tanti i pensieri scritti sui libri delle condoglianze sui quali tutti hanno voluto scrivere qualcosa di personale. Lo scorso 30 agosto la maison aveva lanciato Armani/Archivio, una piattaforma digitale interattiva nel corso del Festival di Venezia, un progetto con le sembianze di uno scrigno prezioso volto alla conservazione dello storico patrimonio aziendale che avrà anche una sede fisica alle porte di Milano. Tutto era già pronto per festeggiare mezzo secolo di storia o meglio di stile, innovazione, eleganza, glamour, raffinatezza e sperimentazione di questo gruppo, con l’apertura mercoledì 24 settembre, nel bel mezzo della settimana della moda milanese, della mostra dedicata a mezzo secolo di storia del gruppo allestita nella Pinacoteca di Brera, che per la prima volta ospiterà un’esposizione di moda, la sua, ossia 50 look d’archivio Giorgio Armani, che raccontano l’evoluzione di questo marchio attraverso i decenni. Ma lui questa volta non potrà esserci. Un vero peccato per re Giorgio che non ha mai mancato nessuna ricorrenza importante legata al suo marchio e che era solito controllare tutto, ogni minimo particolare, anche poco prima dell’inizio di una sfilata.
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