
Oggi martedì 16 settembre Gregory Carro, il giudice di New York che doveva decidere se convalidare o archiviare due accuse di omicidio per terrorismo contro Luigi Mangione, il ventisettenne accusato di aver ucciso a colpi d’arma da fuoco nel cuore di Manhattan per la precisione a Midtown Manhattan il 4 dicembre 2024, Brian Thompson, l’ex CEO di UnitedHealthcare, ha optato per l’archiviazione dei due capi di accusa classificandoli come “legalmente insufficienti”. Mangione che venne catturato pochi giorni dopo l’assassinio dell’imprenditore in Pennsylvania, ora dovrà ancora rispondere solo dell’accusa di omicidio di secondo grado. La difesa di Mangione ha sempre sostenuto che le accuse di omicidio di primo grado in concorso con un atto di terrorismo e di omicidio di secondo grado come reato di terrorismo avrebbero dovuto essere respinte perché i reati di terrorismo, come definiti dalla legislazione dello Stato di New York, si riferiscono ad attacchi contro più civili e non a sparatorie contro un singolo individuo. Inoltre la sua difesa ha reiteratamente cercato di far cadere l’accusa di omicidio sostenendo che Mangione doveva già rispondere di accuse federali per lo stesso omicidio.
La decisione del giudice Carro, di archiviare le due accuse legate al terrorismo, arrivata stamattina, all’arrivo dell’imputato in tribunale mentre veniva scortato dalle forze dell’ordine vestito con una tuta beige, con polsi e caviglie incatenati, ha quindi messo un punto su questa questione. “Mentre il popolo pone grande enfasi sul movente ‘ideologico’ dell’imputato, non vi è alcuna indicazione nella legge che un omicidio commesso per ragioni ideologiche (in questo caso, l’apparente desiderio dell’imputato di richiamare l’attenzione su ciò che percepiva come iniquità o avidità all’interno del sistema sanitario americano) rientri nella definizione di terrorismo senza stabilire l’elemento necessario di un intento di intimidazione o coercizione”, ha scritto il giudice nella sua sentenza.
Ora Mangione tornerà in tribunale il 1° dicembre, quando il giudice dovrà di nuovo convocarlo per un’udienza sulla mozione della difesa volta a sopprimere le prove sequestrate al momento del suo arresto oltre che le dichiarazioni da lui rilasciate alle forze dell’ordine
A fare da corollario a questo caso che ha avuto una forte risonanza mediatica negli Stati Uniti suscitando numerosi dibattiti sulla sanità e sul sistema delle assicurazioni private, i sostenitori di Mangione che si sono sempre presentati in massa alle sue udienze, spesso indossando abiti verdi e portando cartelli. Presenti ancora di più oggi in fila fuori dal tribunale nella speranza di riuscire ad assistere all’udienza. Fra alcuni gruppetti ha destato particolare curiosità una donna vestita di verde dalla testa ai piedi e con una maglietta con il volto di Luigi, il personaggio del videogioco “Super Mario Bros.” della Nintendo. Dal giorno del suo arresto, in soli 10 mesi, Mangione ha raccolto più di 1,2 milioni di dollari tramite una raccolta fondi online, che prevedeva che le donazioni ammontassero a soli 5 dollari. Se riconosciuto colpevole da un tribunale dello Stato di New York, il ragazzo rischierebbe l’ergastolo e il suo destino potrebbe prendere la svolta peggiore tenuto conto del fatto che in questo caso il Dipartimento di Giustizia ha già annunciato ad aprile che chiederà la pena di morte per Mangione.
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