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QUALE SARÀ IL FUTURO DI ARMANI?


Il futuro di Armani, dopo la scomparsa del suo fondatore Giorgio Armani, è stato delineato in modo preciso dal suo testamento, aperto di recente. La strategia si basa su un piano di successione meticoloso, volto a garantire la continuità e l’integrità del marchio.

Punti chiave della successione

L’intera proprietà della Giorgio Armani Spa andrà alla Fondazione Giorgio Armani, creata nel 2016 con l’obiettivo di preservare e promuovere i valori dello stilista. La Fondazione avrà un ruolo centrale e di presidio nella governance del gruppo. Mentre riguardo la governance e la ripartizione dei poteri, i diritti di voto sono stati suddivisi in modo da creare un equilibrio tra i vari attori:

Pantaleo “Leo” Dell’Orco: lo storico braccio destro e compagno di Armani avrà il 40% dei diritti di voto.

La Fondazione Giorgio Armani: Avrà il 30% dei diritti di voto.

I nipoti Silvana Armani e Andrea Camerana: Avranno il 15% dei diritti di voto ciascuno.

Riguardo poi l’apertura a nuovi soci o alla Borsa, il testamento prevede due possibili scenari per il futuro dell’azienda, che segnano un cambiamento rispetto alla storica indipendenza del gruppo:

  • Cessione di quote: entro 18 mesi, il 15% dell’azienda dovrà essere ceduto a un grande gruppo del lusso, con una preferenza per nomi come LVMH, EssilorLuxottica o L’Oréal. Successivamente, tra il terzo e il quinto anno, dovrà essere ceduta un’ulteriore quota compresa tra il 30% e il 54,9% allo stesso acquirente.
  • Quotazione in Borsa (IPO): se questa cessione non dovesse realizzarsi, è prevista la possibilità di una quotazione in Borsa (IPO) tra cinque e otto anni dalla data della successione.

Visione e strategia futura

Il piano di successione mira a proteggere la filosofia e l’essenza del marchio, fondato sull’integrità, sull’eleganza essenziale e su un approccio “less is more”. La governance è stata pensata per assicurare che il patrimonio valoriale di Armani venga mantenuto e che l’azienda non subisca brusche rotture. Gli investimenti futuri quindi si concentreranno sulla qualità del prodotto e sull’esperienza del cliente, con un focus sulla sostenibilità. In sintesi, il futuro di Armani sarà caratterizzato da un equilibrio tra la salvaguardia dell’eredità stilistica e l’apertura a nuove prospettive finanziarie, che si tratti di un partner strategico o del mercato azionario.

Armani cosa ha deciso nel suo testamento?

Nel suo testamento, Giorgio Armani ha preso decisioni specifiche riguardo il suo patrimonio personale.

Beni immobiliari: Le numerose proprietà immobiliari di Armani, che includono residenze a Milano, Saint-Tropez e Pantelleria, sono state in gran parte assegnate ai nipoti e alla sorella, con l’usufrutto a vita per Pantaleo Dell’Orco su alcune di esse.

Partecipazioni finanziarie: Le azioni EssilorLuxottica in suo possesso sono state suddivise tra Pantaleo Dell’Orco (40%) e i familiari (60%), con lasciti minori anche per alcuni manager storici.

Opere d’arte e beni personali: Oggetti d’arte, arredamenti e altri beni di valore sono stati distribuiti tra i familiari e i collaboratori più fidati. Ad esempio, a Pantaleo Dell’Orco sono stati destinati il suo ritratto realizzato da Andy Warhol e alcune statue in bronzo.

Lasciati a manager e collaboratori: Ad alcuni manager e dipendenti di lunga data, tra cui Michele Morselli e Angelo Bonsignore, sono stati destinati titoli e somme di denaro.



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