
In seguito all’annuncio dell’ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti (USTR) dell’avvio di un’altra indagine della Sezione 301 sui settori marittimo, logistico e della costruzione navale cinese, alcuni giorni fa il presidente degli Stati Uniti Joe Biden – si legge in un comunicato della Casa Bianca – ha deciso e chiesto all’USTR di aumentare le tariffe sulle importazioni di acciaio e alluminio dalla Cina – già soggette ai dazi dell’era Trump – dal 7,5% al 22,5%. Una decisione necessaria dopo le pressioni che gli Usa hanno fatto sul Messico per impedire che il trasferimento di acciaio e alluminio per eludere le tariffe più alte, passi sul suo territorio.
La nuova indagine del Trade Act del 1974 è stata avviata dopo aver esaminato una petizione di 137 pagine, appoggiata anche da due senatori statunitensi, i democratici Tammy Baldwin del Wisconsin e Bob Casey della Pennsylvania, presentata all’ufficio USTR il 12 marzo, da cinque sindacati nazionali, che accusavano la Cina di utilizzare “politiche e pratiche sleali e non di mercato” per “dominare i settori marittimo, logistico, e i settori della costruzione navale ”, ha affermato l’ufficio USTR. “Le accuse riflettono ciò che abbiamo già visto in altri settori, dove [la Cina] utilizza un’ampia gamma di politiche e pratiche non di mercato per minare la concorrenza leale e dominare il mercato, sia in Cina sia a livello globale”, ha spiegato la rappresentante commerciale statunitense Katherine Tai. Se l’indagine dimostrerà che il commercio statunitense è stato realmente danneggiato, come è già in parte emerso dopo la scoperta di alcune pratiche “non corrette” di Pechino, tra queste quella di ordinare alle aziende cinesi di acquistare e utilizzare prodotti fabbricati in Cina, dirigere fusioni e bloccare alleanze con società straniere, l’USTR potrà intraprendere “le azioni necessarie” per porre rimedio alle pratiche sleali, inclusa l’imposizione di dazi e altre restrizioni come l’aggiunta o l’aumento delle tasse.
Una battaglia già iniziata da Trump dal 2017 al 2021, quando ha avviato varie indagini della Sezione 301 sulle importazioni cinesi e ha imposto tariffe punitive, che hanno innescato ritorsioni da parte della Cina e dato inizio a una guerra commerciale che continua ancora oggi.
Ma Trump ora è impegnato a difendersi in tribunale a Manhattan
Domani, lunedì 22 aprile, riprenderà il processo che vede sul banco degli imputati Donald Trump, voluto dal procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg e che ha segnato un record portando sul banco degli imputati di un processo penale, per la prima volta nella storia americana, un ex presidente degli Stati Uniti. Un processo storico a suo carico che potrebbe fermare per sempre, se fosse giudicato colpevole, la sua corsa alla Casa Bianca. Trentaquattro i capi di imputazione per falsificazione di documenti aziendali in relazione a un pagamento di 130.000 dollari effettuato dal suo avvocato a un’attrice del porno con la quale Trump avrebbe avuto una fugace relazione per comprare il suo silenzio poco prima delle elezioni del 2016. Lui però continua a negare la storia.
Save America ha pagato complessivamente 1,14 milioni di dollari a marzo a Blanche Law e NechelesLaw LLP, i cui mandanti hanno affiancato Trump in tribunale durante la selezione della giuria negli ultimi giorni. Spese legali che cominciano a influire sulla capacità di spesa dell’ex presidente per la sua campagna elettorale e che a marzo hanno offerto l’opportunità al presidente Joe Biden e al Comitato nazionale democratico di ampliare il loro vantaggio in termini di liquidità rispetto a Trump e al GOP. Il principale comitato elettorale di Biden ad aprile vantava 85,5 milioni di dollari nel suo fondo spese, mentre quello di Trump aveva solo 45,1 milioni di dollari. E questo stacco ha offerto l’opportunità a Biden, di investire quasi 22 milioni di dollari nella produzione e nel posizionamento di annunci pubblicitari.
Save America ha fatto affidamento su decine di milioni di dollari recuperati da un super PAC di Trump, MAGA Inc., per mantenersi a galla toccando quota 57,25 milioni di dollari. Ma questa fonte di denaro presto si esaurirà. Il PAC dirigente ha donato un totale di 60 milioni di dollari a MAGA Inc. e non può chiedere altro. Il primo grande evento sotto l’egida del nuovo comitato di raccolta fondi – una cena nella casa di un investitore miliardario in Florida – ha raccolto la cifra record di 50,5 milioni di dollari, secondo la campagna di Trump.
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