[gtranslate] FORMAZIONE. QUANTI LA FANNO PER DAVVERO? - WHAT-U

Lo dice Istat, nel 2017 si stima che in Italia il 38,8% delle persone di 18-74 anni abbia effettuato almeno un’attività di formazione formale o non formale nei 12 mesi precedenti l’intervista, quota in aumento di circa 4 punti percentuali rispetto all’indagine precedente del 2012.

La partecipazione alle attività formative, formali e non formali, è maggiore tra gli uomini (40,8% contro 36,9% delle donne) e molto alta tra i laureati (70%).

Anche se si tratta di occupati, la quota maggiore si registra tra le posizioni lavorative più elevate: 68,1% dirigenti, imprenditori e liberi professionisti; 37,9% operai e 31,5% occupati in professioni non qualificate.

Partecipa alla formazione, formale o non formale, il 46,2% degli intervistati nel Nord-est, il 43,3% nel Nordovest, il 39,4% nel Centro e il 31% nel Mezzogiorno.

La quota più alta di persone che frequentano almeno un corso di formazione è nella provincia di Bolzano (66,8%), seguita da provincia di Trento (56,4%), Emilia-Romagna (47,3%) e Valle d’Aosta (46,5%). Tra le regioni del Mezzogiorno, i valori più elevati si registrano in Molise (41,1%), Abruzzo (40%), Sardegna (35,9%) e Basilicata (35,7%).

Il 5,3% della popolazione di 18-74 anni ha seguito corsi di istruzione formale, che rilasciano titoli riconosciuti dal sistema nazionale delle qualificazioni.

I corsi di formazione non formale, che non permettono di acquisire titoli di studio, sono seguiti dal 37% delle persone di 18-74 anni (31,4% nel 2012).

Nella formazione non formale, il 36,2% delle persone ha seguito un corso per interessi personali, il 41,8% per crescita professionale; il 24,7% ha fatto “training on the job”; il 31,7% ha partecipato a seminari, convegni, workshop e il 3,8% ha seguito lezioni private.

Tre persone su 10 hanno partecipato ad attività “non formali” organizzate dal datore di lavoro, il 16,6% a quelle di scuole o università e il 14,4% ai corsi di formazione professionale proposti da istituti privati.

La quota degli “esclusi”, ossia coloro che, pur desiderandolo, non hanno potuto frequentare alcun corso di studio o di formazione, si attesta al 14,2%. Impegni familiari (44,5%) e costo dei corsi (37,4%) sono i principali motivi della mancata partecipazione.

Per le donne, l’ostacolo principale è dato dagli impegni familiari (53,9% contro 32% degli uomini), impegni lavorativi per gli uomini (43,6% contro 23,1%).

Nel Mezzogiorno l’offerta di corsi di formazione e/o di studio è considerata particolarmente carente: per il 26,9% di chi non ha fatto formazione non è adeguata alle proprie esigenze e per il 44,4% i costi sono elevati.

Il 73,7% degli intervistati gestisce per interesse personale attività di “autoformazione”: più della metà usando il personal computer; 42,7% materiale a stampa; 37,5% informazioni di amici, parenti, familiari, colleghi e 42,4% i media (televisione, radio, video).

La quota di persone di 25-64 anni che seguono attività di formazione in Italia (41,5%) è inferiore di 3,6 punti rispetto alla media Ue28 (45,1%).



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