Il presidente Donald Trump ha dichiarato domenica che Vladimir Putin “è completamente impazzito”, dopo che il leader russo ha lanciato il più grande attacco aereo nella guerra su vasta scala condotta da Mosca contro l’Ucraina, in corso da tre anni. “Ho sempre avuto un ottimo rapporto con Vladimir Putin, ma gli è successo qualcosa. È completamente impazzito! Sta uccidendo inutilmente un sacco di persone, e non parlo solo di soldati. Missili e droni vengono lanciati contro le città ucraine, senza alcun motivo”, ha scritto Trump su Truth Social . Aggiungendo: “L’ho sempre detto che vuole TUTTA l’Ucraina e non solo una parte e forse ora questa mia dichiarazione si sta rivelando giusta. Però se questo sarà il suo obiettivo, porterà alla caduta della Russia!”. Toni recriminatori quelli del presidente Usa riservati anche per il leader ucraino Zelensky che a causa di quello che dice crea solo altri guai. “Tutto ciò che esce dalla sua bocca”, ha stigmatizzato il tycoon americano, “causa problemi, non mi piace ed è meglio che finisca. Questa è una guerra che non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente. Questa è la guerra di Zelensky, Putin e Biden, non di “Trump”. Sto solo aiutando a spegnere i grandi e brutti incendi, appiccati da una grave incompetenza e dall’odio”.
Mosca ha lanciato attacchi notturni in Ucraina tra venerdì, sabato e domenica, uccidendo almeno 29 persone in tre giorni e ferendone decine di altre, secondo quanto riportato dalle autorità. Il bombardamento da sabato a domenica ha visto il lancio di più droni e missili contro l’Ucraina che in qualsiasi altro singolo attacco degli ultimi tre anni. Oggi il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha cercato di buttare acqua sul fuoco dicendo: “Si tratta di un momento molto importante, che è associato al sovraccarico emotivo di tutti e alle reazioni emotive”, sottolineando che Mosca è “veramente grata agli americani e personalmente al presidente Trump” per i suoi sforzi nel portare Mosca e Kiev al tavolo delle trattative.
Ora però lo scontro potrebbe avere conseguenze per la Russia. Trump ha anche dichiarato ai giornalisti domenica sera di stare “assolutamente” prendendo in considerazione ulteriori sanzioni contro la Russia, richieste da Kiev. Trump aveva precedentemente affermato che non avrebbe aderito a nuove sanzioni perché riteneva “ci fosse una possibilità” di progresso, ma ha osservato che la situazione potrebbe cambiare. “Purtroppo”, dichiara un insider, “gli attacchi della Russia hanno aperto la strada a un’altra settimana cruciale nelle discussioni sulla fine del conflitto. All’inizio di questo mese, le squadre di Kiev e Mosca si sono incontrate faccia a faccia per la prima volta dalle prime settimane di guerra, ma il barlume di speranza che circondava quei colloqui si è apparentemente spento quando Mosca ha proseguito con i suoi attacchi alle città ucraine e ha nuovamente respinto le richieste di un accordo per una pausa di 30 giorni nei combattimenti”. Ora c’è chi dice di guardare al bicchiere mezzo pieno tenuto conto del fatto che sono stati compiuti alcuni progressi: entrambi i paesi hanno concordato uno scambio di prigionieri su larga scala, iniziato venerdì, che comporterà il rilascio di 1.000 detenuti da ciascuna delle due parti. Ma è inevitabile che l’attenzione torni rapidamente sui combattimenti, che si sono intensificati nelle ultime settimane. Il mese scorso Mosca ha affermato di aver finalmente riconquistato la regione di Kursk, di cui Kiev aveva conquistato ampie zone la scorsa estate, sottraendo all’Ucraina un significativo potere di leva.
Domenica Trump ha dichiarato di essere “molto sorpreso” dall’ultimo attacco aereo russo, sebbene solo una settimana fa la Russia abbia lanciato il suo più grande attacco con droni contro l’Ucraina, un giorno prima della conversazione telefonica tra Putin e Trump . “Siamo nel bel mezzo di una conversazione e sta lanciando razzi su Kiev e altre città”, ha detto Trump ai giornalisti nel New Jersey mentre tornava a Washington. Trump, che ha spesso decantato i suoi buoni rapporti con Putin, ora ha però deciso di fare un passo indietro. “Le condizioni “saranno negoziate tra le due parti, come è possibile, perché conoscono i dettagli di una negoziazione di cui nessun altro sarebbe a conoscenza”.
I colloqui tra Trump e la von der Leyen sui dazi al 50% all’Ue rinviati al 9 luglio
Trump che in questi giorni aveva usato toni pesanti nei confronti dell’Europa accusandola di immobilismo. In queste ore invece c’è stata una svolta. Il presidente americano ha reso noto di essere stato contattato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per trattare sulla scadenza dei dazi al 50%. “Mi ha chiesto di fissare la deadline al 9 luglio e ho accettato”.
“Ottima telefonata con Trump. L’Ue e gli Stati Uniti condividono le più importanti e strette relazioni commerciali del mondo. L’Europa è pronta a portare avanti i colloqui in modo rapido e deciso. Per raggiungere un buon accordo, abbiamo bisogno del tempo necessario fino al 9 luglio”, ha scritto la von der Leyen su X.
Ursula von der Leyen oltre che con Trump, ha avuto una conversazione telefonica anche con la leader del governo italiano Giorgia Meloni per parlare della sospensione fino al 9 luglio dei dazi al 50% annunciati da Washington.
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