[gtranslate] "PLAY FOR THE FUTURE", IL PROGETTO DI FONDAZIONE MILAN E CDP VOLTO A RIEDUCARE IN GIOVANI IN CARCERE - WHAT-U

Carlo Nordio, Ministro della Giustizia, Paolo Scaroni, Presidente di AC Milan e Fondazione Milan, Giovanni Gorno Tempini, Presidente di Fondazione CDP

Un’iniziativa davvero singolare quella di fondazione Milan e Fondazione CDP, che in collaborazione con il Ministero della Giustizia, lanciano il progetto Play for the Future per il reinserimento sociale dei giovani introdotti nei circuiti penali attraverso percorsi di educazione sportiva e di orientamento professionale. Il progetto si inserisce all’interno del programma Sport for Change di Fondazione Milan, il cui obiettivo è quello di utilizzare lo sport come strumento di educazione e valorizzazione del talento dei giovani a rischio di emarginazione sociale”.

Il progetto, perfezionato presso la sede del Ministero della Giustizia alla presenza del Ministro Carlo Nordio, del Presidente della Fondazione CDP Giovanni Gorno Tempini e del Presidente di AC Milan e Fondazione Milan Paolo Scaroni, punta ad arricchire i percorsi di messa alla prova dei giovani inseriti nei circuiti penali, realizzando attività sportive e laboratori socio-lavorativi che possano tradursi in un’esperienza di crescita, di approfondimento e di orientamento per il percorso di vita delle ragazze e dei ragazzi coinvolti, oltre a favorire l’avvio di una prima esperienza professionale.

Secondo uno studio del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità del marzo 2023, dei 14.198 giovani inseriti nei circuiti penali, oltre il 97% intraprende percorsi alternativi alla sola pena detentiva, come quello della messa alla prova, una forma di esame giudiziale attraverso cui il processo penale viene sospeso e il minore viene affidato ai servizi sociali per compiere un percorso rieducativo.

In accordo con il Ministero della Giustizia, nelle quattro sedi selezionate di BariCataniaNapoli e Palermo, gli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM) selezioneranno 60 giovani tra i 16 e i 22 anni impegnati per due stagioni in questo iter di riabilitazione sociale alternativo al carcere, ai quali sarà offerta la possibilità di incamminarsi fino a giugno 2024 su un duplice percorso. Quello di educazione sportiva permetterà loro di confrontarsi con i propri coetanei, gestire insieme gli spazi di gioco, imparare valori come il rispetto dell’altro, la condivisione, l’altruismo e il lavoro di squadra. Tutte le attività saranno coordinate da un team di tecnici sportivi specializzati, così da assicurare un adeguato coinvolgimento dei ragazzi sia nell’attività sportiva che in quella di socializzazione e conoscenza reciproca. Contestualmente, il progetto prevede anche l’avvio di un percorso di orientamento lavorativo, nell’ambito del quale ogni partecipante sarà seguito personalmente per redigere un bilancio delle proprie competenze e avviare un iter di accompagnamento all’inclusione lavorativa. Verranno coinvolte le aziende, i centri sportivi e le società dilettantistiche del territorio, saranno organizzati corsi di aiuto allenatore e, a seguito della fase di orientamento, nel 2024 due beneficiari per presidio saranno inseriti in un percorso di stage presso le associazioni e società sportive locali, per una prima esperienza di inserimento lavorativo, con l’erogazione di “borse di lavoro” che possano garantire un primo supporto economico ai giovani.

“Sport e lavoro, insieme alla cultura, sono le vie maestre per aprire una nuova occasione di vita ai ragazzi inseriti nei circuiti penali. Con questo progetto”, ha detto Carlo Nordio, Ministro della Giustizia, “scegliamo di giocare una partita decisiva nell’interesse della collettività: offrire ai giovani un percorso di formazione e una concreta occasione professionale, perché non tornino a delinquere, significa permettere all’intera collettività di investire nel proprio futuro, secondo i più alti dettami costituzionali”.

“Il nostro progetto, nato in partnership con il Ministero della Giustizia e Fondazione CDP, si propone di offrire nuove opportunità di crescita per dei giovani che aspirano a rientrare nella vita sociale. Un’iniziativa”, racconta Paolo Scaroni, Presidente di AC Milan e Fondazione Milan, “che abbina educazione sportiva e inclusione lavorativa, in linea con i valori che costituiscono il carattere distintivo di Fondazione Milan, da vent’anni impegnata a favore delle generazioni future”.

“L’inclusione giovanile è una priorità strategica per Fondazione CDP. In questo senso, offrire ai minori sottoposti alla pena detentiva attività complementari e formative dedicate”, dice Giovanni Gorno Tempini, Presidente di Fondazione CDP, “significa garantire opportunità concrete per cambiare la prospettiva di vita di questi ragazzi, attraverso valori importanti come quello dello sport e del gioco di squadra, che condividiamo con Fondazione Milian. Siamo particolarmente orgogliosi di aver selezionato quattro rilevanti realtà del Sud Italia, territorio al quale Fondazione CDP ha deciso di dedicare almeno della metà delle proprie risorse.”



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