[gtranslate] MEGHAN E HARRY A UN PASSO DAL PARTO - WHAT-U

di Olivia Barry

Frogmore Cottage, così si chiama, anche se non è una novità, la nuova casa dei duchi del Sussex, che dopo una ristrutturazione costata 3 milioni di sterline, riferisce The Teleghraph, è pronta per l’arrivo del baby royal, la cui nascita fa tanto discutere in questi giorni. Baby Sussex avrà a disposizione un palazzo con 10 camere da letto e di una stanza con il pavimento galleggiante. Spazi grandi, resi ancora più luminosi grazie alla scelta delle tonalità di grigio chiaro  scelte dai duchi con l’aiuto di interior designer di Soho House Vicky Charles.

Il duca e la duchessa, convinti ambientalisti, hanno anche optato per un’unità energetica da 50.000 sterline per il riscaldamento, l’elettricità e l’acqua calda della loro dimora. Meghan oltre a una grande stanza per esercitarsi a fare yoga, ha voluto un’ampia camera anche per la madre, Doria Ragland, che la assisterà nell’educazione del suo primo figlio. Nulla invece si sa riguardo le intenzioni di Meghan nei confronti del papà Thomas, che non ha mai presentato ad Harry, e della sorellastra Samantha.

Battesimo

Non solo la nascita, ma anche il battesimo del futuro baby Sussex sta facendo discutere. I bambini reali solitamente vengono battezzati tre mesi dopo il parto.  Sebbene i principi George e Louis siano stati battezzati nella Cappella Reale al St James’s Palace, i duchi del Sussex, sempre secondo il The Telegraph, potrebbero invece optare per una cerimonia nella cappella di St George, a Windsor, dove si sono sposati lo scorso maggio e dove è stato anche battezzato Harry. Quello che è certo finora è solom l’abito che il bambino indosserà: un abito di raso bianco che è stato fatto per la figlia maggiore della regina Vittoria nel 1841, accompagnato da una replica del pizzo Honiton.

Assistenti e tate

Un altro capitolo della vita dei duchi che fa discutere riguarda il loro entourage. Dopo l’addio della quarta assistente personale di Meghan, Amy Pickerill, il cui compito era quello di occuparsi dell’agenda della duchessa, e che secondo il Daily Mail avrebbe dovuto restare fino alla nascita del Sussex baby, è di questi giorni la notizia dell’arrivo di una nuova collaboratrice. Si chiama Sara Latham, si tratta dell’ex consigliere dei Clinton. Molti dicono che è la persona giusta per tenere testa a Meghan, ma con la duchessa mai dire mai.  I primi giorni dopo la nascita del Sussex baby, Meghan sarà aiutata dalla madre assieme alla quale sta già vagliando una serie di tate di supporto. La più quotata pare esserlo Susie Wilsher, che si dice abbia fatto miracoli per i gemelli di George e Amal Clooney. Riguardo ai padrini e alle madrine se i duchi si adegueranno alla tradizione, il neonato avrà dai cinque agli otto padrini. Tra i nomi in lizza la principessa Eugenia, cugina di Harry e alcune delle tante amiche di Meghan, tra le più quotate Serena Williams, Jessica Mulroney e Benita Litt. Anche l’ex mentore di Harry, Mark Dyer, pare sia stato inserito nell’elenco dei possibili padrini. Anche su George Clooney, che si è giocosamente proposto, sembra che Meghan abbia fatto qualche pensierino.

Parto

Pare che Meghan abbia l’intenzione di partorire a casa affrontando il dolore del travaglio, visto il suo entusiasmo per l’uso di tecniche di respirazione e rilassamento, in piscina con l’aiuto di macchinari che offrono sollievo per il dolore. Notizia che nonostante l’età 37 anni della moglie, non ha destato particolari preoccupazioni ad Harry tenuto conto che Meghan non ha mai avuto alcun tipo di problema durante la gravidanza e ha addirittura affrontato due viaggi a lungo raggio nel giro di 7 mesi.

Su cosa farà Meghan dopo il parto non ci sono notizie precise.  Perché Meghan tecnicamente non ha un datore di lavoro, ma quello che è certo è che continuerà a lavorare dietro le quinte per alcuni mesi. Riguardo al toto-nomi i migliori bookmakers se fosse femmina scommettono 10/1 sul nome Alice, seguito a 14/1 da Diana e Victoria. Per il maschio invece le preferenze pare siano per Arthur e James (14/1), e poi Alexander, Edward e Alber.

Si ipotizza che Baby Sussex riceverà un’educazione transatlantica.
ph. SAMIR HUSSEIN 

E dopo?…

Oltre che per i nomi pare che l’attenzione della duchessa sia concentrata anche su come affrontare le prime notti insonni del Sussex baby. Premesso che viene spontaneo chiedersi se le faranno davvero lei e Harry, pare che i duchi del Sussex abbiano mostrato grande interesse per il programma di sonno studiato per un bambino di tre mesi durante una visita a un centro YMCA all’inizio di questo mese.

Riguardo la successione al regno, dopo le nuove norme introdotte nel marzo 2015 che prevedono che anche se un royal baby è una femmina non potrà essere sorpassata nella linea di successione da un maschio della royal family, se la Sussex baby sarà una bambina occuperà il settimo posto in ordine gerarchico reale.

Non solo il peso gerarchico del futuro nascituro, ma anche quello sulla bilancia sta sollevando rumors. Il principe Harry quando è nato pesava circa di 2,8 kg. Il principe William poco più, ma meno del papà, il principe Carlo che pesava circa 3,2 kg. Così le scommesse si concentrano anche sul fattore P. Quanto peserà il Sussex baby?  

Di sicuro i duchi del Sussex lo annunceranno sui loro canali social, visto il recente successo ottenuto con il loro feed @SussexRoyal – che ha guadagnato milioni di follower in sole 5 ore e 45 minuti. E poi seguiranno la tradizione di Palazzo, facendo posizionare un cavalletto nel piazzale di Buckingham Palace, come è accaduto dopo la nascita del principe Giorgio, della principessa Charlotte e del principe Luigi.



Scopri di più da WHAT-U

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Content is protected !!

Scopri di più da WHAT-U

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading

Decreto legge n. 63/2012 convertito con la legge 103/2012. Art. 3-bis (Semplificazioni per periodici web di piccole dimensioni): 1. Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica ovvero on line, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro, non sono soggette agli obblighi stabiliti dall'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, dall'articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni, e dall'articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, e ad esse non si applicano le disposizioni di cui alla delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, e successive modificazioni. 2. Ai fini del comma 1 per ricavi annui da attività editoriale si intendono i ricavi derivanti da abbonamenti e vendita in qualsiasi forma, ivi compresa l'offerta di singoli contenuti a pagamento, da pubblicità e sponsorizzazioni, da contratti e convenzioni con soggetti pubblici e privati.Provider-distributore: Aruba.it SpA (www.aruba.it) - piazza Garibaldi 8 / 52010 Soci (AR)

Realizzazione: What-u Need to know what-u@what-u.com

DISCLAMER - PRIVACY