[gtranslate] USA: CEO DONNE GUADAGNANO DI PIÙ DEI COLLEGHI MASCHI, MA FANNO PIÙ FATICA AD AVERE SUCCESSO - WHAT-U

le ceo Usa più pagate: Mary Barra, General Motors, Marillyn Hewson, Lockheed Martin, 
Phebe Novakovic, General Dynamics, 
Virginia Rometty, IBM, Adena Friedman, Nasdaq

Ecco cinque degli amministratori delegati donne più pagati nel 2018, secondo uno studio di The Associated Press ed Equilar. Da sinistra: Mary Barra, General Motors, $ 21,9 milioni; Marillyn Hewson, Lockheed Martin, $ 21,5 milioni;
Phebe Novakovic, General Dynamics, $ 20,7 milioni; 
Virginia Rometty, IBM, $ 17,6 milioni; 
e Adena Friedman, Nasdaq, $ 14,4 milioni. 
(Foto AP)

Lo scrive Ap, le poche donne che sono amministratori delegati delle più grandi aziende statunitensi di solito guadagnano di più dei loro corrispettivi maschili, basta guardare le medie dei guadagni nell’anno fiscale 2018. Lo stipendio annuale di un ceo donna si aggirava mediamente attorno ai $ 12,7 milioni mentre quello degli uomini sui $ 11,2 milioni. Però la situazione non è proprio così tanto a favore delle donne, visto che quest’ultime rispetto agli uomini fanno molta più fatica a sedersi sugli scranni del potere. Lo dicono i dati analizzati da Equilar per The Associated Press. Ma soprattutto lo conferma il fatto che delle 340 delle società incluse nell’analisi, solo 19 erano gestite da donne. E nella lista generale dei 20 migliori CEO più pagati, di donne ce n’era una sola. Il CEO di Discovery David Zaslav nel 2018 ha guadagnato quasi sei volte quello del CEO femminile più pagato – Mary Barra di General Motors, al 30 ° posto nella classifica generale. Barra è in cima alla lista delle donne CEO con un pacchetto retributivo del valore di quasi $ 21,9 milioni, invariato rispetto all’anno precedente ha superato l’amministratore delegato di Lockheed Martin, Marillyn Hewson, che è arrivato secondo con $ 21,5 milioni, in aumento del 7% rispetto all’anno precedente. E il CEO di General Dynamics Phebe Novakovic ha toccato quota $ 20,7 milioni.

Lo studio sulla remunerazione degli amministratori delegati, condotto da Equilar, include dati di pagamento per 340 dirigenti delle società S & P 500 che hanno prestato servizio per almeno due anni consecutivi nelle rispettive società e hanno depositato dichiarazioni sostitutive durante il tradizionale periodo dal 1 ° gennaio al 30 aprile. Mentre le donne entrano nelle aziende statunitensi all’incirca con lo stesso tasso di incidenza degli uomini, gli esperti dicono che poi loro fanno sempre più fatica a scalare le gerarchie del potere. Tante le ragioni, tra le prime molti pregiudizi inconsci, che bloccano o rallentano la carriera anche delle più rampanti. Catalyst, un’organizzazione senza scopo di lucro che si concentra sulle donne nel mondo degli affari, ha affermato che solo tre volte nella storia una donna è succeduta a un’altra donna come amministratore delegato presso una società quotata in borsa. “La rarità di queste donne è così eccezionale”, ha dichiarato ad Ap Alison Cook, docente di management presso la Utah State University, che ricerca genere e diversità sul posto di lavoro. “che c’è da stupirsi di quelle che arrivano alla fine della scalata e a sedersi al posto tanto combattuto”. Lorraine Hariton, CEO di Catalyst, ha detto che mentre i numeri appaiono scoraggianti di anno in anno, a lungo termine si stanno facendo progressi.

Le donne stanno facendo progressi e le loro retribuzioni stanno gradualmente diventando più proporzionate e stanno diventando sempre più frequenti nei consigli di amministrazione delle società, il che aiuta a introdurre più donne nella leadership esecutiva.”È una tendenza graduale che sta andando nella giusta direzione, seppur lentament”, ha detto Hariton. Anche Hariton e Cook concordano sul fatto che il recente movimento #metoo abbia contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica e abbia portato molti vantaggi alle donne. Inoltre, Hariton ha detto che la ricerca mostra che i consumatori si aspettano sempre più che le aziende e gli amministratori delegati agiscano su questioni ambientali e sociali, inclusa la diversità. “Le aziende devono affrontare questo non solo perché è la cosa giusta da fare, ma per rimanere competitivi”, ha detto Hariton. “I consumatori lo stanno chiedendo”. (fonte AP)


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Content is protected !!

Decreto legge n. 63/2012 convertito con la legge 103/2012. Art. 3-bis (Semplificazioni per periodici web di piccole dimensioni): 1. Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica ovvero on line, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro, non sono soggette agli obblighi stabiliti dall'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, dall'articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni, e dall'articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, e ad esse non si applicano le disposizioni di cui alla delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, e successive modificazioni. 2. Ai fini del comma 1 per ricavi annui da attività editoriale si intendono i ricavi derivanti da abbonamenti e vendita in qualsiasi forma, ivi compresa l'offerta di singoli contenuti a pagamento, da pubblicità e sponsorizzazioni, da contratti e convenzioni con soggetti pubblici e privati.Provider-distributore: Aruba.it SpA (www.aruba.it) - piazza Garibaldi 8 / 52010 Soci (AR)

Realizzazione: What-u Need to know what-u@what-u.com

DISCLAMER - PRIVACY