CONTE, COSTA, MICHELI E BORRELLI FANNO IL PUNTO SULL'EMERGENZA MALTEMPO - WHAT-U

Due importanti riunioni hanno impegnato in queste ultime ore il premier Giuseppe Conte, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare della Repubblica Italiana, Sergio Costa, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli e il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. «La prima», spiega il premier Conte, «è stata sul cosiddetto comitatone, ossia quel comitato di indirizzo e di controllo dedicato a Venezia e problemi della laguna a tutti i problemi della laguna la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna e poi abbiamo fatto anche una riunione con vari ministri per fare il punto della situazione sulle situazioni di emergenza si stanno creando per il maltempo sulle criticità varie e quindi più in generale anche un aggiornamento sul piano per contrastare il dissesto idrogeologico e posso già dire che al di là delle somme che abbiamo stanziato a seguito di questa riunione quello che è nato e anche un confronto con tutte le autorità coinvolte con tutte le autorità locali tutte le autorità di controllo e di vigilanza con tutti gli stakeholders su problemi che vorrei ricordare si trascinano da tempo e di cui noi ci assumiamo tutte le responsabilità come è nostra abitudine e un’ altra riunione la faremo prima di Natale, per fare un’approfondita riflessione su quella che sarà la governance sistema Lagunare anche e soprattutto riguardo le decisioni da prendere riguardo anche al Mose e a tutti i problemi di funzionamento di manutenzione che comporterà. In un altro tavolo tecnico discuteremo della legge speciale su Venezia, che è stata pensata un po’ di tempo fa e abbiamo visto che anche nella ripartizione dei finanziamenti va aggiornata”. Un altro obiettivo per Conte sarà quello di avere “il massimo coordinamento informativo sulle questioni legate al maltempo”. “Ci sarà a scansione mensile un tavolo di coordinamento informativo”, prosegue Conte, ” in cui anche le autorità locali come ci hanno chiesto potranno partecipare con tutte le autorità preposte alle varie istituzioni che hanno un qualche ruolo potranno col prefetto anche locale condividere le informazioni e procedere. Io vi parlo sempre del “sistema Italia”. Insomma è chiaro che d’ora in poi sarà ancora di più una priorità intervenire per il massimo coordinamento anche informativo”.

Il premier Giuseppe Conte: “Abbiamo varato un piano che mira a operare una messa in sicurezza del territorio in modo organico e sistematico. Non possiamo assolutamente affidarci alla protezione civile, non possiamo solo lavorare in emergenza per tamponare le falle che il ‘sistema Italia‘ poi esibisce di volta in volta in relazione ai singoli eventi calamitosi, dobbiamo agire anche in prevenzione. Ecco lo abbiamo fatto col ‘Proteggi Italia‘ con questo piano organico, che ovviamente non possiamo dare per acquisito una volta per tutte adesso che ci sono nuove forze anche di maggioranza e i nuovi ministri ed è giusto che si esponga all’apporto migliorativo anche dei nuovi ministri e della nuova forte maggioranza, ma è da lì che dobbiamo partire perché ogni volta non possiamo disfare e rifare la tela. Detto questo poi abbiamo anche la cabina di regia, ‘Strategia Italia‘, che ovviamente è una cabina di regia che è volta proprio a monitorare investimenti strutturali per quanto riguarda anche il dissesto idrogeologico, la messa in sicurezza del territorio e anche questa è stata l’occasione per operare una ricognizione delle criticità che sono emerse per programmare un’accelerazione. È chiaro, questo lo dobbiamo dire francamente, non è che il dissesto idrogeologico può essere risolto con un decreto, con un singolo intervento, occorre un piano pluriennale. Come anticipato nel ‘Proteggi Italia’ occorre una metodica di salute che si sviluppa nel corso degli anni. Ma è anche chiaro che dobbiamo avere gli strumenti giusti per muoverci nella giusta direzione. Noi siamo sempre pronti a fronteggiare le criticità a fare sempre meglio laddove ci rendiamo conto che il livello di intervento già abbozzato non dovesse essere sufficiente

“Noi abbiamo deliberato che con una norma che introdurremo nella legge di bilancio di finanziare con ulteriori 60 milioni oltre 40 già previsti dal bilancio precedente per il 2020 gli interventi di natura idraulica di tutti i comuni della laguna“, ha proseguito il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, “per dare continuità a quegli stanziamenti degli anni passati che abbiamo appena assegnato con decreto ministeriale, ma soprattutto per ridare una spinta agli investimenti idraulici che concorrono assieme ad altre misure a proteggere Venezia. Quindi anche interventi ordinari e non solo la straordinarietà. Inoltre abbiamo deliberato la conclusione del finanziamento del Mose per 325 milioni. E anche questa sarà una norma che porteremo in legge di bilancio. Il Mose originariamente, nell’ultimo aggiornamento di prezzo, era previsto a 5 miliardi e 493 milioni, con questi 325 milioni di euro noi arriviamo al tetto del costo del Mose. Tra pochi giorni il commissario architetto Spitz farà delle verifiche sia sui costi sia sullo stato reale del’attuazione del Mose poi riconvocheremo il comitatone, diciamo nei prossimi 15-20 giorni, per poter affrontare la questione dello spostamento delle grandi navi da San Marco.

“Per quanto riguarda Porto Marghera, che è un sito di interesse nazionale”, precisa il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare della Repubblica Italiana, Sergio Costa, “abbiamo definito ulteriori 72 milioni di euro in un accordo di programma con la Regione Veneto e con l’autorità portuale. La bozza dell’accordo di programma per poterlo definire è al vaglio, ma la procedura è già partita e i fondi sono già in cassa, più abbiamo aggiunto, operando un ottimizzazione delle risorse, ulteriori 47 milioni di euro per quello che è il cosiddetto corredo di bonifica di cui 10 milioni e rotti sono già nelle casse della Regione Veneto e altri 37 sono nelle casse del Ministero dell’Ambiente, parliamo lo ripeto del Porto di Marghera e dei marginamenti delle macroisole”. E sul fronte prevenzione aggiunge: “Ora ci rendiamo conto di quanto è importante spostarci verso la prevenzione. Anche questo è un segno importante nell’ambito del ‘Piano proteggi Italia’, ha sottolineato Costa, “abbiamo incominciato a comprimere i tempi burocratici amministrativi, e comprimere i tempi vuol dire poter assegnare con velocità queste risorse. Ciò vuol dire che nel momento in cui ci arrivano i progetti arrivano e sono cantierabili sono immediatamente esecutivi, noi li finanziamo immediatamente. Negli ultimi sei mesi”, precisa Costa, ” abbiamo fidanzato 700 milioni di progetti in ragione di 500 interventi in 6 mesi, riducendo di oltre un terzo le attese”.

“Quest’anno il nostro paese di Stato pesantemente colpito soprattutto nell’ultimo mese da venti meteorologici estremi”, spiega il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. “Dall’inizio dell’anno abbiamo registrato più di 200 eventi che hanno provocato danni feriti morti, 34 quest’ultimi e dall’inizio dell’anno la conta dei morti è triste. Stiamo procedendo con la conta dei danni, soprattutto abbiamo ricevuto da parte delle regioni richieste per la dichiarazione stato emergenza, attualmente ce ne abbiamo 14 tra Nord e Sud del nostro Paese. Le richieste sono pervenute anche dalle regioni che avevano già dichiarato lo Stato d’emergenza, come la Liguria e il Piemonte che hanno potuto solo constatare nel corso dell’ultimo fine settimana, pesanti danni sul territorio dei nostri concittadini sull’adozione corretti comportamenti per quello che riguarda i danni sono stati notevoli. Stiamo procedendo con la conta dei danni, molte le regioni che hanno dichiarato lo stato emergenza, attualmente ne abbiamo 14 tra nord e sud. Liguria al Piemonte nel corso dell’ultimo fine settimana hanno subito pesanti danni sul territorio. C’è una procedura molto dettagliata prevista dalle direttive del Codice della Protezione Civile che abbiamo attivato e valuta quelli che sono i fabbisogni per la dichiarazione stato emergenza. Noi quest’anno abbiamo avuto un livello di danneggiamento per oltre 6 miliardi e mezzo di euro e al momento oltre 3 miliardi di euro sono stato stanziati per interventi di immediato sicurezza del territorio. Per quest’anno, sono stati stanziati un miliardo 274 milioni di euro e 600.000 milioni per interventi sia di ristoro sia di ripristino delle infrastrutture”.


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