ELEZIONI EUROPEE 2024: COME E QUANDO SI VOTA, CHI SONO I CANDIDATI - WHAT-U

Le elezioni europee 2024 si avvicinano e quali sono le intenzioni di voto e le opinioni degli europei su questioni chiave in vista delle prossime votazioni europee di giugno?

Presentiamo le principali evidenze degli ultimi sondaggi Ipsos condotti per Euronews.

Quando si vota

Le elezioni europee si tengono ogni cinque anni per eleggere i rappresentanti al Parlamento europeo e, nel 2024, si svolgeranno dal 6 al 9 giugno 2024

Ogni Paese dell’UE sceglie in quale giorno si vota e in Italia le elezioni europee si svolgeranno sabato 8 e domenica 9 giugno 2024. 

Come si vota 

Ai sensi della legge elettorale europea, tutti i Paesi membri devono usare un sistema elettorale proporzionale. Ciò significa che l’assegnazione dei seggi avviene in modo da assicurare alle diverse liste un numero di posti proporzionale ai voti ricevuti.  L’Italia usa il voto di preferenza, che dà agli elettori la possibilità di indicare, nell’ambito della medesima lista, da una a tre preferenze, votando, nel caso di due o di tre preferenze, candidati di sesso diverso. Determinato il numero dei seggi spettanti alla lista in ciascuna circoscrizione, sono proclamati eletti i candidati con il maggior numero di voti di preferenza.

Elezioni Europee 2024: i candidati italiani

Il 1° maggio i partiti hanno presentato ufficialmente l’elenco con i nomi dei candidati in corsa per un seggio all’Europarlamento. Diversi protagonisti e protagoniste dello scenario politico italiano hanno, quindi, annunciato la propria candidatura alle elezioni europee del prossimo giugno

Ma chi sono i candidati alle elezioni europee 2024 delle principali liste in Italia?

Fratelli d’Italia

La leader di FdI, Giorgia Meloni, sarà capolista in tutta Italia. La Premier aveva già annunciato la sua candidatura alle elezioni europee 2024 in occasione della conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Pescara.

Forza Italia

Forza Italia corre insieme a Noi moderati. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani sarà capolista in tutte le circoscrizioni, tranne che nelle Isole, dove lo farà Caterina Chinnici, europarlamentare uscente. 

Lega

Roberto Vannacci sarà capolista in due delle cinque circoscrizioni, al Centro e al Sud. Non, quindi, nelle circoscrizioni del Nord, dove ci saranno Silvia Sardone (Nordovest) e Paolo Borchia (Nordest). 

Partito democratico

La leader Elly Schlein guiderà le liste del Partito democratico al Centro e nelle Isole. Nella circoscrizione Nordovest ci sarà Cecilia Strada, seguita dal capodelegazione uscente al Parlamento Ue Brando BenifeiStefano Bonaccini, presidente del partito e governatore dell’Emilia-Romagna, sarà capolista nel Nordest e la giornalista Lucia Annunziata lo sarà al Sud. 

Movimento 5 Stelle

Giuseppe Conte non correrà alle Europee e in cima alle liste del Movimento 5 Stelle ci saranno: Maria Angela Danzì, al Parlamento Ue dal 2022 e il fondatore del quotidiano La notizia Gaetano Pedullà nel Nordovest. L’uscente Sabrina Pignedoli e Ugo Biggeri, fondatore di Banca Etica, nel Nordest; l’ex attaccante della Nazionale di calcio e allenatrice Carolina Morace insieme all’ex eurodeputato Dario Tamburrano al Centro; l’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico e Valentina Palmisano al Sud; Giuseppe Antoci, già presidente del Parco nazionale dei Nebrodi, e Cinzia Pilo nelle Isole.

Stati Uniti d’Europa

Matteo Renzi sarà candidato nelle liste per gli Stati Uniti d’Europa, il progetto che oltre Italia viva vede coinvolti +Europa, radicali, socialisti e Libdem. Sarà all’ultimo posto in quattro circoscrizioni su cinque. Punta al seggio anche Emma Bonino, candidandosi -oltre al Nordovest- anche nella circoscrizione del Centro. 

Alleanza Verdi Sinistra

I nomi di punta di Alleanza verdi sinistra sono quelli di Ilaria Salis, capolista nel Nordovest, la militante antifascista detenuta in Ungheria che potrebbe, se eletta, puntare all’immunità, e degli ex sindaci Ignazio Marino, Mimmo Lucano e Leoluca Orlando

Azione

Oltre a Carlo Calenda, la lista Azione-Siamo europei candida l’ex ministra Elena Bonetti, il sostituto procuratore generale di Milano Cuno TarfusserMarcello Pittella e l’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti.

Elezioni Europee 2024: le intenzioni di voto nell’ultimo sondaggio Ipsos

Le ultime intenzioni di voto condotte in vista delle elezioni europee 2024, vedono crescere tre formazioni: Fratelli d’Italia che si colloca al 28,5% con un aumento di un punto percentuale, il Partito Democratico, che cresce dello 0,7% e ci colloca al 21,2% e Azione con un miglioramento di oltre un punto (1,3%) stimata al 3,8%. 

Calenda ha deciso di correre da solo, assumendosi un rischio importante, ma anche scommettendo sulla capacità di attrazione della sua formazione. La scommessa sembra premiarlo, ma in misura ancora insufficiente: per ora non supera la soglia di sbarramento del 4% che gli consentirebbe di avere eletti al Parlamento Europeo. 

In lievissimo calo il Movimento 5stelle, stimato al 15,9%, che non pare beneficiare della polemica anticorruzione (e anti PD) delle ultime settimane. Nel centrodestra si conferma il sorpasso di Forza Italia sulla Lega: per quanto l’alleanza con Noi Moderati di Lupi al momento non sia particolarmente premiante (probabilmente perché ancora poco conosciuta), dato che oggi FI si colloca all’8,6% (la somma di Forza Italia e Noi Moderati separati era del 9,4%), rimane tuttavia oltre un punto sopra la Lega, stimata al 7,4%, in calo dello 0,6%. 

Stati Uniti d’Europa, l’alleanza tra +Europa, Italia Viva e realtà minori, vengono oggi stimati al 4,5%, anch’essi sotto la somma delle due forze separate (che totalizzavano oltre il 6%). La soglia di sbarramento sembra superata, ma è un dato che deve necessariamente essere consolidato. 

Vicina, ma ancora sotto la soglia, anche l’Alleanza Verdi-Sinistra, oggi stimata al 3,7%. Lontane dall’obiettivo le altre forze, sia l’aggregato di Libertà di Cateno De Luca e altre diverse formazioni (accreditata del 2,5%), sia la lista di Michele Santoro, Pace Terra Dignità, stimata all’1,5%.

Le priorità dei giovani votanti alle elezioni europee 2024

Qual è il candidato ideale dei giovanissimi? Euronews ha intervistato i ragazzi e le ragazze dell’European Youth Parliament, che a giugno 2024 esprimeranno per la prima volta il loro voto alle elezioni europee.

Hanno un’età compresa tra i 16 e i 23 anni, non si sa in quanti saranno a votare, ma i politicamente più impegnati sembrano avere le idee chiare. Clima, uguaglianza e sicurezza, sono le problematiche più importanti e maggiormente citate. 

In particolare, il cambiamento climatico è una minaccia imminente per molti giovani. Un recente sondaggio Ipsos, commissionato da Euronews e condotto in 18 Paesi dell’UE, rivela che il 53% dei giovani tra i 18 e i 29 anni considera il clima una priorità assoluta, mentre ben l’83% lo ritiene un tema di grande importanza.

La popolarità dei leader politici europei

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, e il suo omologo francese, Emmanuel Macron, sono i due leader europei più amati. E in Italia? Qual è la popolarità della presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni? Nei 18 Paesi esaminati, il 43% delle persone intervistate dichiara di non conoscer abbastanza la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni da poter esprimere un giudizio. In Italia, invece, prevalgono le opinioni negative (46% contro 39%). Emmanuel Macron risulta apprezzato, in media, dal 41% degli intervistati dei 18 Paesi europei esaminati. Il buon risultato del leader centrista crolla in patria, infatti, in Francia le opinioni positive scendono al 28% e quelle negative salgono dal 34 al 62%.

Mentre per quanto riguarda Zelensky, il sondaggio Ipsos/Euronews ha anche valutato le opinioni in funzione dell’orientamento politico dei partecipanti. Da ciò è emerso che è tra gli elettori dei Verdi, del gruppo Socialisti e Democratici, di Renew e del Partito popolare europeo che il leader ucraino ottiene i migliori risultati. Mentre gli elettori di sinistra e del gruppo di estrema destra Identità e Democrazia mostrano di apprezzarlo molto meno.

Ad essere valutata è stata anche la popolarità della presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, nei cui confronti ha espresso un’opinione positiva il 27% degli intervistati, a fronte di un 30% di opinioni negative, e di un 43% di persone che affermano di non conoscerla abbastanza. In Italia, in particolare, la quota di intervistati che non risponde si riduce al 15%, mentre a prevalere sono le opinioni negative (46% contro 39%).

Per quanto riguarda il presidente della Russia, Vladimir Putin, a prevalere nettamente sono le opinioni negative. Ma ci sono delle eccezioni: il 37% dei bulgari mostra, invece, di apprezzare il leader del Cremlino.

Decisamente negativo l’orientamento su un leader particolarmente discusso: l’ungherese Viktor Orban. Il politico conservatore ottiene un 48% di opinioni negative a fronte di un 15% di opinioni positive. In patria, i dati indicano rispettivamente un 54% e un 32%. Orban risulta particolarmente apprezzato dai cittadini bulgari: il 47% ne dà un giudizio positivo, contro un 24% di negativi. Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz non sembra particolarmente apprezzato in patria. Il 61% dei partecipanti in Germania ha espresso un giudizio negativo, contro un 27% di apprezzamenti. I dati, a livello europeo, sono però sensibilmente diversi: rispettivamente 33% e 29%. Infine, per quanto riguarda il presidente del governo della Spagna, Pedro Sanchez, i dati sembrano indicare soprattutto una scarsa conoscenza, che nel caso dei cittadini di alcuni Paesi (Repubblica Ceca e nazioni scandinave in particolare) supera anche nettamente il 70%. In Spagna prevalgono le opinioni negative, 54%, contro quelle positive, ferme al 41%. Ma la scarsa conoscenza non è un dato che riguarda solo Sanchez: la stessa situazione si verifica anche per il primo ministro polacco, Donald Tusk, e per Giorgia Meloni.

Elezioni giugno: appartenenza all’Ue e giudizio sulla Commissione Europea 

Secondo il sondaggio Ipsos/Euronews, la maggioranza degli intervistati (62%) giudica positivamente l’appartenenza del proprio Paese all’Unione Europea, mentre il 15% ha un’opinione negativa e il 23% non ha una precisa opinione al riguardo. Portogallo e Spagna sono i Paesi con il tasso più alto di valutazioni positive, mentre la Repubblica Ceca è l’unico Stato membro in cui meno della metà della popolazione apprezza l’appartenenza all’Unione. In Italiail 51% delle persone esprime un’opinione positiva, ciononostante occupa il quartultimo posto della classifica tra i 18 Paesi esaminati. Invece, una quota più bassa pari al 37% dei cittadini europei approva il lavoro dell’attuale Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, che nel suo mandato ha affrontato pandemia da Covid19, crisi energetica e guerra in Ucraina. Il tasso di approvazione sembra particolarmente basso in Francia (18%).

Unione Europea: un ruolo più forte nello scenario internazionale

I cittadini europei vogliono che l’Unione Europea abbia un ruolo più forte negli affari internazionali, ma l’obiettivo non è considerato una priorità assoluta. Il sondaggio Ipsos/Euronews mostra che il 40% degli europei considera “prioritario” il rafforzamento del peso globale del blocco, mentre il 42% ritiene che questo obiettivo debba essere “importante ma non prioritario“. Solo il 18% degli intervistati lo considera “secondario“. I più accesi sostenitori di un’Europa globale più forte si trovano in Portogallo (dove il 56% dice “prioritario”), Bulgaria (50%) e Spagna (49%). Le quote più alte di coloro che ritengono che questo dovrebbe essere “secondario” provengono da Polonia (28%), Romania (25%) e Francia (21%).  In Ungheria una maggioranza del 55% ritiene che questo obiettivo sia “importante ma non prioritario“, la percentuale più alta per questa risposta. Anche il 43% degli italiani sceglie questa opzione. 

Elezioni Europee 2024: le priorità degli elettori europei

Gli ultimi sondaggi politici Ipsos, condotti per Euronews, in vista delle elezioni europee di giugno 2024, evidenziano molte preoccupazioni e aspettative degli elettori in vista della formazione del nuovo parlamento dell’Unione. Tra tutte, la richiesta di un’Europa più orientata alle politiche sociali cresce in tutta l’Ue, in particolare in Europa meridionale. 

L’inflazione è la prima preoccupazione 

Dall’esclusivo sondaggio Ipsos, commissionato da Euronews e condotto in 18 Paesi europeil’aumento dei prezzi e del costo della vita è la principale fonte di preoccupazione. I primi a essere allarmati sono i portoghesi, seguiti subito dopo da Spagna, Italia, Francia e Germania. Chiudono la Polonia e la Finlandia, i quali cittadini si mostrano i meno preoccupati dall’aumento del costo della vita.  In generale, il 68% degli europei vuole che l’Unione trovi soluzioni adeguate all’aumento dei prezzi, mentre solo per il 7% dei potenziali elettori l’inflazione non è affatto una priorità

Prioritaria la lotta alle disuguaglianze

Molti tra i cittadini dell’Ue percepiscono un senso di impoverimento generale dopo la crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina e all’aumento costante dell’inflazione degli ultimi anni. Il 64% dei cittadini chiede, dunque, soluzioni per ridurre le disuguaglianze sociali con solo l’8% che si mostra contrario. Tra chi è più angosciato per quest’aspetto ci sono i portoghesi, di nuovo in testa, mentre al contrario i polacchi sono i meno preoccupati.

Stimolare la crescita economica 

La terza priorità per la maggioranza degli elettori europei è, invece, la crescita economica. Il 62% degli intervistati chiede ai deputati dell’Unione Europea misure efficaci per stimolare la crescita economica. Tra le varie problematiche che il nuovo parlamento dovrà affrontare, per gran parte degli elettori, la lotta alla disoccupazione si colloca subito dopo la lotta all’immigrazione clandestina. Gli olandesi sono i meno propensi a qualsiasi forma di intervento dell’Ue per rilanciare l’economia.

Europee 2024, Fratelli d’Italia potrebbe ottenere 24 seggi 

Le Elezioni Europee 2024 si avvicinano e i partiti di estrema destra e ultraconservatori stanno guadagnando il favore degli elettori in tutta l’UE. Hanno già vinto in quattro Paesi chiave -Italia, Lussemburgo, Belgio e Olanda- e ora potrebbero ottenere più di un quinto dei seggi totali. Nonostante i sondaggi evidenzino un calo di consensi, il partito di Giorgia Meloni è ancora il primo in Italia. Fratelli d’Italia potrebbe dunque ottenere fino a 24 seggi alle prossime elezioni europee di giugno, con il 27% delle preferenze. Al secondo posto, ma con un ampio distacco, si posiziona il Partito Democratico di Elly Schlein, che potrebbe ottenere il 19% delle preferenze e 17 seggi, seguito dal Movimento Cinque Stelle che è proiettato al 17,4% e potrebbe ottenere fino a 16 seggi. I partiti di destra Forza Italia e Lega sono invece entrambi in calo, all’8,2%. Un duro colpo per la Lega dopo il boom di preferenze raccolte alle elezioni europee del 2019, dove aveva ottenuto il 34,2%. Forza Italia invece ha risentito in modo significativo della morte del suo leader, Silvio Berlusconi, avvenuta lo scorso giugno. Tuttavia, le proiezioni non si discostano troppo dai risultati delle scorse elezioni dove aveva ottenuto l’8,7% dei voti. 

L’avanzata della destra nel resto d’Europa

In Francia, il Rassemblement National ha superato il partito del Presidente Emmanuel Macron Renaissance che, secondo i sondaggi, subirà una battuta d’arresto il prossimo giugno. L’estrema destra avanza anche in Belgio con la vittoria del Vlaams Belang, il partito separatista fiammingo, e in Olanda, dove il Partito per la Libertà di Geert Wilders ha ottenuto il 23% dei voti alle elezioni dello scorso novembre.  Se il partito Fidesz di Viktor Orban sarà accettato dal gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, composto dai suoi alleati Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e il partito polacco PiS, potrebbe raggiungere un accordo con il Ppe. Secondo il sondaggio politico Ipsos, la maggioranza parlamentare più valida, con 398 seggi su 720, è attualmente la grande coalizione pro-Ue composta dalla somma politica e aritmetica del Partito popolare europeo (Ppe) di centrodestra e Renew Europe che include socialisti, democratici e liberal-democratici, la stessa maggioranza della legislatura uscente; il Ppe detiene la maggioranza relativa con 177 seggi. Il sostegno ai liberali di Renew e ai Verdi è calato, soprattutto nelle rispettive roccaforti di Francia e Germania. In Germania, i Verdi sono a pari merito al terzo posto con il partito di estrema destra Afd, mentre l’Unione Cristiano-Democratica di Germania è destinata a diventare il principale partito, seguita dai socialdemocratici al secondo posto.



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