LEGGE DI BILANCIO 2.700 GLI EMENDAMENTI PRESENTATI, ENTRO IL 31 DICEMBRE IL VIA LIBERA DEFINITIVO - WHAT-U

Ieri 21 novembre sulla Legge di Bilancio 2024 sono stati presentati al Senato circa 2.700 emendamenti per modificare il testo e contestualmente  dalla Commissione Europea è arrivato un via libera con riserva. “Non è pienamente in linea con le raccomandazioni europee. Non si tratta di una bocciatura, si tratta di un invito a politiche di bilancio prudenti e al pieno uso per gli investimenti e le riforme del PNRR”, questo il commento del Commissario Europeo agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, che ha sintetizzato la posizione dell’UE nei confronti dell’Italia sottolineando, in chiusura, che non si trattava di un invito a “fare manovre correttive”.  Ora nel calendario del Senato il testo è atteso in Aula tra il 4 e il 7 dicembre, ma si parla già di uno slittamento di 10 giorni dei tempi previsti. Poi il voto toccherà alla Camera per ottenere entro il 31 dicembre il via libera definitivo. Nel frattempo, sul fronte interno, si prepara comunque il terreno per una evoluzione del testo ufficiale del DDL che contiene una serie di novità su Fisco e Lavoro, ma anche di misure che interessano le famiglie. Ventiquattro miliardi di euro le risorse a disposizione, 16 dei quali in extradeficit.

Fisco e imprese:

  • conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo, a cui si associa fuori dalla Legge di Bilancio l’IRPEF a tre aliquote;
  • detassazione premi di produttività con aliquota al 5 per cento;
  • fringe benefit: esenzione fino a 1.000 euro e fino a 2.000 per dipendenti con figli e figlie;
  • aumento della cedolare secca sugli affitti brevi o turistici dal 21 al 26 per cento, ma in caso di più appartamenti;
  • aumento dell’IVA dal 5 al 10 per cento per i prodotti per l’infanzia e gli assorbenti, al 22 per cento per seggiolini;
  • aumento della tassazione su sigarette e tabacco;
  • tassazione delle plusvalenze per chi vende casa entro 10 anni dalla fine dei lavori realizzati con il Superbonus (fa eccezione l’abitazione principale);
  • potenziamento dei controlli e degli scambi di dati per fini di riscossione;
  • novità sulla tassazione degli immobili esteri e dei prodotti finanziari detenuti all’estero;
  • rifinanziamento Nuova Sabatini con 100 milioni di euro;
  • ulteriore dotazione del Fondo per la crescita sostenibile di 110 milioni per l’anno 2024 e di 220 milioni per l’anno 2025;
  • 190 milioni nel 2024 e 210 milioni nel 2025 per i contratti di sviluppo;
  • ridefinizione del tax credit cinema, con possibilità di riduzione dell’aliquota del 40 per cento.

Lavoro e famiglie:

  • confermata fino al 31 dicembre 2024 la garanzia massima dell’80 per cento per la richiesta dei mutui prima casa da parte di giovani fino a 36 anni;
  • conferma della carta dedicata a te e del bonus bollette per il primo trimestre 2024;
  • riduzione canone Rai in bolletta solo per il 2024;
  • eliminati i titoli di Stato dall’ISEE con lievi aumenti sull’assegno unico per le famiglie con redditi più alti;
  • decontribuzione totale per le donne con almeno due figli;
  • conferma del congedo parentale all’80 per cento, e aggiunta di un ulteriore mese indennizzato in maniera più favorevole (80 per cento nel 2024 e 60 per cento dal 2025);
  • incremento del fondo per il bonus asilo nido: l’importo massimo, in presenza di specifiche condizioni, passa a 3.600 euro;
  • rinnovo contratti PA, Pubblica Amministrazione;
  • conferma a regime dell’ISCRO, l’indennità straordinaria per gli autonomi;
  • trattamento integrativo per notturni e festivi per il settore del turismo dal 1° gennaio al 30 giugno 2024;
  • nuove modalità di controllo contro l’evasione nel settore domestico;
  • nuove modalità di accesso alla pensione anticipata: quota 103 con penalizzazioni e conferma con modifiche di Ape Sociale, (da 63 anni a 63 anni e 5 mesi) e Opzione donna (si passa da 60 a 61 anni).

Utile per non neutralizzare i benefici del taglio del cuneo fiscale, è la scelta di revisione dell’IRPEF con il passaggio a tre aliquote che non è una misura della Legge di Bilancio ma si coordina con la decontribuzione prevista. Per chi ha redditi superiori a 50.000 euro viene introdotta soltanto una franchigia per l’accesso alle detrazioni.

Tra i passaggi salienti, quello sulla cedolare secca che passa al 26 per cento: la tassazione degli affitti brevi fino a 30 giorni, anche in caso di intermediazione mediante portali telematici, salirà di cinque punti rispetto alla soglia del 21 per cento prevista fino al 31 dicembre 2023. Ma solo in caso di più appartamenti per periodo d’imposta. Il peso del Fisco sarà più forte anche per gli acquisti di vita quotidiana. È il caso dell’IVA su prodotti per l’infanzia e sugli assorbentii: l’aliquota ridotta passerà dal 5 al 10 per cento con effetto sui prezzi. Per i seggiolini l’aumento sarà ancora più rilevante: il prodotto ritorna tra quelli a cui si applica l’aliquota ordinaria del 22 per cento. Al rialzo si rivede anche l’imposizione su sigarette e tabacco.

Arriva la conferma della detassazione dei premi di produttività anche per il 2024: prevista dalla precedente Manovra, la misura permette di applicare ai bonus riconosciuti ai lavoratori e alle lavoratrici in linea con precise procedure una imposta sostitutiva del 5 per cento, anziché del 10 per cento.

Sulla scia si inserisce anche la riflessione sulle eccezioni alle regole previste a regime per i fringe benefit.

I nuovi limiti per il 2024, secondo quanto riportato nel DDL, sono:

  • 1.000 euro per la generalità dei dipendenti;
  • 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico.

Il testo specifica che la soglia di esenzione riguarderà anche le somme erogate o rimborsare per il pagamento delle bollette, per le spese di affitto della prima casa o per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa. Ma c’è anche un’altra questione, economicamente e socialmente rilevante, su cui il Governo è chiamato necessariamente a intervenire: il tema della denatalità.

Aiuti alle famiglie: novità nella Legge di Bilancio 2024

Novità arriveranno sul congedo parentale: si introduce un’ulteriore mensilità aggiuntiva, con il riconoscimento del 60 per cento della retribuzione (oltre a quella già ulteriormente inserita con retribuzione all’80 per cento). Per il 2024 entrambi i mesi dovrebbero essere all’80 per cento. Tra le misure viene inserito anche il potenziamento del fondo asili nido, ma solo per in caso di figlie o figli nati nel 2024 in una famiglia in cui è già presente un bambino o una bambina fino a 10 anni.

Infine si prevede una decontribuzione per le madri lavoratrici, il cosiddetto bonus mamme 2024: le lavoratrici, nel caso di due figli o più saranno esonerate dal pagamento dei contributi a carico del lavoratore.

I limiti all’applicazione della misura sono i seguenti:

  • il raggiungimento del decimo anno del secondo figlio;
  • il raggiungimento del diciottesimo anno del terzo figlio.

Vanno evidenziati alcuni aspetti rilevanti:

  • il beneficio è riconosciuto nel limite massimo di 3.000 euro annuali;
  • l’agevolazione è rivolta solo a coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato;
  • per le mdri con due figli la misura è relativa solo al 2024, al triennio dal 2024 al 2026 solo in caso di tre figli o figlie.

Sempre sul fronte delle famiglie trovano spazio, poi, anche la conferma del bonus bollette e della carta dedicata a te, e una riduzione in bolletta del canone RAI.

La Manovra tocca, poi, anche la pensione di vecchiaia accessibile con 67 anni d’età e 20 di contributi e un importo almeno pari all’assegno sociale e per quanto riguarda la pensione anticipata (64 anni d’età e 20 di contributi), l’importo minimo passa da 2,8 volte quello dell’assegno sociale ai seguenti valori:

  • 3,0 volte l’assegno sociale per le donne senza figli e per gli uomini;
  • 2,8 volte per le donne con un figlio (con conferma, in tal caso, dunque, della norma vigente);
  • 2,6 volte per le donne con almeno due figli.

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