[gtranslate] ANDREA CASTA SULLE ORME DI PONTY, SANTANA E HENDRIX, FA IL RECORD DI ASCOLTI CON LA SUA MUSICA SULLE PIATTAFORME WEB - WHAT-U

di Patricia Sinclair

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Andrea Casta, cantante violinista,  75mila follower su Instagram (instagram.com/andreacasta), più di 22mila su Facebook (facebook.com/officialandreacasta), 200 spettacoli l’anno,  non è ancora tra i big ones, ma per  il suo talento nel suonare il violino elettrico, e non solo, ha la strada spianata verso il successo.

Bella musica, grandi idee, negli ultimi anni Andrea ha avviato una collaborazione con importanti dj italiani e internazionali e con il suo violino elettrico è protagonista nei maggiori festival e club più cool, avendo toccato ormai più di 20 nazioni nei suoi tour, dal Medio Oriente alle Repubbliche ex sovietiche, dalla Turchia alla Grecia ed Azerbaijan, fino alle Mauritius, Seychelles, Egitto e Spagna, Svizzera Croazia, Repubblica Ceca e Romania, esprimendosi nei diversi ambiti della musica elettronica: House, Techno, Edm, Lounge, Deep.

Un amore quello per la musica che inizia quando ha soli 5 anni e comincia a suonare il violino classico a scuola, una passione nata per gioco che nel tempo l’ha portato a cimentarsi sempre in nuove sfide come quella di iniziare a suonare il violino elettrico e abbandonare, ma non per sempre dice, quello classico, cimentandosi in un repertorio dedicato esclusivamente alla musica elettronica. Ha 17 anni, quando si compra il primo violino elettrico per poi avvicinarsi sempre di più alla musica elettronica, seguendo i grandi della musica, a partire da Jean-Luc Ponty, Santana a Jimi Hendrix. Solo per citare alcuni nomi dei big. «Lo Zeta che è il violino americano che uso durante i miei concerti”, precisa Casta, “è l’esperimento più riuscito tra i violini elettrici. La musica elettronica», prosegue, «viene continuamente masterizzata, la sua compattezza sonora è fantastica, il suono è saturo non c’è dubbio che abbia una resa su un palco che purtroppo il violino classico non potrebbe mai avere».

Casta,  dalla sua prima band, i Milk Shake, quella del periodo dell’adolescenza formata con un gruppo di amici con i quali condivideva la passione per la musica, ha iniziato ad ascoltare  i  Queen, i Metallica, gli Oasis e poi dai 19 anni in avanti si è fatto conquistare dalla musica elettronica: «La musica per me è l’essenza della comunicazione, occorre capire lo stile giusto per comunicare con il proprio pubblico e creare un canale diretto, perché solo in questo modo si riesce a trasformare la musica in energia pura». E Andrea, musicista life che si cimenta in centinaia di concerti l’anno, sa perfettamente quale magia si crea con il pubblico quando si è lontani sul palco «ma si riesce a toccare comunque le corde delle emozioni di centinaia di persone che ti ascoltano», dice, «perché il suono del violino elettrico è comparabile a quello della voce».

Cantante di Domenica In dal 2002 per 2 edizioni, tra i protagonisti del musical Fame – Saranno Famosi, ha presentato numerosi programmi in TV su Raidue, Raisat, Gambero Rosso Channel e il “Tribute Band Show” su La3. Cinque anni fa un progetto per una cover dedicata agli anni Ottanta con Sergio Cossu, produttore discografico dei Matia Bazar. E nel 2015 il suo nuovo progetto ROCK TRIBUTE: Andrea Casta & the Heroes, in tour insieme alla sua band Andrea rende omaggio alla grande storia del rock.

Vincitore come Best Performer 2017 del Dance Music Awards, l’unico premio italiano destinato alla musica dance giunto ormai alla sua 7a edizione, ora Andrea ha un nuovo progetto, Double Sun, primo singolo del concept album e progetto multimediale The Space Violin Project, uscito a giugno, (N.d.r. il prossimo singolo uscirà a settembre) prodotto tra Roma, Berlino e Londra, dai giovani talenti The Trickers, Lorenzo Benassi e Mattia Crescini, coordinati da un altro giovane produttore: Beatone. Un’impresa che non si ferma alla sola musica, ma che lo vede trasformarsi nel videoclip della canzone, un mix di riprese live e disegni animati, realizzati dal giovane illustratore Lorenzo Gubinelli, nei panni del comandante Aj. «Una storia fantascientifica ambientata nel 2035», racconta Andrea, «nella quale mi trasformo nel comandante Aj e alla guida di una navicella spaziale cerco  di comunicare con gli alieni per trovare una soluzione ai problemi che affiggono gli umani sul pianeta Terra causati dalla mancanza di comunicazione fra gli uomini».

«The Space Violin Project», spiega «è un racconto sonoro che, attraverso 12 tracce di musica elettronica dance e 12 episodi avventurosi, ha l’obiettivo di unire la fantascienza e la musica con un linguaggio nuovo e contaminato tra illustrazione e immagini reali».

Un’altra importante tappa del percorso artistico di Andrea dietro al quale si cela una filosofia retrospettiva. «Oramai sono molti gli artisti che rincorrono solo il successo», conclude Andrea. «Io preferisco fare quello che mi piace comunicandolo in tutte le forme possibili e inimmaginabili, ma in questo caso direi anche fantascientifiche al mio pubblico».  Che dire se non… good luck Captain Aj.

 

 

 

 

 

 



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