[gtranslate] LE DEPUTATE DEM RISPONDONO AI TWEET RAZZISTI DI TRUMP - WHAT-U

Da sinistra, Rashida Tlaib, Ilhan Omar, Alexandria Ocasio-Cortez e Ayanna Pressley, le deputate della sinistra radicale che Trump nei tweets di domenica scorsa, come elementi di rottura del sistema democratico, di origine straniera, invitandole a tornare nei loro paesi d’origine. Forse qualcuno avrebbe dovuto ricordare a Trump che 3 delle 4 sono comunque nate negli Stati Uniti (AP Photo)

di Colin Anthony Groves

“Siamo più di quattro, la nostra squadra è grande e include ogni persona che vuole costruire una società più equa e un mondo più giusto. Non staremo zitte”: Ayanna Presskey è stata la prima delle quattro deputate dem progressiste e di colore a rispondere in una conferenza stampa ai tweet razzisti di Donald Trump contro di loro. “Gli attacchi razzisti di Trump sono l’agenda dei nazionalisti bianchi”, le ha fatto eco la collega Ilhan Omar, parlando con indosso il velo islamico. “Questo Paese appartiene a tutti, noi amiamo questo paese e la gente di questo paese”, ha detto Alexandra Ocasio-Cortez. La parlamentare ha accusato il presidente di agire “in totale cattiva fede” e di “contestare la nostra lealtà al Paese solo perché non sa come contestare le nostre denunce e le nostre proposte per un Paese migliore”. Per niente infastidito dalle critiche diffuse, il presidente Donald Trump ha intensificato i suoi commenti incendiari su Twitter sulle “quattro donne democratiche del Congresso” “Congresswomen”, esortandole ad andarsene dall’America se non amano le cose che stanno accadendo”. E la loro risposta, che non è tardata ad arrivare, è stata un attacco diretto agli interventi di Trump definiti “xenofobiche osservazioni bigotte” e alla sua presidenza, visto che hanno aggiunto che era arrivato il momento di pensare a un impeachment. Insomma Trump continua a parlare di due Americhe, quella di serie A e quella di serie B nella quale include tutte quelle persone che a suo avviso dovrebbero tornare nei loro paesi “infestati e colpiti dal crimine”. La repubblicana Alexandra Ocasio-Cortez ha detto che Trump “non sa come difendere le sue politiche e quindi quello che fa è attaccarci personalmente”.

Il presidente Donald Trump parla durante un evento in vetrina Made in America sul South Lawn della Casa Bianca, lunedì 15 luglio 2019, a Washington. 
(AP Photo / Alex Brandon)
Da sinistra, Rep. Rashida Tlaib, D-Mich., Rep. Llhan Omar, D-Minn., Rep. Alexandria Ocasio-Cortez, DN.Y., e Rep. Ayanna Pressley, D-Mass., Rispondono alle osservazioni di Il presidente Donald Trump dopo la sua richiesta alle quattro deputate democratiche di tornare nei loro paesi “distrutti”, durante una conferenza stampa al Campidoglio di Washington,
lunedì 15 luglio 2019. Tutti sono cittadini americani etre delle quattro Congresswomen sono nate negli Stati Uniti (AP Photo / J. Scott Applewhite)
La presidente della Camera Nancy Pelosi di Calif. Incontra i giornalisti a Capitol Hill a Washington, giovedì 11 luglio 2019. (AP Photo / Andrew Harnik)

A sostenere la Ocasio-Cortez la collega Ilhan Omar, che ha detto “che l’America deve essere dove tutti possano avere accesso alla sanità, all’istruzione, all’acqua e all’energia pulita”, accusando il tycoon di “ipocrisia”. Ma Trump, che ha vinto la presidenza nel 2016 in parte energizzando gli elettori insoddisfatti con una retorica razziale incendiaria, non ha nessuna intenzione di calmare le acque anzi pare proprio che proseguirà la sua campagna elettorale fino al 2020 puntando il dito contro gli immigrati e coloro che non sono degni di vivere nel suo Paese. Incurante delle conseguenze per tali attacchi, che in genere gli fanno guadagnano cicli di attenzione dei media sulle prime pagine, ieri, Trump via Twitter ha preteso le scuse delle 4 Congresswomen della sinistra radicale: “Dovrebbero chiedere di essere scusate dal nostro Paese, dal popolo di Israele e persino dall’Ufficio del Presidente, per il linguaggio volgare che hanno usato e le cose terribili che hanno detto”. Aggiungendo nei tweet: “Così tante persone sono arrabbiate con loro e le loro azioni orribili e disgustose!” Marc Short, capo dello staff del vicepresidente Mike Pence, ha difeso Trump, dicendo ai giornalisti che Trump stava rispondendo a commenti “molto specifici”e non stava facendo una “dichiarazione universale”. Come dire che non voleva attaccare nessuna minoranza ma solo le “Congresswomen”, che è costituito da Omar, Ocasio-Cortez, Ayanna Pressley del Massachusetts e Rashida Tlaib del Michigan. Difendendo Trump, Short ha ricordato la scelta del presidente di inserire come Segretario dei Trasporti Elaine Chao, ex Segretario del Lavoro nell’Amministrazione del Presidente George W. Bush, una delle poche persone non nate in America che lavorano a fianco di bianchi e maschi in ruoli di alto profilo nell’amministrazione di Trump. Chao, moglie del leader repubblicano del Senato Mitch McConnell, dopo questa citazione, non ha voluto rilasciare alcun commento sugli attacchi di Trump. Il presidente della Camera, Nancy Pelosi, ha dichiarato che Trump vuole “rendere l’America bianca di nuovo”, mentre Ocasio-Cortez ha detto che Trump “non può concepire un’America che include noi”. E rivolgendosi sempre direttamente a Trump in un tweet, ha scritto: “State alimentando il nazionalismo bianco (perché) siete arrabbiati che persone come noi stanno servendo al Congresso e combattono contro il vostro programma pieno di odio”. Pelosi ha annunciato lunedì che l’Assemblea terrà una votazione su una risoluzione che condanna i commenti di Trump.


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