Dopo 25 anni di matrimonio Sylvester Stallone e sua moglie Jennifer Flavin hanno deciso di dirsi addio. In realtà è lei che ha chiesto il divorzio e non a causa di un tradimento come a volte accade in tante coppie, ma pare per ragioni squisitamente economiche. Cosa ha combinato Sly di così grave? Lo racconta TMZ, il noto sito di notizie sul mondo dello spettacolo, che ha rivelato che la Flavin nella richiesta di divorzio ha accusato il marito di avere distolto dei beni dal patrimonio coniugale con la convinzione (e non solo quella) che il marito sia oramai da tempo sia “impegnato nella dissipazione, esaurimento e/o spreco intenzionale dei beni della coppia che ha avuto un impatto economico negativo sul patrimonio coniugale. Secondo le leggi della Florida, l’equità tra marito e moglie, impone che la moglie venga risarcita e sanata in questi casi.
Ecco perché Jennifer è andata su tutte le furie e ora vuole addirittura ripristinare il suo cognome Flavin e non chiamarsi più con il cognome del marito Stallone. Alla fine degli anni Duemila, Stallone aveva ricoperto di tatuaggi le spalle e una parte di petto e braccia, per nascondere le cicatrici accumulate girando film d’azione e sul bicipite destro aveva scelto di farsi tatuare il volto della moglie.
Ma dopo aver saputo che lei voleva divorziare tramite gli avvocati di lei, ha subito provveduto a cancellare per sempre il volto di Jennifer dal suo braccio. Ora i due, pur vivendo ancora sotto lo stesso tetto, della meravigliosa villa di Palm Beach, sono arrivato ai ferri cortissimi.
Lei lo scorso 10 agosto per dare una stoccata a Sly ha pubblicato su Instagram una sua foto con le figlie scrivendo: “Queste ragazze sono la mia priorità <3 nient’altro conta. Noi 4 per sempre”. Insomma il messaggio piuttosto eloquente, che non lascia nulla all’immaginazione.
Riguardo la cancellazione del tatuaggio l’addetto stampa dell’attore ha detto al Daily Mail : “Il signor Stallone intendeva aggiornare l’immagine del tatuaggio di sua moglie Jennifer; tuttavia, i risultati sono stati insoddisfacenti e, sfortunatamente, irrisolvibili”.