[gtranslate] ANCHE NEL REGNO UNITO, IL CARO ENERGIA IN AUTUNNO FARÀ TRIPLICARE IL COSTO DELLE BOLLETTE - WHAT-U

I prezzi dell’energia per la maggior parte delle famiglie in Gran Bretagna aumenteranno dell’80% da ottobre, e il costo di una bolletta potrebbe sfiorare il tetto massimo in un anno di 3.549 sterline. Un bel salto visto che lo scorso ottobre la spesa si attestava intorno alle 1.971 sterline. Ofgem ha confermato l’aumento del tetto massimo del prezzo dell’energia, che limita le tariffe per 24 milioni di famiglie, a causa dell’impennata dei costi all’ingrosso di gas ed elettricità.

Jonathan Brearley, amministratore delegato di Ofgem, ha dichiarato: “Il prezzo dell’energia ha raggiunto livelli record spinti da un atto economico aggressivo da parte dello stato russo. Hanno lentamente e deliberatamente interrotto le forniture di gas all’Europa causando danni alle nostre famiglie, alle imprese e all’economia in generale. Ofgem non ha altra scelta che riflettere questi aumenti dei costi nel limite di prezzo”.

Ma a quanto ammonta il reddito delle famiglie nel Regno Unito?

Il reddito medio disponibile delle famiglie nel Regno Unito nel 2021, sulla base delle stime dell’indagine sulle finanze delle famiglie dell’Office for National Statistics (ONS), è stato di 31.400 sterline nel 2021, registrando un aumento annuo del 2%, . 

La crescita media del reddito per le persone che vivono in famiglie in pensione è stata del 7,0%, dopo una riduzione del 3,7% nell’anno precedente; dall’anno fiscale 2019 all’anno fiscale 2021, le famiglie in pensione hanno registrato una crescita del reddito inferiore rispetto alle famiglie non pensionate.

Disuguaglianza di reddito delle famiglie, Regno Unito

La disuguaglianza di reddito disponibile è leggermente scesa al 34,4% nell’esercizio chiuso (FYE) 2021 dal 35,4% nell’esercizio 2020; tuttavia, questa differenza non era statisticamente significativa e la disuguaglianza di reddito disponibile è rimasta sostanzialmente in linea con la media nel decennio precedente la pandemia di coronavirus (COVID-19).  Il reddito originario (al lordo delle imposte dirette e dei benefici in denaro), sempre in base ai dati diffusi da ONS, è sceso dal 51,7% al 48,6% nell’ultimo decennio (dall’anno fiscale 2012 all’anno fiscale 2021); ciò riflette una maggiore uguaglianza dei guadagni in questo periodo, parzialmente compensata da una diminuzione dell’efficacia dei benefici in denaro nel ridurre la disuguaglianza di reddito. La disuguaglianza di reddito disponibile per le persone nelle famiglie in pensione invece è rimasta stabile al 30,8%, cambiando solo di 0,1 punti percentuali dall’esercizio finanziario 2020 al 2021; la disuguaglianza di reddito delle famiglie in pensione rimane vicino ai massimi storici, sebbene rimanga costantemente inferiore rispetto alle famiglie non pensionate (34,4% per l’anno fiscale 2021).

Analisi della capacità di spesa

Nell’anno finanziario terminato (FYE) 2020, il periodo immediatamente precedente alla pandemia di coronavirus (COVID-19), la spesa media settimanale delle famiglie nel Regno Unito è stata di £ 587,90, in leggero (non significativo) calo rispetto all’esercizio finanziario 2019 (£ 603,10 rettificata per l’inflazione ), nonostante il reddito medio sia leggermente aumentato nello stesso periodo.

In media, le famiglie nel decile di reddito più alto spendono quasi quattro volte di più di quelle nel decile più basso; tuttavia, il loro reddito disponibile medio era circa 11 volte superiore, il che suggerisce che avevano una maggiore capacità di risparmio.

Prima della pandemia di coronavirus (COVID-19), le famiglie con un reddito più basso spendevano proporzionalmente di più per beni essenziali come alloggio, cibo e trasporti rispetto a quelle con redditi più elevati; le famiglie nel decile di reddito più basso hanno speso il 54% della loro spesa settimanale totale in queste aree rispetto al 42% nel decile di reddito più alto. 

Le famiglie nel decile di reddito più alto hanno speso quasi cinque volte di più in aree discrezionali come attività ricreative, cultura, ristoranti e hotel rispetto a quelle nel decile di reddito più basso, suggerendo che potrebbero aver avuto una maggiore capacità di tagliare la spesa quando sono state imposte restrizioni durante il pandemia di coronavirus (COVID-19).

Le famiglie guidate da persone di età inferiore ai 30 anni spendono proporzionalmente di più per l’alloggio e il cibo (41%) rispetto ad altre fasce di età (dal 30% al 36%) e insieme a quelle a reddito più basso sono tra i gruppi più colpiti dagli shock del mercato del lavoro associati a la pandemia di coronavirus (COVID-19) 

Secondo The Resolution Foundation, un think tank specializzato nel costo della vita, con i rialzi dei prezzi 2,5 milioni di nuclei familiari non saranno in grado di pagare le bollette di luce e gas. Un numero, rispetto al livello attuale, che farà raddoppiare a cinque milioni le famiglie sotto la soglia di povertà.

La prossima revisione prevista in ottobre, che farà aumentare i prezzi di un ulteriore 40%, triplicherà il numero di famiglie in gravi difficoltà. Secondo le stime ufficiali dell’Office for budget responsibility, l’incremento delle bollette inoltre farà schizzare l’inflazione all’8,7% e frenerà la crescita economica.

La Resolution Foundation ha avvertito che le famiglie meno abbienti saranno le più colpite, dato che spendono in media il 10% del loro reddito per le bollette, mentre le famiglie più ricche spendono in media solo il 4 per cento.

Per attutire il colpo il cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak ha annunciato alcune misure di sostegno, tra cui una riduzione di 150 sterline sulle tasse comunali e uno sconto di 200 sterline sulle bollette dell’elettricità, che è però un prestito che andrà rimborsato entro cinque anni.Sunak è stato criticato dall’opposizione laburista per non avere fatto abbastanza per tutelare le famiglie a basso reddito.

«La risposta del Governo è stata patetica», questo il commento dello scorso aprile di Keir Starmer, leader del partito, che ha proposto una tassa straordinaria sui profitti delle grandi compagnie petrolifere attive nel Mare del Nord, che nelle ultime settimane hanno annunciato utili record grazie all’aumento del prezzo del petrolio. Secondo il partito laburista i proventi della tassa potrebbero ridurre di almeno 600 sterline in media il costo delle bollette delle famiglie.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Content is protected !!

Decreto legge n. 63/2012 convertito con la legge 103/2012. Art. 3-bis (Semplificazioni per periodici web di piccole dimensioni): 1. Le testate periodiche realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica ovvero on line, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro, non sono soggette agli obblighi stabiliti dall'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, dall'articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, e successive modificazioni, e dall'articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62, e ad esse non si applicano le disposizioni di cui alla delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008, e successive modificazioni. 2. Ai fini del comma 1 per ricavi annui da attività editoriale si intendono i ricavi derivanti da abbonamenti e vendita in qualsiasi forma, ivi compresa l'offerta di singoli contenuti a pagamento, da pubblicità e sponsorizzazioni, da contratti e convenzioni con soggetti pubblici e privati.Provider-distributore: Aruba.it SpA (www.aruba.it) - piazza Garibaldi 8 / 52010 Soci (AR)

Realizzazione: What-u Need to know what-u@what-u.com

DISCLAMER - PRIVACY