DAZI, LE REAZIONI DEI PAESI EUROPEI - WHAT-U

di Colin Anthony Groves

“La pubblicazione ieri della lista di dazi da parte americana a seguito della sentenza del WTO ci colpisce, certo, ma sembrerebbe meno di altri Paesi, e crediamo che sia stato recepito il nostro messaggio che l’Italia non potesse essere danneggiata in maniera sproporzionata. Vari settori delle nostre esportazioni sono stati risparmiati o colpiti in maniera inferiore rispetto ad altri partner europei. Ma la nostra attenzione resta alta”, ha scritto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in una lettera alle aziende italiane.

“Come ho avuto modo di ribadire incontrando il segretario di Stato Michael Pompeo, difenderemo con tutte le nostre forze le imprese italiane. Siamo già al lavoro per una soluzione che difenda il Made in Italy da dazi. Ne va del successo delle nostre aziende, della convenienza per tutti i Paesi del mondo che si vogliono rifornire da loro e dell’economia del nostro Paese”.

Il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz ha detto: “Reagiremo in maniera decisa ma assennata alla nuova situazione creata dai nuovi dazi punitivi del 25% annunciati dal governo statunitense su numerosi prodotti europei in seguito alla sentenza del Wto su Airbus. In un mondo globalizzato i conflitti commerciali non giovano a nessuno”, ha premesso Scholz in un’anticipazione di dichiarazioni che il quotidiano tedesco Bild pubblicherà domani.

Aumento dei dazi , quali i prodotti made in Italy sono stati colpiti?

I dazi dovrebbero scattare dal 18 ottobre. I primi prodotti ad essere colpiti saranno il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il provolone e il prosciutto. Quelli che invece hanno scampato l’aumento sono stati l’olio d’oliva e il prosecco. Questo è ciò che si evince dalla lista dei prodotti pubblicata dalle autorità americane dopo il via libera del Wto agli Stati Uniti. Nell’elenco dei prodotti tassati figurano anche il whiskey scozzese, i vini francesi, l’Emmental svizzero e la groviera. Dazi del 10% sono previsti sugli aerei commerciali.  Gli Usa hanno chiesto alla Wto un meeting il 14 ottobre per avere l’approvazione sulle contromisure contro la Ue e sbrogliare gli ultimi nodi prima che il dazio passi dagli attuali 2,15 dollari al chilo a circa 6 dollari al chilo”. Il Wto ha stabilito che gli Usa potranno imporre dazi agli europei per 7,5 miliardi di dollari come compensazione per gli aiuti illegali concessi al consorzio aeronautico Airbus.  Una cifra record quella riconosciuta dal Wto, e fa riferimento ad una sentenza contro l’Ue per il dossier Airbus pronunciata a maggio 2018. Il pronunciamento non chiude il contenzioso. Si prevede infatti che l’anno prossimo il Wto si pronuncerà su quanti dazi potrà imporre l’Ue contro gli Usa, che a sua volta era stata sanzionata per Boeing. “Una grande vittoria per gli Stati Uniti, una vittoria da 7 miliardi di dollari“, ha commentato Donald Trump.

Il 1 ottobre il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aveva ricevuto a Palazzo Chigi il Segretario di Stato americano, Michael R. Pompeo. I colloqui hanno consentito di approfondire alcuni importanti temi internazionali. Sulla crisi in Libia, si è registrata piena convergenza sulla necessità di lavorare insieme per individuare al più presto una soluzione politica, riconoscendo l’insostenibilità dell’opzione militare. Sono state inoltre discusse le relazioni con Russia e Cina sotto il profilo strategico e le prospettive del prossimo incontro al vertice della NATO, che si svolgerà a Londra il 3-4 dicembre. Sul piano bilaterale, si è concordato sull’opportunità di rafforzare ulteriormente le già eccellenti relazioni economico-commerciali, con riferimento anche alle opportunità di crescita offerte dalla cooperazione industriale e alla questione dei dazi.

“L’Italia si rende perfettamente conto che c’è una tensione commerciale a livello globale e, sicuramente, la prospettiva di questo confronto sui dazi tra Stati Uniti e Ue non può non considerare che siamo coinvolti come Unione Europea”, ha detto il premier, Giuseppe Conte, “tuttavia confidiamo di poter ricevere attenzione dal nostro tradizionale alleato su quelle che sono alcune nostre produzioni strategiche”.

Ieri Matteo Salvini su Facebook ha pubblicato un post e un video dell”incursione delle Iene durante l’incontro tra il premier Conte e il segretario di Stato Mike Pompeo. Nel post Salvini ha commentato la reazione di Conte che infastidito dal blitz ha fatto subito allontanare la giornalista. “Arrogante per essere un avvocato del popolo… che pena”, ha scritto Matteo.


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