[gtranslate] IL FESTIVAL DELL'ARCHITETTURA ARRIVA IN SARDEGNA - WHAT-U

Costa Paradiso: Alberto Ponis, Ph. Emanuele Piccardo

ABITARE LA VACANZA Festival di Architettura arriva in Sardegna con la terza tappa della manifestazione che mette in rete comunità locali e visitatori in nome della sostenibilità e del rispetto per la natura, attraverso progetti sperimentali realizzati dagli architetti Giancarlo De Carlo, Vittorio Giorgini e Alberto Ponis, pensati a partire dagli anni Sessanta. Attivare buone pratiche per la gestione dei territori, informare le comunità delle potenzialità di un’architettura e un’urbanistica di qualità nel contrasto al cambiamento climatico: è questo l’obiettivo di questo festival, vincitore dell’avviso pubblico Festival Architettura II edizione, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Tre i luoghi affascinanti e unici – Colletta di Castelbianco (Savona), Piombino (Livorno) e Costa Paradiso (Sassari) – che condividono la presenza di architetture moderne pensate e realizzate per le vacanze: il borgo recuperato da Giancarlo De Carlo a Colletta di Castelbianco, le opere di Vittorio Giorgini a Baratti (Piombino), e le architetture di Alberto Ponis a Costa Paradiso, sono coinvolti in questo straordinario progetto fino al 30 aprile.

“Costa Paradiso nasce negli anni 60”, ha spiegato il sindaco Giampiero Carta. “Si tratta di un territorio immerso nel verde della macchia mediterranea e delle rocce rosse di granito. Un luogo a dir poco paradisiaco caratterizzato da numerose calette di acqua cristallina e fondali spettacolari. In questo contesto Alberto Ponis è diventato nel tempo uno dei principali artefici delle architetture pervacanza dell’area. L’amministrazione comunale è convinta che il festival darà risalto al ruolo dell’architettura come catalizzatore sociale per promuovere il territorio, migliorare il tessuto urbano, sociale ed economico”.

“L’amministrazione comunale di Trinità ha da subito accolto positivamente e con molto entusiasmo la proposta del festival che è pervenuta ai nostri uffici”, ha detto l’assessore alla cultura Antonella Prunas, “in quanto i risultati attesi dal progetto coincidono con le finalità del nostro ente e con lepolitiche di promozione e di valorizzazione del territorio sotto il profilo storico-culturale,ambientale e paesaggistico portate avanti dall’amministrazione. E’ nostra intenzione infattivalorizzare i contesticostieri con il coinvolgimento attivo delle comunità e dei visitatori. In questoprogetto tra l’altro, con due laboratori distinti, renderemo protagonisti anche i bambini della scuolaprimaria e secondaria di Trinità per una riflessione a 360 gradi sia sul progetto in sé, ma anche sullasostenibilità ambientale, culturale, urbana, sociale ed economica”.

20 – 30 aprile: Costa Paradiso (Sassari)

Nata alla fine degli anni Sessanta grazie all’imprenditore milanese Pierino Tizzoni che intuisce la potenzialità di un territorio immerso nel verde della macchia mediterranea, con rocce rosse di granito, sabbia bianca e un mare cristallino, Costa Paradiso presto diventa una delle aree di vacanza più ambite e importanti della Sardegna del Nord. Una rilevanza dovuta anche al patrimonio architettonico dell’architetto Alberto Ponis, artefice di gran parte delle residenze per vacanza dell’area, e dal contributo di Dante Bini che, negli anni Settanta, progetta per la coppia Michelangelo Antonioni e Monica Vitti la famosa Cupola. Con il passaggio di proprietà da Tizzoni alla società immobiliare ISVITUR, cambia il modo di realizzare le case che diventano plurifamiliari, circondate da servizi e attività commerciali per il turismo di massa.

A Costa Paradiso il festival realizza diverse azioni, strettamente interconnesse: la residenza dell’artista spagnola Anna Moreno, che lavorerà sulla spazialità delle case di Alberto Ponis e sul loro rapporto con il contesto attraverso la realizzazione di un’opera video; la residenza della ricercatrice Maria Pina Usai, che a partire dalla case di Ponis elaborerà una mappatura del paesaggio costiero mettendo a sistema le dinamiche di trasformazione che si sono evolute nel tempo e i possibili scenari futuri in relazione agli effetti dei cambiamenti climatici. Legandosi a queste ricerche l’associazione Land Works declinerà nello spazio pubblico i principi architettonici delle opere di Ponis e, attraverso laboratori di progettazione e costruzione partecipata che coinvolgeranno attivamente studenti e abitanti, valorizzerà uno spazio aperto individuato con la comunità e con le istituzioni locali, trasformandolo in luogo di condivisione e socialità. Il 29 e 30 aprile le architetture di Alberto Ponis si apriranno al pubblico attraverso una serie di visite guidate, la sera gli spazi rigenerati ospiteranno talk e presentazioni, momenti gastronomici e live set. Tutte le azioni saranno realizzate con il sostegno del Comune di Trinità d’Agultu e Vignola e dell’Ordine degli Architetti della provincia di Sassari, in collaborazione con la Comunità di Costa Paradiso, il Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università di Sassari.

Emanuele Piccardo, Presidente dell’associazione culturale plug_in e curatore scientifico del Festival

“Abitare la vacanza” è un festival esito di una ricerca transdisciplinare con architetti,ricercatori, fotografi, artisti, per riflettere senza demagogia sulle aree costiere italiane,attraverso la rilettura delle architetture per la vacanza realizzate daAlberto Ponis a CostaParadiso (Ss) in Sardegna, Giancarlo De Carlo in Liguria a Colletta di Castelbianco (Sv), daVittorio Giorgini in Toscana a Baratti (Li). In che modo possiamo oggi, di fronte all’urgenzadel climate change, ripensare il modo in cui siinterviene nei paesaggi fragili delle coste? Ilfestival vuole elaborare un pensiero critico, fare proposte concrete affinché si possaimparare dai maestri che hanno progettato la vacanza degli italiani per immaginare unpresente coerente con la crisi ambientale. Questo avviene su tre livelli: la valorizzazionedelle architetture con la sensibilizzazione delle comunità, la progettazione di micro-architetture a Costa Paradiso e Colletta di Castelbianco, nell’ottica di reinterpretare leintenzioni di Ponis eDe Carlo attraverso il workshop di costruzione seguendo il motto dellearning by doing. Infine la ricerca di “Abitare la vacanza” porterà alla scrittura di unmanifesto teorico sulla pianificazione della costa che consideri realmente il cambiamentoclimatico come un valore progettuale.

Marco Del Francia, Presidente dell’associazione culturale BACo-Archivio Vittorio Giorgini

“Abitare la vacanza” permette di accendere i riflettori sul lavoro di ricerca di Vittorio Giorgini,sulle sue opere più significativerealizzate a Baratti e fare il punto su tutte le azioni messe inatto in questi anni grazie a BACo e alla collaborazione del Comune di Piombino; illustreremoil progetto di restauro su Casa Esagono, i cui lavori–preceduti da accurate indaginidiagnostiche–partiranno a breve. A partire dalle intuizioni progettuali di Vittorio Giorgini, ilFestival sarà l’occasione per verificare la fragilità delle nostre coste e i progetti in atto percombattere gli effetti dei cambiamenti climatici. Durante la settimanasono previstevisite guidate a Baratti e laboratori per bambini, oltre a esposizioni con materiale di archivio,lecture e tavole rotonde.

Andrea Maspero e Paola Serrittu, Presidente e Project manager di LandWorks

La grandezza di Alberto Ponis sta nell’approccio sensibile verso il contesto ospitante. Le sue opere si inseriscono armoniosamente nel paesaggio, senza mai cercare di sovrastarlo, ma anzi, rendendo le peculiarità punti di forza. Averlo conosciuto e aver osservato da vicino i suoi disegni custoditi nella sua casa-studio, ci ha fatto capire i valori fulcro del suo progettare, come se volesse entrare in simbiosi con la natura. La nostra azione vuole quindi proiettare i privilegi che Ponis riservava alle case private, in uno spazio pubblico. L’idea di luogo intimo e riservato, insito nel concetto di casa, sarà quindi traslato in un progetto condiviso e partecipato immerso nella Costa Paradiso e destinato alla collettività e all’incontro.

Maria Pina Usai/Uboot Lab ricercatrice in residenza a Costa Paradiso

Quello che mi interessa indagare sono le dinamiche che sottendono alle trasformazioni del paesaggio costiero nella sua dimensione di continuo dinamismo socio-ecologico: il modo in cui si differenzia il rapporto uomo-natura tra il periodo estivo, in cui la costa diventa bene di consumo per il turismo di massa, e il periodo invernale, in cui l’alleggerimento della pressione antropica consente agli equilibri ecologici di rigenerarsi; la relazione tra cause globali e effetti locali, i cui impatti, particolarmente visibili su questo paesaggio altamente vulnerabile sono accelerati dalla crisi climatica; e infine in quale modo questi fenomeni in continua evoluzione possono essere mappati e comunicati. L’approccio alla ricerca che ritengo più efficace è quello in grado di coinvolgere attivamente le comunità locali nei processi di conoscenza e mappatura del territorio, attraverso un dialogo aperto con ricercatori e artisti che, realizzandosi su un campo di confronto comune, diventa azione concreta. In questo senso il Festival Abitare la Vacanza, concepito non solo come un evento ma come un processo di ricerca-azione, si apre alla prospettiva di sviluppi futuri, si rivela per me un’occasione di sperimentazione molto significativa. A Costa Paradiso la ricerca assume un’accezione emblematica poiché indaga e agisce su un territorio creato per la vacanza, nel quale ciclicamente nell’arco temporale di un anno le relazioni antropiche, sociali, ambientali e economiche variano notevolmente. In questo contesto sarà stimolante domandarsi quali potranno essere le direttrici evolutive possibili per il territorio, quali le relazioni tra paesaggio, architettura e comunità, quali gli usi e le modalità di fruizione auspicabili per una evoluzione socio-ecologica sostenibile. Giacomo Airaldi Presidente Inarch Liguria. Questa è un’occasione affinché la cultura architettonica esca fuori dal comfort disciplinare e possa aprirsi alle comunità per definire una consapevolezza che queste architetture sono un bene culturale e che dai loro progettisti, De Carlo, Giorgini e Ponis, possiamo imparare a ripensare lo sviluppo delle aree costiere e degli immediati entroterra. Ogni sito dove si svolgerà il festival avrà una specifica progettualità di azioni. In Liguria agiremo in un luogo, Colletta di Castelbianco, che sintetizza il tema del recupero dei centri storici secondo il pensiero di Giancarlo De Carlo. Lì grazie al lavoro di Mattia Paco Rizzi e Luigi Greco dei GRRIZ costruiremo una micro architettura che dialogherà con il bosco e il borgo, nell’ottica della sostenibilità e della reversibilità, seguendo alcune linee programmatiche dell’Agenda 2030.

Anna Moreno artista in residenza a Costa Paradiso

“Costa Paraíso” is a video-installation about the birth of tourism and club culture in the Mediterranean, which goes hand in hand with radical experimentations in architecture. In Spain, this means the last decade of Franco’s regime when, amidst the cracks of chaotic real-estate growth among tourist areas, some sparks of freedom were able to shine with the emergence of pioneer dancing clubs along the Catalan coast. This will connect with the emergence of another kind of Mediterranean architecture: the beach resorts. The video will be filmed in the 1970s beach town of Costa Paradiso, in Sardinia, in collaboration with Flamenco queer, a duo of queer flamenco artists from Barcelona. They will create a site-specific flamenco performance that will in turn be transformed into a techno music video. In this video-installation the lights, the stage, and the wardrobe,will be composed expressly forit. The queer origins of flamenco culture and the influence of North European tourism will bere searched in Dancing is Easy to critically look back at the last decades of Franco’s dictatorship, to question the “democratic transition” in my country. Also, it seeks tore consider the architecture of leisure from the stereotypes of disorderly, real-estate speculation to the realm where utopian architecture found a tangible possibility.“Costa Paraíso” delves into an architecture that looks at utopia through technological progress (instead of a social one), strongly influenced by engineering. I believe the utopian architecture of the 70s might have failed to revolutionize housing, however, its systems later gave way to entertainment venues such as the aforementioned clubs, and lately to vacation resorts. Perhaps the only successful application of modular architecture is that of apathetic and peaceful resorts, where its temporary inhabitants actively seek the expected, predictable repetition. On that line, Costa Paraíso’s filming location will be a holiday resort in the northern coast of the island of Sardinia, Costa Paradiso, a tiny village and holiday hub in the Trinità d’Agultu e Vignola municipality. It was first founded in the 1970s as a VIP exclusive holiday spot and later became one of the most renowned beach destinations in the northern coast of the island. The several hundred vacation homes in the complex are terraced into the mountainside and blend in with the landscape, the starting point to understand Alberto Ponis’ architecture, who devoted himself entirely to the holiday villas in the island.

Luigi Greco e Mattia Paco Rizzi/GRRIZ progettisti della micro architettura a Colletta di Castelbianco

Siamo contenti di partecipare a questo importante festival con una tappa della Petites Folies School, nata nel 2021 dalla sinergia tra GRRIZ e plug_in, nel borgo di Colletta di Castelbianco recuperato da Giancarlo De Carlo. La premessa fondamentale è il profondo fascino comune verso l’essere umano inteso come animale sociale e il nostro amore verso l’architettura e l’artigianato, consentendo la sperimentazione nello spazio pubblico, evidenziando il ruolo sociale dell’architettura e dell’architetto. I nostri progetti devono essere prefabbricati e installati in un tempo massimo di 10 giorni di lavoro. É una visione rassicurante che ci fa pensare che l’architettura e l’arte possano creare un cambiamento incisivo in poco tempo: utilizziamo il tempo come se fosse un materiale. Questo sarà il nostro approccio a Colletta di Castelbianco nel costruire una micro architettura temporanea che possa dialogare con la natura e il borgo.


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