GIORGIA MELONI FA IL PUNTO STAMPA DEI SUOI VIAGGI IN USA E IN CANADA IN ATTESA DEL SUMMIT IN PUGLIA A GIUGNO - WHAT-U

Il Presidente Meloni il 24 febbraio ha presieduto la prima riunione dei Capi di Stato e di Governo G7 sotto Presidenza italiana. Una data particolare perché in questo giorno ricorre il secondo anniversario dell’aggressione russa contro l’Ucraina. Un bilancio positivo il suo, al ritorno da due viaggi e incontri importanti prima negli Stati Uniti e poi in Canada, dove con il presidente americano Joe Biden e il premier canadese Justin Trudeu, ha parlato delle priorità italiane della Presidenza G7 e del Summit dei leader che si terrà a giugno in Puglia. “Devo dire che c’è stata moltissima convergenza sulle priorità italiane, con i grandi temi internazionali che sono sul tavolo”, ha detto la Meloni, “ma anche sulle innovazioni che l’Italia porta in questa Presidenza: a partire dall’attenzione verso l’Africa; il governo dei flussi migratori; la proposta di un’alleanza globale contro i trafficanti di esseri umani; il tema dell’intelligenza artificiale; l’Indo-Pacifico; e molte altre questioni, compresa una novità tutta italiana che forse voi ancora non conoscete, e cioè che per la prima volta nella storia del G7 a livello ministeriale la Presidenza italiana organizzerà un G7 dedicato alla disabilità e all’inclusione delle persone con disabilità. Sono molto contenta”, ha aggiunto, “perché è una Presidenza G7 che ha molto di imprimatur italiano, di interessi italiani, trova convergenza negli altri membri del G7 e quindi sono molto ottimista anche sul fatto che possa portare importanti risultati che vorrei fossero concreti. Penso che questi due giorni ci raccontino di una grande attenzione che c’è attorno alla proposta e alla visione italiana, attorno al protagonismo italiano, e quindi sono molto soddisfatta di questo giro”. 

Domanda: Presidente, quest’oggi c’è stato nel Mar Rosso un lancio di droni contro una delle nostre navi in servizio nell’area. Come lo legge, c’è il timore di un ulteriore inasprimento della situazione? 


Presidente Meloni: Guardi, se c’è stato un protagonismo nel Mar Rosso è proprio perché ci rendiamo conto di quanto sia pericoloso mettere a repentaglio la sicurezza di navigazione, su una tratta dalla quale passa il 15% del commercio mondiale, quindi lei capisce che se il Mar Rosso non fosse “utilizzabile” e si dovesse passare, non so, per il Capo di Buona Speranza, noi avremmo, nella migliore delle ipotesi, un aumento dei prezzi di tutti i prodotti che passano per quella rotta e arrivano sui nostri mercati. 
Per questo abbiamo sostenuto politicamente gli interventi che già erano stati avviati e per questo c’è una missione europea, “Aspides”, che non a caso ha un comando tattico italiano. Quindi sicuramente quello che è accaduto oggi dimostra ancora di più quanto bisogno ci sia di rimanere concentrati su un quadrante che è fondamentale per i nostri interessi nazionali, per i nostri interessi commerciali. Faccio i miei complimenti alle nostre Forze Armate, all’Ammiraglio Cavo Dragone, e continueremo a lavorare per mettere in sicurezza la libertà di navigazione, per mettere in sicurezza il commercio mondiale. 

Domanda: Presidente, lei ha parlato con Biden e Tradeau dell’Africa e della centralità che l’Italia vuole avere nel contesto africano: in che modo gli Stati Uniti la sosterranno, se avete una road map di appuntamenti, e che tangibili aspetti di cooperazione avete esplorato. La prima domanda. 
La seconda domanda è sull’intelligenza artificiale. Europa e Stati Uniti hanno due approcci completamente diversi…


Presidente Meloni: Allora, guardi, sulla prima domanda: Africa. Devo dire che nell’ultimo anno l’attenzione verso l’Africa come continente strategico è molto cambiata da parte dei Paesi G7, come da parte dei Paesi dell’Unione europea. Ci si comincia a rendere conto sul serio di quanto un continente che detiene il 60% delle terre rare, – e quindi di elementi che sono fondamentali anche per la transizione – che ha il 60% di terre coltivabili e che ha una popolazione in crescita e quindi anche molto potenziale umano, sia importante, ma è importante se noi riusciamo ad accompagnarla con i giusti investimenti. 
L’approccio che c’è stato in questi anni era soprattutto un approccio “caritatevole”, come se noi dovessimo occuparci semplicemente di mantenere una condizione di difficoltà. Io penso che invece l’Africa abbia delle potenzialità straordinarie, che. con i giusti investimenti, con una cooperazione completamente nuova – che è una cooperazione da pari a pari – possa dare grandi risultati, per sé stessa e per noi, che chiaramente siamo i dirimpettai, ma per il mondo intero. 
Quindi, piano piano, tutti quanti si stanno riconcentrando con un’attenzione diversa verso l’Africa. Le Nazioni del G7 lavorano, però lavorano finora soprattutto singolarmente. Quello che io sto proponendo è di mettere in rete questo lavoro. Noi abbiamo ad esempio l’iniziativa che è del G7, del PGII, che è questa rete di investimenti infrastrutturali per i Paesi in via di sviluppo, sulla quale mi piacerebbe organizzare un comitato tecnico che metta a sistema il lavoro che ciascuno di noi fa, il lavoro che l’Italia fa col Piano Mattei, con il lavoro che stanno facendo altre Nazioni in altri quadranti, per cercare di fare un ragionamento che possa vedere una visione strategica su quello che accade e una presenza e un’attenzione diverse rispetto a quello che si è visto in passato. Perché io continuo a ritenere che i Paesi africani abbiano voglia di cooperare con noi, però credo che l’approccio che noi abbiamo utilizzato non sia stato sempre quello giusto. Se noi siamo in grado di cambiare quell’approccio e di ragionare da partner con i Paesi africani, penso davvero che ci sia la possibilità di fare un lavoro straordinario. E quindi sto facendo una serie di proposte concrete, mi piacerebbe fare un G7 Africa Business Forum, quindi capire anche come si può coinvolgere il mondo privato in questo lavoro importante che i governi stanno portando avanti. 
Per quello che riguarda il tema dell’intelligenza artificiale, credo che sia importante coinvolgere anche il settore privato in questa discussione. So che l’approccio può essere diverso, ma non ho trovato una chiusura rispetto alla nostra proposta di governare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, perché alla fine tutti si rendono conto del fatto che gli impatti di un’intelligenza artificiale non governata possono essere maggiori dei benefici per chi produce l’intelligenza artificiale. Il focus che vuole portare l’Italia è soprattutto incentrato sull’impatto dell’intelligenza artificiale nel mercato del lavoro, perché, l’ho detto varie volte, rischiamo un mondo nel quale sempre meno persone saranno necessarie. E questo produce potenzialmente una verticalizzazione ulteriore della ricchezza che abbiamo già visto con una globalizzazione incontrollata: pensavamo che distribuisse la ricchezza, l’ha verticalizzata, i poveri sono aumentati, la classe media si è assottigliata, i ricchi anche sono di meno, ma sono molto più ricchi. L’intelligenza artificiale può produrre un ulteriore divario da questo punto di vista e questo lo capiscono tutti. Per cui, quando noi portiamo – tra l’altro è un lavoro che è stato iniziato lo scorso anno con la Presidenza giapponese, con l’Hiroshima Process – sul tavolo la necessità di governare questo fenomeno, di mettere delle barriere etiche, di garantire che l’intelligenza artificiale rimanga centrata sull’uomo e che l’uomo ne sia il padrone, tutti quanti sono d’accordo. Poi bisogna scendere nei dettagli e lì sicuramente si dovranno trovare delle soluzioni che mettono insieme posizioni diverse, però di partenza tutti quanti capiscono il problema. 

Domanda: Come commenta la dichiarazione del Presidente Zelensky che ha annunciato la preparazione di una lista di personalità filorusse nel nostro Paese… da Kiev avete avuto qualche anticipazione?

 
Presidente Meloni: No, guardi, sarò franca. Quando ho sentito riportata questa dichiarazione di Zelensky mi sono molto interrogata. Punto primo, perché Zelensky non mi ha posto una questione di questo genere, punto secondo perché Zelensky sa benissimo che in Italia vige la libertà d’opinione, quindi difficilmente qualcuno può fare delle liste di proscrizione perché le persone non la pensano come noi. Dopodiché però sono andata a leggere quelle dichiarazioni e mi pare che siano state riportate in maniera un po’ particolare, perché Zelensky a domanda risponde parlando di cittadini con passaporto russo e quindi non di cittadini di altri Paesi e specifica che non ci sono italiani. Quindi ovviamente nessuno potrebbe fare in Italia delle liste di proscrizione in base alle opinioni perché noi siamo una democrazia, ma non è neanche quello che è stato proposto. Bisogna essere franchi su questo, onesti. 

Domanda: Presidente torniamo un secondo in Italia. Dal Quirinale è filtrato un certo fastidio, sorpresa, per le sue dichiarazioni che ha fatto prima di partire per Washington, in cui lei ha detto che è pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni alla polizia. Queste istituzioni quali sono? Perché il Quirinale ha fatto una dichiarazione, e volevo sapere anche se era d’accordo con la dichiarazione del Presidente Mattarella sui manganelli che sono un fallimento dello Stato…


Presidente Meloni: Da quello che so io, di solito il Quirinale non fa filtrare i propri umori. Quando ha qualcosa da dire la dice e dubito che possano essere filtrati malumori su una cosa del genere perché, banalmente, se qualcuno pensa che la mia dichiarazione potesse essere riferita a Mattarella vuol dire che quel qualcuno pensa che Mattarella abbia tolto il sostegno del Quirinale alle Forze dell’Ordine, ma io non lo penso questo. Quindi, forse lo pensate voi, forse lo pensa lei, decisamente non lo penso io. 

Domanda: Però non sono stati smentiti gli articoli…


Presidente Meloni: Guardi, se io dovessi tutti i giorni smentire le cose false che vengono scritte su di me passerei la vita a fare questo, per cui immagino che anche il Presidente della Repubblica abbia di meglio da fare. Detto questo, io considero i moniti del Presidente della Repubblica, le parole del Presidente della Repubblica, sempre molto importanti. Ho trovato, e questa è la grande differenza che esiste tra il Presidente Mattarella e molti altri politici, e cioè che quando ad esempio qualche giorno fa dei poliziotti sono stati circondati da 50 esponenti dei centri sociali che tentavano di liberare un immigrato irregolare che doveva essere rimpatriato, il Presidente Mattarella ha alzato il telefono e ha espresso la solidarietà a quegli agenti, cosa che non ho visto fare da molti altri rappresentanti istituzionali, perché le segnalo che è un’istituzione anche il Parlamento, e quindi anche i parlamentari sono una istituzione. Quindi con chi ce l’aveva Giorgia Meloni? Con la sinistra, con quella sinistra che è bravissima sempre a criticare quando le cose vanno male, ma non è mai capace di esprimere la solidarietà alle Forze dell’Ordine, che hanno visto in questo ultimo anno 120 agenti finiti in ospedale, feriti durante le manifestazioni. Dopodiché mi consenta di aggiungere che vedo questo tentativo ogni giorno di creare una crepa tra Palazzo Chigi e il Quirinale. I miei rapporti con il Presidente della Repubblica sono ottimi e il tentativo che alcuni fanno di creare questa crepa per “schermare” dietro il Presidente della Repubblica la loro contrarietà alla riforma costituzionale del premierato è una cosa, secondo me, molto sbagliata. Se la sinistra vuole contrastare la riforma del premierato, fa bene a spiegare agli italiani perché non vuole che i cittadini possano liberamente eleggere chi guida il Governo, ma non mi sembra corretto utilizzare una figura di garanzia come il Presidente della Repubblica per raggiungere questo obiettivo di parte. 

Domanda: Si è pentita del candidato in Sardegna?


Presidente Meloni: No, nel senso che le cose vanno a volte bene e a volte male e ognuno si assume le proprie responsabilità. Io conosco Paolo Truzzo da tanti anni, lo considero una persona capace, una persona perbene, un militante di lungo corso. Poi evidentemente la valutazione era sbagliata. Vedremo quanto sbagliata, diciamo, con i dati delle ultime ore. Ma vedremo. 

Domanda: Chiederete il riconteggio?


Presidente Meloni: Secondo me bisogna aspettare a vedere intanto come finisce questo primo riconteggio che si sta facendo. Non è una decisione che voglio prendere adesso, voglio vedere come va il riconteggio che intanto si sta facendo e poi valuteremo se è il caso di andare a verificare. Però intanto mi pare si stia assottigliando parecchio lo scarto e le cose pare siano andate meno peggio di quanto sembrassero. 

Domanda: Biden sta spingendo sugli asset russi e cerca l’accordo con il G7 italiano…

Presidente Meloni: Sui fondi, sugli asset sovrani ci sono delle difficoltà. Allora, da una parte chiaramente utilizzare i fondi sovrani russi sarebbe un modo per garantire la ricostruzione dell’Ucraina utilizzando le risorse di chi l’ha distrutta e quindi sarebbe giusto sul piano filosofico; sul piano legale e sul piano finanziario, comporta delle difficoltà. Mi pare che sia una buona soluzione quella che intanto è stata individuata dall’Unione europea, quella sui windfall profits, cioè sull’utilizzo degli interessi generati dalla immobilizzazione dei fondi, probabilmente si può portare anche al livello G7, oppure si può ragionare di utilizzare queste risorse come una garanzia per i prestiti, ci sono delle soluzioni che si possono immaginare, ma chiaramente ci sono anche delle oggettive difficoltà sul piano legale, sul piano finanziario, che vanno tenute in considerazione.

Domanda: Vorrei rimanere sul tema G7. Sono stati fatti passi in avanti per la situazione in Medio Oriente che si sta complicando giorno dopo giorno?


Presidente Meloni: È un rischio che si corre. La ragione per la quale dall’inizio della crisi del 7 ottobre scorso, come Presidenza italiana G7 e come Italia ci siamo concentrati soprattutto sul dialogo con i Paesi arabi, con i Paesi della regione, con i Paesi del Nord Africa, è la ragione per la quale io sono stato l’unico Paese del G7 a livello di leader a recarmi alla Conferenza del Cairo. Il dialogo va continuato e anche l’assistenza umanitaria che l’Italia non sta facendo mancare serve anche in questo senso. Io non ho particolari aggiornamenti, sicuramente c’è uno sforzo diplomatico che si sta facendo molto importante, in particolare da parte degli Stati Uniti, ma non solamente degli Stati Uniti, di tutti i Paesi del G7.
Noi abbiamo, lo scorso 24 febbraio, quando eravamo a Kiev per la VTC del G7, parlato anche di Medio Oriente e, sulla base di quel dialogo, sto valutando – e l’ho proposto in queste ore sia al Primo Ministro Trudeau sia al Presidente Biden – di fare uno statement G7 anche sul tema del Medio Oriente sperando che possa aiutare questa soluzione, questa de-escalation che per me è estremamente preziosa nell’attuale contesto. Quindi ci lavoriamo giorno per giorno e devo dire ci stiamo lavorando tutti insieme, nella stessa direzione. Penso che sia un lavoro fondamentale e importante e penso che anche l’Italia come Presidente G7 abbia su questo una responsabilità.

Domanda: Lei sabato scorso ha presieduto, insieme al Presidente Zelensky, una riunione G7 da Kiev. La sera prima Zelensky aveva fatto un discorso accorato, chiedendo agli americani di sostenere l’Ucraina attraverso lo sblocco dei fondi. Lei è una leader riconosciuta dai repubblicani statunitensi. Ha avuto modo di parlare, di confrontarsi con qualcuno, perché questo è un punto nevralgico, che cosa pensa? Perché al di là dei 300 miliardi congelati ci sono intanto 60 miliardi che gli ucraini attendono. 


Presidente Meloni: Sarò franca: spero che si possano fare da questo punto di vista dei passi in avanti. Tutti si aspettavano che l’Europa avrebbe avuto maggiori difficoltà, invece l’Europa è riuscita a garantire il proprio sostegno per i prossimi 4 anni e penso che anche questo sia un segnale che può aiutare nei confronti del Congresso americano, però non sono una persona abituata a ingerire nelle questioni, nei fatti, nelle dinamiche parlamentari e interne di altre Nazioni. Non sopporto quando lo si fa nei miei confronti e non mi pare giusto farlo nei confronti degli altri. 

Domanda: Lei di solito è molto precisa nell’attaccare la sinistra. Lo ha fatto anche in difesa della polizia…difendendo il suo rapporto col presidente della Repubblica.


Presidente Meloni: Il tentativo di costruire uno scontro artefatto con il Presidente della Repubblica che non esiste ha reso necessario il mio intervento. Io ho un ottimo rapporto col Presidente della Repubblica con il quale mi confronto molto spesso su tutte le grandi questioni del governo di questa Nazione. Trovo molto sbagliato e anche una forte mancanza di rispetto nei confronti del Presidente della Repubblica tentare di utilizzarlo per un interesse di partito – che la sinistra ha – non potendo dire la ragione per la quale non vuole che i cittadini possano scegliere liberamente da chi farsi rappresentare, si cerca di creare lo scontro con il Capo dello Stato per dire che la Meloni vuole togliere i poteri al Capo dello Stato. Ma chi è vagamente serio sa benissimo che io ho fatto una riforma costituzionale che volutamente non tocca i poteri del Capo dello Stato, proprio perché so che il Presidente Mattarella è una figura di garanzia. 
E quindi dispiace, ma non si potrà utilizzare l’autorevolezza del Capo dello Stato per tentare di fare la campagna elettorale contro il premierato e bisognerà dire la verità: non vogliamo che gli italiani possano scegliere il capo del governo perché i governi li vogliamo fare noi nel Palazzo e vogliamo governare quando perdiamo le elezioni e poi vediamo come andrà al referendum. Ma questa è la campagna elettorale che si deve fare.

Domanda: La maggior parte dei costituzionalisti dice che con l’introduzione del premierato saranno toccati i poteri del Presidente…

Presidente Meloni: Se lei mi dice quali, mi può dire quali? 


Presidente Meloni: Quando il Presidente della Repubblica ha fatto le dichiarazioni che ha fatto ultimamente, è stato detto che se ci fosse la riforma del premierato non avrebbe potuto dirlo. Mi può dire qual è l’articolo della Costituzione che impedisce..


Domanda:lo scioglimento delle Camere diventa un obbligo..


Presidente Meloni: Allora, ho capito, va bene… il potere di sciogliere le Camere… Le ricordo però che Presidente della Repubblica scioglie le Camere quando non ci sono più le condizioni per andare avanti…


Domanda: Ma anche la nomina del Primo Ministro…


Presidente Meloni: Ma il Presidente della Repubblica quando nomina il Primo Ministro chi nomina tendenzialmente? Chi ha vinto le elezioni, chi ha preso più voti. Tutti i poteri che il Presidente della Repubblica ha di indirizzare, di difendere la Costituzione, indirizzare la Repubblica, di fare anche le valutazioni che fa, sono tutti poteri che sono assolutamente fermi, immutati per il Presidente della Repubblica. Questa è la verità. Se io avessi voluto toccare i poteri del Presidente della Repubblica banalmente lo avrei fatto, ma non l’ho voluto fare. Perché? Perché so che il Presidente della Repubblica è un’istituzione, il Presidente Mattarella è unificante… Quello che è ben chiaro è che si sta cercando di mettere in piedi uno scontro col Presidente della Repubblica perché la sinistra non sa come spiegare che non vuole che i cittadini scelgano di rifarsi rappresentare e quindi cercano di schermarsi dietro il Presidente della Repubblica. Non mi pare corretto nei confronti del Presidente della Repubblica al quale rinnovo la mia totale stima e anche solidarietà per questi tentativi di utilizzarlo.


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